Fumettocrazia consiglia #6: i migliori fumetti Marvel e DC pubblicati a Settembre 2023
Vi sentite persi nella sconfinata lista di uscite mensili?
Nessun problema, Fumettocrazia Consiglia è la rubrica che ogni mese vi guiderà nella giungla delle nuove uscite delle Big Two pubblicate da Panini.
L’INCREDIBILE HULK #1
Hulk ricomincia da un nuovo numero uno e per l’occasione ritorna “Incredibile”!
Per fare ciò Phillip Kennedy Johnson sceglie di riallacciarsi non alla run precedente di Cates e Ottley, interrotta in gran fretta anche a causa dell'incidente occorso all’autore texano, bensì all’anteriore Immortal Hulk, apice del personaggio per successo di pubblico e critica.
Si ritorna quindi a un Bruce Banner in viaggio per le strade dei luoghi più dimenticati degli Stati Uniti, in compagnia di un Hulk con cui non riesce a convivere, ma soprattutto ad atmosfere horror che ben si addicono al gigante di giada.
Se la narrazione di PKJ è solida, a far fare il salto di qualità all’albo è sicuramente l’arte di Nic Klein, ottimamente colorato da Matthew Wilson.
L’artista tedesco, lanciato su una serie regolare su Thor, proprio in compagnia di Cates, qui si dimostra una vera e propria superstar.
Il suo tratto muscolare ma allo stesso tempo iper-dettagliato è perfetto per mostrarci tutta la potenza di Hulk e allo stesso tempo tutto l’orrore dei mostri che si trova ad affrontare, il tutto senza sacrificare espressività dei volti e recitazione dei personaggi.
Un ottimo inizio, dunque, per una serie che ha capito fin da subito come valorizzare i punti di forza del personaggio.
The Incredible Hulk (2023) #1
Storia: Phillip Kennedy JohnsonDisegni: Nic Klein
Colori: Matthew Wilson
Lettering: Claudia Sartoretti (in originale Cory Petit)
Traduzione: Pier Paolo Ronchetti
Adattamento: Giuseppe Guidi
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#124 Un nuovo spin
NEW MUTANTS VOL. 2: BENVENUTI ALLA CACCIA SELVAGGIA
Krakoa è una nuova occasione di redenzione per tutti i mutanti ed è anche un’opportunità unica per creare una civiltà diversa, che superi le pratiche umane e crei una cultura propria e, se possibile, migliore.
Nessuna serie ha saputo incarnare ed esplorare meglio queste premesse che New Mutants nel periodo in cui è stata scritta da Vita Ayala.
L’autor* non binario è infatti partita dalla dinamica tra alcuni dei Nuovi Mutanti originali (Mirage, Karma, Magik, Warpath e Wolfsbane) e un gruppo di ragazzini, spesso alle prime armi, per esplorare temi importanti e insiti nella promessa Krakoana come l’accettazione di sé e del proprio corpo (vedasi le vicende di Cosmar e No-girl), il dover diventare insegnanti per le nuove generazioni, con le difficoltà sopratutto comunicative nei due sensi che esso comporta, e la possibilità di redenzione e di una giustizia diversa da quella punitiva e carceraria attualmente in vigore.
A valorizzare questi temi e a far emergere come unico, anche dal punto di vista grafico, questo ciclo contribuisce poi Rod Reis, artista principale della gestione Ayala. E non poteva esserci scelta migliore del brasiliano, che con il suo stile acquerellato si inserisce perfettamente nel solco iniziato, proprio su questi stessi personaggi, da Bill Sienkiewicz.
Reis è straordinario a donare espressività ai propri personaggi, fondamentale per lo stile molto dialogato di Ayala, ed eleva il tutto con costruzioni di tavola ardite e un uso magistrale del colore che passa da toni caldi e realistici per Krakoa a toni più freddi o psichedelici, perfetti per illustrare un inquietantissimo Re delle Ombre e i viaggi mentali a cui sottopone i nostri eroi.
Si tratta dunque di una serie unica, che lascia da parte alcuni eccessi di azione, tipici del genere supereroistico, per concentrarsi sui personaggi e sulle potenzialità che la solidarietà ha per ciascuno di noi.
New Mutants (2019) #14-24
Storia: Vita AyalaDisegni: Rod Reis (14-18, 21-23), Alex Lins (19-20), Danilo Beyruth (24)
Colori: Rod Reis (14-18, 21-23), Matt Milla (19-10), Dan Brown (24)
Lettering: Barbara Stavel (in originale Travis Lanham)
Traduzione: Fabio Gamberini
Adattamento: Luca Scatasta
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#046 Multiversi, Multiversi ovunque
SUPERMAN #52
Tra le domande ricorrenti poste da chi cerca di addentrarsi nel mondo dei comics quella che fa più paura è “sì, ma da dove inizio a leggere?”
Per quel che riguarda le avventure recenti del Boy Scout, Superman 52 è la risposta a questa domanda. Dentro il numero 52, non un numero qualsiasi in casa DC, troverete infatti Action Comics 1050, vero e proprio starting point per le più recenti avventure della Super-Family: la struttura dell’albo permette a tutti i team coinvolti di andare a gettare le basi per ognuna delle tre principali testate che coinvolgeranno Clark & co., la necessità di lanciare tanti temi e trame però non prevarica lo scorrere della narrazione che risulta comunque molto coesa e coerente: Phillip Kennedy Johnson, Tom Taylor e Joshua Williamson riescono in un solo numero a dare al personaggio un nuovo (vecchio) status quo, rinfrescare il rapporto con Lex Luthor e a dare già da subito una chiara indicazione di quali saranno i toni e i temi di ciascuna delle tre testate dedicate alla Super-family. Un vero e proprio grande trailer che ha il pregio di lasciare fin da subito interessati e desiderosi di saperne di più.
Artisticamente l’albo funziona nonostante gli artisti coinvolti abbiano stili a tratti diametralmente opposti: a Perkins toccano infatti le tavole più cupe e gravi in cui il tratto sporco realistico del disegnatore aumenta il pathos della storia, Henry è incaricato dei momenti più classici mentre è con Dragotta che l’albo raggiunge il suo picco grazie a silhouette longilinee e a una dinamicità unica nel suo genere esaltata da un uso molto particolare di onomatopee ed effetti grafici.
Superman 52 è in definitiva l’albo da non perdere sia per i fan storici dell’Azzurrone sia per chi cerca disperatamente un punto d’ingresso per appassionarsi alle storie di Clark e famiglia.
Action Comics #1050
Storia: Phillip Kennedy Johnson, Tom Taylor e Joshua WilliamsonDisegni: Mike Perkins, Clayton Henry e Nick Dragotta
Colori: Frank Martin
Lettering: Astarte Design - Roma (in originale Dave Sharpe)
Traduzione: Stefano Formiconi
Adattamento: Giorgio Lavagna
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#101 Dove eravamo rimasti
GOTHAM CITY: YEAR ONE
Gotham City è tra le peggiori città del mondo, perennemente ingabbiata in una prigione fatta di corruzione, criminalità e devastazione: ma è sempre stato così? Cosa ha fatto sprofondare questa città del domani in un circolo vizioso da cui neanche il più grande supereroe al mondo può tirarla fuori?
È da queste premesse che prende vita questo racconto hard boiled sceneggiato dal solito Tom King e illustrato dal trio Hester-Gapstur-Bellaire. Lo sceneggiatore ex-CIA si trova perfettamente a suo agio in questa ambientazione noir caratterizzata da detective tenebrosi, lo storico Samuel “Slam” Bradley protagonista di Detective Comics #1, e da sfuggenti femme fatale; un setting fuori dal tempo ma che permette comunque a King di inserire temi fortmente attuali come il razzismo endemico, la gentrification e l’uso brutale della forza da parte di polizia e autorità. Queste tematiche non sono incastrate forzatamente all’interno della narrazione ma contribuiscono attivamente, ed in modo assolutamente coerente, alla discesa all’inferno di Gotham che fa da sfondo al progresso nell’indagine del detective protagonista. Come spesso succede nelle storie di King infatti la risoluzione del mistero non è il vero obiettivo della narrazione quanto piuttosto un espediente narrativo per permettere all’autore di scavare nella psicologia di protagonisti, antagonisti o intere città.
Se questo Year One risulta così intrigante è anche, e soprattutto, grazie ad un comparto artistico maestoso: Phil Hester costruisce tavole in modo molto fluido alternando campi larghi, vignette verticali e splash molto frequentemente dando al volume uno stile sì classico ma comunque dinamico; interessante e ben riuscita poi la scelta, in determinati momenti di sfruttare molto ombre e silhouette per aumentare ulteriormente quel fascino retrò che cattura fin dalle prime pagine.
Interessante anche il lavoro di Gapstur alle chine con cui esalta la spigolosità del disegnatore rimarcando in maniera più decisa solo i tratti necessari ad evidenziare sui volti dei personaggi il peso dei pugni o la gravità del momento.
Menzione finale per Jordie Bellaire: la colorista si conferma anche in questo volume come una delle assolute maestre dell’arte, la migliore in attività secondo chi scrive, facendo largo uso di colorazioni monocromatiche nei toni del blu, del viola o del rosso.
In conclusione Gotham City: Year One è un volume adatto soprattutto agli amanti del genere ma che risulta appassionante anche per chi non si nutre solo di noir, imperdibile poi per i fan del pipistrello anche perché il finale potrebbe avere forti implicazioni su passato, presente e futuro di Batman.
Gotham City: Year One #1/6
Storia: Tom KingDisegni: Phil Hester (con chine di Eric Gapstur)
Colori: Jordie Bellaire
Lettering: Andrea Renzoni (in originale Clayton Cowles)
Traduzione: Vania Vitali
Adattamento: Davide Tessera
Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
#113 Ma quanti sono questi multiversi?
HONORABLE MENTIONS
Fury #1
Uno one-shot in cui Al Ewing si diverte a mostrarci le due versioni di Nicholas Fury in varie epoche, regalandoci così un fantastico Tom Reilly retrò e un Adam Kubert straordinario sul fumetto di guerra, e che serve soprattutto a delineare la nuova villain S.C.O.R.P.I.O., deliziosamente irritante, e le trame legate alla chiave dello zodiaco.
Scarlet Witch Vol. 1 - L'ultima porta
La serie di Steve Orlando ha un’impostazione vecchio stile con tante avventure autoconclusive e questo la aiuta ad emergere nel panorama attuale Marvel. Il suo ritratto di Wanda, sicura e pronta ad aiutare chiunque ne abbia bisogno, è ottimo e il team artistico vede artisti di livello assoluto come Sara Pichelli e il ritorno agli interni di Russell Dauterman.
Batman: Il Gargoyle di Gotham #1
Miniserie della collana Black Label che Panini propone in contemporanea con gli USA: una reinterpretazione ancora più sporca e straniante del Pipistrello sceneggiata ed illustrata dal brasiliano Rafael Grampá: perfetta per i fan del Cavaliere più Oscuro.