Ne è valsa la pena di Aldrighi, Galli, Bugiù: la vita del Comandante Diavolo

Un uomo buono

Non conoscevo la storia di Germano Nicolini prima di avere tra le mani questo libro, una biografia a fumetti che immediatamente favorisce una riflessione su questo genere di scrittura.

È molto difficile riuscire a sintetizzare il racconto di una vita in poche pagine. Si tratta di un’operazione complessa, frutto di riflessioni e di un’analisi attenta che mira a far diventare il racconto parte di un progetto più ampio. E credo che questo valga per Ne è valsa la pena. La vita del Comandante Diavolo, pubblicato a giugno da Ottocervo (etichetta di Antonio Mandese Editore) in collaborazione con il circolo culturale Primo Piano di Correggio.


A leggerla, la vita di Germano Nicolini sembra un’invenzione per quanto è stata densa, piena e vissuta.
Nella storia, scritta da Marco Aldrighi, disegnata da Christian Galli e colorata da Alberto Bugiù, degli oggetti segnano alcune delle tappe fondamentali nella vita del Comandante Diavolo.

Il campanello di una bicicletta e una giacca ci raccontano che l’ufficiale Nicolini fu fatto prigioniero dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e che da fuggitivo si unì alla Resistenza Partigiana, diventando Comandante di un battaglione con il soprannome di Diavolo.

Una caffettiera e il caffè riportano alla memoria gli anni prima da Segretario dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) di Correggio e poi da Sindaco della città e l’apertura di una mensa del reduce e del povero a cui potevano accedere partigiani ed ex-fascisti che non si erano macchiati i crimini.


Il modellino di un galeone viene usato per ricordare l’esperienza del carcere, dove Nicolini trascorse dieci anni per essere stato ingiustamente accusato di omicidio.

Una cravatta invece ci riporta al 1994 quando finalmente viene assolto dall’accusa “per non avere commesso il fatto” e tra le braccia del figlio Fausto pronuncia le parole "Ne è valsa la pena".

Il racconto a fumetti è breve, forse incompleto, data la complessità biografica del protagonista. Ma era necessario scegliere e gli episodi rappresentati restituiscono soprattutto il carattere di questa persona. E inducono all’approfondimento e lo stimolano, favorendo la curiosità intorno alla biografia e al contesto storico.

L’impostazione delle tavole è abbastanza classica e il disegno è realistico e molto chiaro. Le parti che raccontano le vicende biografiche sono caratterizzate dal colore e per questo acquistano maggiore connotazione emotiva.

La sintesi grafica è assolutamente controbilanciata dai numerosi contributi che arricchiscono il volume: l’introduzione affidata a Walter Veltroni, il testo scritto dalla nipote Francesca, le foto originali, il racconto biografico del figlio Fausto, i tributi di alcuni artisti alla figura di Nicolini (omaggi firmati da Marco Ferrari, Lucia Gabbi, Nicola Manuto, Andrea Cucchi, Domenico Tricky De Lucia, Giulia Iori, Andrea Roncaglia, Roby il pettirosso, Ivan Appio).

Se non si conosce la storia di Germano Nicolini, la lettura di questo fumetto sarà senza dubbio “valsa la pena”.

Francesca Capone




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