Fumettocrazia consiglia #5: I migliori fumetti Marvel e DC pubblicati a Luglio 2023

Vi sentite persi nella sconfinata lista di uscite mensili?

Nessun problema, Fumettocrazia Consiglia è la rubrica che ogni mese vi guiderà nella giungla delle nuove uscite delle Big Two pubblicate da Panini.




POISON IVY - CIRCOLO VIRTUOSO

Poison Ivy aveva il Verde al suo comando e il mondo ai suoi piedi, e poi d’un tratto tutto questo è svanito; a Pamela non resta quindi che lasciarsi Gotham alle spalle e partire per un ultimo, lungo viaggio con un solo obiettivo in testa: porre fine all’umanità.

Willow Wilson sceglie di iniziare così il lisergico road trip di Pamela Isley nella società americana, un approccio che ricorda per certi versi l’indimenticata “Hard-traveling Heroes” di O’Neil e Adams con protagonisti Green Lantern e Green Arrow, dove la sceneggiatrice non perde occasione per sottolineare tutte le storture del mondo contemporaneo: dall’estrema aggressività del sistema capitalistico alla opprimente società patriarcale incarnata dal villain della storia. È quindi paradossale come durante questo viaggio all’inferno la protagonista ritrovi lentamente il contatto con l’umanità, non attraverso improvvise epifanie o eventi cataclismatici ma attraverso tante, piccole interazioni con “gente comune” e, soprattutto, con l’altro tema fondante di questi primi sei numeri: l’amore per Harley.

I fatti di Fear State, evento di casa Batman di cui il volume riporta la backup del #124 che fa da résumé, avevano lasciato una profonda cicatrice tra Pamela e l’arlecchina e in questo senso il viaggio di Ivy, narrato sotto forma di lettera proprio ad Harley è anche una lunga sessione di autoanalisi.

Se fino a questo momento abbiamo esclusivamente parlato di ciò che avviene in questi sei numeri, è ora giunto il momento di accendere i riflettori su come questi eventi vengano narrati e non credo ci sia bisogno di girarci tanto intorno: Marcio Takara e Arif Prianto sono la coppia artistica perfetta per questa serie.

Il tratto abbozzato del disegnatore riesce a centrare il punto tanto nelle scene di tutti i giorni quanto in quelle ambientate nel Verde.
Nelle prime troviamo inquadrature e tavole tradizionali, i dettagli sui volti sono limitati all’essenziale e si lascia che sia il colorista, con il suo stile acquarellato fatto di colori tenui, a donare volume e lucentezza ai personaggi mentre i paesaggi dell’America rurale sono mozzafiato.

Quando però Poison Ivy attiva i suoi poteri tutto cambia: il disegno diventa ancora più distorto, le vignette si increspano e si fondono tra loro, i colori si accendono e veniamo trasportati in una realtà fatta di immagini psichedeliche e mostruosità verdeggianti.

Ottima anche la prova di Level, Gaudiano e Leisten che vengono chiamati a dar manforte a Takara negli ultimi due numeri: il cambio di artista è gestito bene e lo stile grottesco del disegnatore, che ricorda da vicino Guillem March, ben si incastona nel climax horrorifico con cui si chiude questo primo volume.

Chiusura che però non segna la fine delle avventure di Pamela Isley: quella che era partita come una miniserie è stata promossa prima a maxiserie e, successivamente, a serie regolare (con una modalità che DC Comics sta adottando sempre più frequentemente); per cui, per quanto questo volume possa essere letto singolarmente, consigliamo già di tenere d’occhio anche il secondo volume, in arrivo a Settembre.

Poison Ivy
è la dimostrazione lampante di come anche una serie su un personaggio non di primissimo piano possa avere spazio nel complicato mercato odierno, a patto di avere una sceneggiatrice con un’idea chiara in testa ed un’identità artistica ben definita.


Batman #124 - Poison Ivy #1/6

Storia: G. Willow Wilson
Disegni: Dani - Marcio Takara - Brian Level [con chine di Stefano Gaudiano (5) e Jay Leisten(6)]
Colori: Trish Mulvihill - Arif Prianto
Lettering: Fabio Magliocca (in originale Hassan Otsmane-Elahou)
Traduzione: Sveva Scaramuzzi
Adattamento: Giorgio Crico

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#089] Holy Continuity


LA SPADA DI AZRAEL - IL RITORNO DELL’ANGELO GUERRIERO


Dopo lo straordinario Arkham City: Order of the world (se non l'avete ancora letto chiudete immediatamente il browser e correte in fumetteria a recuperarlo, non ve ne pentirete) Dan Watters torna a scrivere le gesta di Azrael.

La mini che troverete in questo volume è stata la vera sorpresa del 2022 DC Comics grazie ad un mix di certosina analisi psicologica e di azione esplosiva.

Jean-Paul Valley è intrappolato nel ruolo Angelo della Vendetta che lo trascina continuamente in un circolo vizioso fatto di violenza e sottomissione; ma tutto questo sta per cambiare.
Watters traccia per il protagonista un percorso di Redenzione costellato tanto da azioni pie quanto da scontri frenetici. Proprio nelle scene d'azione la miniserie trova artisticamente la sua apoteosi: Čižmešija è un giovane disegnatore fortemente influenzato dal mondo manga e non fa niente per nasconderlo, anzi. I volti sono sempre contraddistinti da una forte espressività, spesso smaccatamente sopra le righe, mentre i corpi abbandonano spesso le proporzioni realistiche per flettersi e distorcersi, andando così ad enfatizzare ancora di più la recitazione.
L’artista gioca costantemente con la struttura delle tavole: queste vengono piegate e spezzate dai colpi degli scontri, generando un effetto esplosivo esaltato dalla palette giallo-rossa scelta da Louise, mentre le vignette si espandono fino a esondare in radianti splash page nelle scene in cui JPV entra in contatto con il Divino. Perché ovviamente non può esistere una storia di Azrael che non coinvolga la forte componente cattolica: in questo campo Watters si rivela un maestro nel connettere proprio gli elementi religiosi, vecchi e nuovi, che sono fondanti per il personaggio con i rami più alti della cosmogonia DC senza che questa operazione risulti solo come una bieca retcon.

In conclusione si può dire che la miniserie compia un mezzo miracolo nel regalarci, a trent'anni dalla sua creazione firmata O’Neil-Quesada, un Jean-Paul Valley rinnovato tanto nella Missione quanto nell’estetica; una vera e propria chicca dedicata soprattutto agli amanti dell’Occulto e a quelli dei battle shonen.


Sword of Azrael #1/6

Storia: Dan Watters
Disegni: Nikola Čižmešija - Pablo M. Collar
Colori: Marissa Louise
Lettering: BIT (in originale Hassan Otsmane-Elahou)
Traduzione: Stefano Formiconi
Adattamento: Davide Tessera

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#101] Dove eravamo rimasti?


WASP - PICCOLI MONDI

Dopo la mini per i 60 anni di Ant-Man non poteva che arrivare quella dedicata alla sua compagna: The Wasp.
Ma se nella prima occasione Al Ewing si era divertito a scrivere ciascuna delle versioni del supereroe nel suo tempo, sfruttando le straordinarie capacità di Tom Reilly nell’adattare il proprio stile a di disegno a ciascuna epoca, qui sceglie un approccio diverso,  più classico.

Il cuore della storia, questa volta interamente ambientata nel presente, è infatti il legame fortissimo tra le due versioni della nostra eroina: Janet e Nadia Van Dyne.

Madre e figlia (adottiva, ma poco importa) si trovano ad affrontare una minaccia legata al passato di entrambe, costruita magistralmente da Ewing attraverso un intreccio che unisce la prima apparizione della Vespa in Tales to Astonish #44 con la Stanza Rossa e la famiglia biologica di Nadia, dimostrando ancora una volta la conoscenza enciclopedica di ogni angolo della continuity Marvel da parte dello scrittore britannico.

Kasie Nie ci consegna un albo pulito e moderno, con un uso delle chine che ricorda Stefano Caselli, in cui spicca soprattutto la recitazione dei personaggi, scelta quindi azzeccata per una storia del genere, che punta tanto su dialoghi e legami emotivi, con uno stile molto espressivo per i volti e qualche chicca come l’uso delle emoji per la maschera dello Spettro.

A chiudere il volume c’è proprio la storia di Lee e Kirby in cui Janet Van Dyne fa la sua prima apparizione, insieme al villain di questa miniserie, forse datata ma ottima occasione di rivedere lo spirito dei fumetti dell’epoca.


Wasp (2023) #1-4, Tales to Astonish (1959) #44

Storia: Al Ewing (Wasp 1-4). Stan Lee e Ernie Hart (Tales to Astonish)
Disegni: Kasia Nie (Wasp 1-4) e Carola Borrelli (Wasp 4). Jack Kirby (Tales to Astonish)
Chine: Kasia Nie (Wasp 1-4). Don Heck (Tales to Astonish)
Colori: KJ Diaz
Lettering: Fabio Ciacci (Wasp) e Alessandra Gozzi (Tales) [in originale Cory Petit (Wasp) e Artie Simek (Tales)]
Traduzione: Fabio Gamberini (Wasp) e Claudio Scaccabarozzi (Tales)
Adattamento: Simon Bisi e Aurelio Pasini

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#103] Peccati Mutanti



NAMOR IL SUB-MARINER - COSTE CONQUISTATE

Cosa deve sacrificare un uomo per arrivare al proprio maggiore trionfo?
Come si può riaccendere la speranza dopo l’apocalisse?
Sono solo alcune delle domande che si pone Christopher Cantwell o meglio, Namor in questa miniserie in cui regnano malinconia e rimpianti.

In un mondo in cui i Kree hanno accelerato il cambiamento climatico, innalzando gli oceani a dismisura, e in cui gli eroi sono partiti per un viaggio senza speranza è Atlantide ad aver trionfato, sotto la guida del suo sovrano più celebre: il Sub-Mariner.

Ma il vecchio eroe (?) ha ormai abdicato e ora vaga tra gli oceani e le poche terre emerse, cercando di salvare quel manipolo di umani sopravvissuti e, con essi, metà della propria identità; quella metà con cui più spesso è stato in conflitto e che più volte ha lui stesso tentato di ricacciare indietro per ribadire la superiorità della civiltà sottomarina.

Nonostante si tratti di una storia fortemente psicologica, come la maggior parte di quelle dello sceneggiatore di Halt and Catch Fire, sono gli ottimi dialoghi a guidarci nel racconto, grazie anche al lavoro del team artistico composto da Pasqual Ferry e Matt Hollingsworth.

Il disegnatore spagnolo fa recitare splendidamente i personaggi all’interno di una griglia rigida, ma mai impostata alla stessa maniera. A spiccare sono quindi soprattutto i volti, efficacemente espressivi e un Namor sempre altezzoso ma mai così tormentato dai dubbi.

Ma è nei colori che sta il segreto di questo albo. L’albo alterna tre palette principali: il viola del tramonto della civiltà, il blu del trionfo del mare e il rosso della rabbia e dell’azione. Questa associazione tra colore e stato d’animo aumenta ancora di più l’impatto della storia, regalandoci poi alcune perle come la splash di apertura, una delle più d’impatto del 2023 Marvel.


Namor The Sub-Mariner: Conquered Shores (2022) #1-5

Storia: Christopher Cantwell
Disegni: Pasqual Ferry
Colori: Matt Hollingsworth
Lettering: Alessandra Gozzi (in originale Joe Caramagna)
Traduzione: Alberto Frigo
Adattamento: Francesco Tedeschi

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#095] Si fa presto a dire villains


HONORABLE MENTIONS

Sgt. Rock Vs. The Army of the Dead: All’Inferno e Ritorno


Sgt. Rock durante la seconda guerra mondiale combatte orde di nazisti non morti. Sceneggiata da Bruce Campbell. Sì, quel Bruce Campbell. Dobbiamo aggiungere altro?




Immoral X-Men 2

La timeline del trionfo di Sinistro prosegue, arrivando a 100 anni nel futuro e mostrandoci a quali conseguenze tragiche e allo stesso tempo sadicamente sarcastiche ci possa portare. Tra Al Ewing che ci regala il suo riff su Star Wars e Kieron Gillen che ci mostra un universo di Star Trek deformato dalla mente di Sinistro, poche volte è stato così divertente vivere dentro a un universo apocalittico.



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