Letture seriali: Il Passaggio di Lemire e Sorrentino

Penne di Corvo e Abissi Perfetti

"Una coppia artistica e professionale che è ormai certezza. Quando, infatti, leggete in copertina i nomi di Jeff Lemire e Andrea Sorrentino, sappiate che non sbagliate mai a metterli nella vostra pila di fumetti da acquistare e consumare avidamente, e questo volume è qui a darne ulteriore prova."

Concludevo così, qualche tempo fa, la Lettura Seriale dedicata a Primordial di Lemire e Sorrentino, in attesa di potervi parlare del Mito del Frutteto di Ossa, la loro prossima avventura insieme. Ora, quel momento è giunto, è qui davanti a noi con il primo volume di questo universo condiviso, Il Passaggio, da poco edito da Bao Publishing.

Qualcuno ricorderà l'albetto dello scorso Free Comic Book Day, I Divora Ombra, un piccolo preludio alle atmosfere che caratterizzano The Bone Orchard. Più che alla trama, quella storia breve aderiva allo scopo, così come lo stesso Il Passaggio, di essere un piccolo assaggio delle atmosfere e del Mito.


A questo punto, forse sarebbe d'uopo fare un piccolo excursus sul Mito del Frutteto di Ossa, nome sotto il quale si cela l'ambizioso progetto del duo di artisti, insieme al colorista Dave Stewart, collaboratore mai così prezioso per qualcosa di questa portata.

Si tratta di un enorme universo condiviso nel segno dell'Orrore e del Brivido, composto da storie (complete, sotto forma di miniserie o magari dal respiro un po' più ampio) dalle tematiche solo in apparenza diverse, mai in antitesi, perché legate in qualche modo da scoprire ad una sempre più precisa - seppur sfuggente - mitologia arcana e antica.

Si inizia proprio con The Passageway (Il Passaggio), per poi proseguire con Diecimila Piume Nere (Ten Thousand Black Feathers - cinque numeri, già conclusa negli States) e Il Palazzo (Tenement - in partenza questa settimana sempre per Image Comics). Avendo trovato, sin dalle prime battute, tutto questo tremendamente affascinante, e sospinto dalla fiducia verso Lemire e Sorrentino, mi sono "portato avanti" e ho già letto anche le "Piume", ma siccome giustamente dobbiamo camminare allo stesso passo invece che correre ognuno per conto suo, fermiamoci sulla soglia di questo volumetto cartonato, e vediamo di cosa tratta questo "Passaggio".


Una barca, nel mare mosso, si dirige verso una piccola isola al largo delle coste canadesi, su cui spicca un enorme faro. Il passeggero a bordo è John Reed, inviato dalla società geologica per indagare su un particolare mistero, fatto di oscurità su rocce antiche e lontane dalla civiltà. Arrivato sull'isola, viene accolto da Sally, la guardiana del faro, un'anziana ma caparbia donna che ha optato per quella vita in solitudine. Ma dicevamo del mistero.

Sally accompagna John sul lato settentrionale, dove ha trovato qualcosa che non dovrebbe esserci: un enorme buco nel terreno, un pozzo concentrico perfetto, dalla profondità quasi incalcolabile, di quelli che se ci butti un sasso dentro, non devi aspettarti di sentire il suono quando, e se, toccherà il fondo.

Neanche l'utilizzo di un drone riesce a far luce sulla questione, anzi ha solo l'effetto opposto di aumentare l'inquietudine che John si porta appresso, fatta di incubi legati alla madre, morta in circostanze poco chiare. O forse, a renderle poco chiare sono solo i suoi ricordi di bambino. E poi quei dannatissimi corvi, col loro gracchiare incessante...

Non posso né voglio addentrarmi oltre. Posso solo dirvi che non lascerete la lettura sino all'ultima pagina, salvo poi ritornare indietro, cercare nuovi indizi, guardare con attenzione le tavole di Sorrentino per scorgere, dietro figure e soluzioni grafiche qualcosa che pensate possa esservi sfuggito, iniziando ad addentrarvi nel Mito.

Il Passaggio non è collegato ai Divora Ombra e non lo sarà neanche alle Diecimila Piume Nere. Questo è ciò che posso dirvi. Ogni racconto è completo a modo suo, come da legge non scritta di quelle che sono le regole di un buon - ed inquietante - racconto Horror. Sono tutte leggibili a sé, ognuna è una preziosa, ma finita, incursione nella Tenebra.

Però, ed è qui che sta il bello, inizierete a cogliere che qualcosa di più si cela dietro quelle storie, sin da questo Il Passaggio. Alcuni dettagli chiave, alcuni elementi di collegamento che rendono l'universo narrativo ideato da Lemire e Sorrentino connesso, ampio, e per usare ancora una volta quel termine, "ambizioso".

Sulle prime potreste appunto non interpretarli come tali, sulle prime potreste pensare che, verso la fine, arriverà lo spiegone salvifico ad accompagnarvi per mano verso la chiusa di tutto, ma solo quando tornerete sui vostri passi, inizierete a vedere che qualcosa spicca, prepotente, e quando lo rivedrete in futuro, aumenteranno le domande, così come la voglia di capire, comprendere e solo allora sentirete la risata maligna dei due autori, oltre al gracchiare dei corvi.

Solo loro sanno cosa stanno costruendo, solo loro sono i depositari della verità che si cela dietro il velo, rendendo il "Frutteto di Ossa" una pura esperienza di genere.

Come è ormai noto ai lettori di comics, lo scrittore canadese e il disegnatore italiano formano un connubio al limite della perfezione, forgiato lungo dieci anni abbondanti di sodalizio, iniziato sulle pagine di Green Arrow e proseguito poi con titoli come Gideon Falls, Joker - Il Sorriso che Uccide e la già citata Primordial. Opere dove le parole di uno e i disegni dell'altro trovano una complicità così forte da far trasalire. Ora questo nuovo, importante progetto, dove questo rapporto è destinato ad evolvere ancora, e per dirlo basta anche solo sfogliare Il Passaggio.

Lemire e Sorrentino si conoscono, e il primo sa bene che al secondo piace sperimentare, trovare sempre curiosi modi di sfuggire alla geometria classica della tavola, così, sintetizzando le informazioni lungo dialoghi efficaci e ficcanti, scambi di battute e sentimenti mossi dai ricordi del protagonista, lascia che sia il disegno del fidato "partner in crime" a reinterpretare le atmosfere e restituircele vivide, disturbanti e terrificanti.

Sentirete di essere su quell'isola, sentirete il vento che vi sferza il viso, mentre la salsedine vi si attacca alla pelle, sentirete le onde infrangersi sulla scogliera e i fulmini squarciare la pioggia che, improvvisamente inizia a cadere incessante, annasperete in acque profonde, salvo solo rendervi conto che quella intorno a voi non è acqua, non ne ha colore e consistenza, ma è piuttosto la materia di cui sono fatti i peggiori incubi, che arrivano da una sorgente fatta di vuoto, dolore e paura.


Entrambi gli autori vogliono creare e omaggiare (a voi cogliere il diverso sentire di ogni riferimento nascosto), vogliono guardare a ciò che grandi scrittori, da Lovecraft a King, hanno messo in prosa e grandi registi tradotto in immagini, e fare altrettanto, unendo i due medium, in qualcosa che sia Nona Arte e pura tradizione di genere.

Il Passaggio farebbe bella mostra di sè in qualsiasi antologia a tema, sapendone rievocare le inquietudini e quel sottile lasciarsi andare all'inspiegabile, perché nulla blocca il respiro e fa tremare le ginocchia più del perdere le certezze, e rimanere soli con le domande, quelle che non ci fanno dormire. Non ci sono spiegoni salvifici da queste parti. E meno male, aggiungo.

Perché l'Orrore, quello cupo, quello nero che più nero non si può, non ha bisogno di luce, non ha bisogno della lanterna della logica. No, neanche per sogno (o incubo).

Da appassionato, penso a quanto il genere, sopratutto al cinema, si sia "rovinato" negli ultimi anni per quest'ansia del pubblico di avere ogni risposta, uccidendo, peggio del miglior babau d'occasione, ogni parvenza di brivido, ogni vero salto dalla poltrona che non sia un "buh!" da dietro un angolo.

Ecco, Lemire e Sorrentino evitano questo pericolo, lo esorcizzano dando il loro meglio, con immagini che potrebbero anche ben imprimersi nella vostra mente, tanto sono evocative, tanto riescono a giocare col dettaglio, col particolare, a cui poi la tavolozza di Dave Stewart sa donare ombre, strati e giochi di luce e risalto.


Enormi splash page che ci portano in antri angosciosi, dove solo un piccolo puntino rosso in lontananza si staglia, irrangiungibile via d'uscita o porta d'ingresso verso follie oniriche ancora peggiori, mentre i corvi non smettono con quel loro incessante gracchiare...

Le forme geometriche diventano contorni per onomatopee, vignette e baloons, il nero si mischia col bianco, in sfumature nette, non di grigio.

Per confondere, incantare, spingere a rimanere affascinati, vittima di un ritmo sospeso eppure deciso, che sa diventare fotogramma da pellicola, e farci sobbalzare girando la pagina, e ritagliandosi un piccolo spazio anche per personali easter egg da cogliere con un sorriso, forse l'unico che Il Passaggio vi concederà.

Sorrentino rimane fedele allo stile che lo ha reso un nome di punta a livello internazionale, riuscendo però a trovare nuovi sbocchi, poggiando su una muscolatura autoriale formatasi in quella palestra per il genere che è stata Gideon Falls (PLIN PLON! - consiglio per gli acquisti: recuperate questo gioiello, date retta e regalatevi questo piacere, che trovate sempre nel catalogo Bao - PLIN PLON!).

Entrando a pieno diritto in un particolare Club che il Nostro Paese ha contribuito a rendere grande, quella dei narratori contemporanei della Paura attraverso lr immagini, di cui fanno parte artisti come Corrado Roi oppure Daniele Serra, giusto per citarne un paio, Maestri di Neri e del Nero.


Nelle intenzioni dei realizzatori, e per la felicità di chi vi scrive, Il Mito del Frutteto di Ossa è destinato a durare a lungo, molto a lungo, a mettere radici e crescere, svilupparsi, farsi albero frondoso, dalle foglie rosse e dai rami scheletrici ed intrecciati.

Il Passaggio, anche letteralmente, è la porta d'ingresso verso questo mondo, un mondo altro, che è come il nostro, ma composto di quell'incubo che si perde in località lontane, in luoghi ameni e nei ricordi, di misteri del passato che si riverberano nel presente, chiudendo le porte a qualsiasi futuro, se mai nell'Altroquando sia previsto un domani.

È come se Creepshow si vestisse da gran sera nel Cabinet of Curiosities, antologie capaci di spaziare, ma che per Lemire e Sorrentino devono poggiare su un terreno comune, fertile, su cui far crescere il loro frutto, avvelenato eppure gustosissimo.

Il consiglio, stavolta non solo per gli acquisti, è di iniziare anche voi questo viaggio, di esserci sin dal suo nascere, e coglierne ogni nuova iterazione, ogni brivido, suggestione, citazione che saprà incanalare, trasformandola in qualcos'altro che man mano arriverà, e io spero di essere ancora qui a parlarvene, nelle mie umili Letture Seriali.

E se dopo aver letto Il Passaggio, vi sentirete osservati, e sentirete un gracchiare di corvi in lontananza... non preoccupatevi, vuol dire che siete già dentro il Frutteto!

Il Nerdastro


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