La creatura perfetta di Alessandro Marmorini e Sindi Abazi
La creatura perfetta di Alessandro Marmorini e Sindi Abazi edito dalla Tunué è un’opera prima, un esordio nel mondo del fumetto.
È il racconto delle vicende di Golia, una balena, e del suo impresario, «un uomo ricco di soldi e di fantasmi, che amava l’arte e le donne. Un cacciatore». Un uomo con «una bruciante ossessione»… superare in meraviglia prima il teatro, poi il cinematografo e infine la televisione.
Un viaggio che attraversa luoghi e tempi lontani - tra gli anni 40 e gli anni 70 del Novecento – e che parte dalla Norvegia per concludersi in Italia. A Trondheim assistiamo all’incontro tra l’uomo e la sua ossessione, un uomo biondo «con negli occhi la luce di chi ha appena visto un miracolo», che irrompe sulla scena seguito da uno stuolo di pinguini e esseri umani. E al tempo stesso vediamo la prima scintilla di una storia d’amore impossibile e molto tormentata.
La nota dell’autore ci dice che questa è una favola e che non c’è nessuna pretesa di veridicità.
Eppure Golia e il suo visionario impresario sono realmente esistiti. Ed è Golia stessa a raccontarci la sua storia. Una storia paragonabile a ogni grande diva del passato: una carriera straordinaria che tra alti e bassi resiste e attraversa non proprio indenne la nascita del cinematografo e la comparsa in ogni casa di “un acquario magico”, il televisore.
Una diva che deve combattere duramente la sua battaglia contro il tempo e che pur di sentirsi amata e accettata è disposta a tutto.
Alcuni schizzi dei personaggi.
Tra le pagine di questo bel libro troviamo citazioni tratte dall’Amleto e dalla Traviata, riferimenti storici, riflessioni sul mito della bellezza e sul bruciante bisogno di alcuni di trovare un significato alla propria esistenza.
È un libro ricco, colto, nei contenuti e nella forma. La scrittura e il disegno si mostrano in perfetto equilibrio. L’uso del colore è davvero ottimo, accattivante e coinvolgente. L’intera gamma cromatica è gestita con grande capacità e asseconda le atmosfere, le sensazioni e le emozioni di cui è ricca la storia; molto belle le splash page e le inquadrature più libere dalla gabbia.
Molto riuscita l’idea di inserire gli animali per rappresentare le “categorie”, come ad esempio i trichechi/burocrati: rendono più “reale” la voce narrante.
Il rischio che la storia potesse risultare banale c’era, ma invece questo libro merita la lettura e un posto nelle nostre librerie. Non resta che augurare buon vento alla nostra Golia e a La creatura perfetta!
Francesca Capone