Letture seriali: Snow Angels di Jeff Lemire e Jock

Il fumetto survival - distopico ambientato in un mondo freddo e brutale


Ci sono Regole e regole.
Le prime, ti garantiscono la sopravvivenza, come sanno i protagonisti di Snow Angels, il fumetto survival - distopico il cui primo volume (anzi, stagione) è di recente sbarcato in libreria per Panini Comics, in edizione cartonata.
Le seconde, sono più un consiglio da appassionato di comics, istintivo certo, ma che si è dimostrato sinora sempre vero: se in copertina leggi i nomi di Jeff Lemire e Jock, sai già di avere di fronte un'opera da non poter lasciare a scaffale, quasi un riflesso involontario.

Se siete qui, non c'è neanche bisogno di elencare le storie che ci hanno regalato, e che li rendono i due autentici "pezzi da novanta" degni della fiducia di cui sopra.


Milliken e Mae Mae hanno sempre vissuto nella Trincea con il loro padre. La madre è morta nel dare alla luce la secondogenita, e ciò che le ha sempre tenute in vita sono queste tre indicazioni, che si tramandano ormai da generazioni all'interno della loro piccola comunità:
- La Trincea Provvede.
- Non Bisogna Mai Lasciare La Trincea.
- La Trincea Non Finisce Mai.


Sì, ma cosa è la Trincea? immaginate una lunga, infinita, distesa bianca, che si estende da nord a sud senza che si riesca a vederne le estremità, circondata da enormi pareti ghiacciate. È tutto il mondo dei protagonisti, e nessuno sa spiegare come mai e da quanto tempo si sono stabiliti in quel posto Conoscono come "Casa" solo questo panorama innevato.

Oggi le due ragazzine, insieme col Padre, si apprestano a vivere un'avventura. È infatti il dodicesimo compleanno di Milli, e così l'uomo decide di portarla a compiere un rituale di passaggio, dato che è ormai una giovane donna. Non hanno nessuno a cui lasciare Mae, e decidono di portarla con loro. Pescare, cacciare e pregare i loro Dei, antichi come quei ghiacci.

Man mano che si muovono, notiamo qualcosa di strano, particolare. Apparecchiature quasi avvenistiche si stagliano nella neve, e anche il regalo che il Padre fa a Milli è un oggetto che in un simile posto non dovrebbe quasi esistere. Ma la vera sorpresa arriva quando tornano al loro accampamento e trovano tutti morti: qualcuno ha infatti infranto le regole, e ora l'Uomo delle Nevi è qui per cercare vendetta, seminando morte e tingendo di rosso la neve.

Così i tre, dopo essersi nascosti, devono scappare dalla creatura, un essere meccanico, armato di lame e pattini, e che non conosce fatica o tregua nella sua caccia...
Mi fermo qui.


Al solito, per quanto mi diverta a scrivere queste sinossi, il pericolo di cedere allo spoiler è dietro l'angolo, e il bello di Snow Angels, come avrete intuito, sta proprio nel suo mistero, nel non spiegare da subito le cose e costringere il lettore a disvelare inganni e colpi di scena non appena gli si piazzano davanti, in questa miniserie post-apocalittica, che mischia le suggestioni di Snowpiercer o Winterworld a quelle di Terminator con un pizzico di Mad Max, dove la terra arida del deserto diventa qui neve, tormenta e freddo pungente.

Il bello di questa Lettura Seriale è che, a suo modo, "Seriale" in tono telefilmico lo è davvero: ComiXology l'ha infatti proposta originariamente in due "Stagioni", da 4 e 6 "episodi", con cliffhanger e tutto.

E Lemire fa proprio questo principio, disponendo le pedine del suo gioco in modo che il lettore non possa far altro che "bingewatchare", continuando a sfogliare quelle pagine col sano desiderio di capirci qualcosa, di avere un briciolo di risposta.

Avendola letta tutta in originale, posso solo anticiparvi che queste arriveranno solo col prossimo (e conclusivo) volume.

Qui avrete dramma, azione, colpi di scena e rivelazioni che metteranno sottosopra il fragile mondo di due bambine alle prese con l'ignoto, sia quello di fronte a loro, sia quello che si portano nel cuore, qualcosa misto a paura e desiderio di vivere.
Capendo come, più desideri proteggere qualcuno, più rischi di metterlo in pericolo.


E questa metafora del rapporto tra genitori e figli, così come della differenza tra favole e realtà, tra superstizione e conoscenza, sono forse tra i messaggi sottintesi più forti che emergono da Snow Angels.

Lemire fa poi quella magia che gli riesce sempre bene: creare personaggi con cui entrare subito in contatto. Anche se qui possono sembrarvi non prettamente originali, in prima battuta, procedendo con la storia e l'esplorazione della Trincea empatizzerete con Milli e Mae, ritrovando in loro due figure che seguirete sino alla parola Fine.

Anche il loro padre, acerbo come quella terra così inospitale, indurito da un tempo che non conosce clemenza, riserva alle sue bambine un lato caldo e amorevole, in un contrasto pienamente umano nel suo sentimento migliore.

A questo, si va ad aggiungere un sapiente worldbuilding, altra rinomata cifra stilistica dello scrittore, che si presenta scarno solo in apparenza, perché sotto quella coltre immensa di neve, tra lamiere congelate e resti di un tempo andato e di cui nulla sappiamo, si capisce che si nasconde ben altro, che tanto altro troverà la luce della scoperta piazzata ad arte.

L'autore di Primordial e Sweet Tooth fa quindi leva sui suoi punti di forza, per condurre, senza eccessivo sforzo, una narrazione che si propone di essere un dolcetto per chi ama il genere, e uno scherzetto solo perché, arrivati alla quarta di copertina di questo volume, ci si ritrova con quel tipico magone di chi avrebbe volentieri divorato tutto, senza voler aspettare.


Perché di opere simili, su distopie che diventano mistery e horror, ce ne siamo trovate davanti diverse (di alcune, ne ho parlato anche in questa umile rubrica), ma come avrete capito, a dare a Snow Angels la spinta verso la vostra curiosità sono proprio i suoi personaggi e l'abilità dello scrittore di dare loro colore, in un mondo quasi monocromatico.

Eppure, già dai primi quattro capitoli qui raccolti, si evince come questa storia, inizialmente proposta come produzione per il digitale, trovi invece piena espressione su carta, e qui mi riferisco all'ottimo lavoro del sempre ammirevole Jock, nuovamente pronto a mettere la propria matita al servizio della storia e del suo intento, nervosa eppure aggraziata nel descrivere la tensione.

A colpire poi è proprio vedere quanto Jock sia straordinariamente a suo agio in mezzo a tutta questa neve, lui che ci ha abituato a padroneggiare le ombre come pochi.

Un esempio recente, sempre nel catalogo Panini, è la sua mini DC Black Label La Notte del Cavaliere Oscuro, con Batman costretto ad una disperata corsa contro il tempo in una Gotham completamente al buio, in seguito ad un enorme blackout. E cito il Pipistrello non a caso, visto poi che Jock è anche il disegnatore de Lo Specchio Nero, una delle parentesi migliori del personaggio scritte da Scott Snyder, prima di lasciarsi Corteggiare dai Gufi.
Ma proprio operare nell'oscurità fa emergere ed apprezzare ancora di più una sua grande capacità: far "recitare" gli occhi e le bocche, usare le rughe di espressione come tratto, stilistico e personale, per far sì che il lettore non perda neanche una delle emozioni proposte dai personaggi, rendendoli "vivi", accesi e dinamici con poche, giuste linee.


Era questo a rendere impattanti i suoi "Perdenti" e, ritrovandosi a dover gestire queste tre figure su uno sfondo di mistero e ghiaccio, altrettanto fa qui, in aperto contrasto con l'indecifrabilità dell'Uomo delle Nevi, a cui dona personalità solo con un mantello, quasi ad "umanizzare" qualcosa che altrimenti sarebbe solo metallo e morte tagliente.

Snow Angels propone quindi l'incontro, che potrei definire felice, tra due professionisti autentici, padroni dell'arte fumettistica e capaci di regalare belle prove in ogni occasione.

Prova che in questo caso mi spinge a dire che vedrei bene trasformata in un film, veloce e senza un vero attimo di respiro come la fuga di Milli e Mae, e il ritmo impostato dai due autori non lascia troppi dubbi in questo senso (non mi stupirebbe, difatti, se decideste di aspettare di avere tra le mani anche il secondo volume per una full immersion).

I nomi di Lemire e Jock meritano quindi sicura attenzione. Quando poi, superato il confine della copertina, ci si addentra nel territorio sconosciuto di una nuova storia, fa piacere notare che sappiano sempre essere dei fini traghettatori, in quel vasto e ancora meravigliosamente inesplorato territorio della fantasia!





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