Letture seriali: Love Everlasting di Tom King ed Elsa Charretier

Un omaggio ai romance comics anni Cinquanta in una storia pulp con un tocco di mistero

Ah, l'Amour. L'apostrofo rosa tra le parole "T'Ammazzo".

È quello che deve essere passato per la mente di Tom King, quando gli è balenata in testa l'idea alla base di Love Everlasting, il suo nuovo titolo per Image Comics (inizialmente proposto su Substack), affiancato dall'elegante talento alle matite di Elsa Charretier.

La propone nelle nostre librerie e fumetterie, in un'edizione sempre molto bella e curata, il team di Bao Publishing, puntando ad esaltare, sin dalla copertina, la natura "sanguigna" della storia.

Una storia che si può definire in vari termini e il primo che mi sovviene è "Omaggio".

Oggi sono passate di moda, ma agli albori delle due "Grandi" del fumetto americano, c'erano tante pubblicazioni di genere, incluse quelle a tematica amorosa. Potremmo definirle il corrispondente a fumetti di quella celebre collana di romanzi rosa da edicola, ma la verità è che titoli come Young Love, My Romance o Our Love Story hanno permesso a quelle case editrici di rimanere sul mercato, e trasformarsi col tempo nelle fabbriche di eroi in tutina colorata che sono tutt'ora, e a grandi nomi dell'arte dei comics, come John Romita Sr. e Alex Toth, di formarsi e divenire poi le Leggende che sappiamo.

Semplifico, in questo excursus storico, sopratutto per dare un'idea e non correre il rischio di perdere il filo, ma una delle prime cose che saltano all'occhio in Love Everlasting, sin dal titolo, è proprio come King e Charretier abbiano guardato a quei vecchi albi, a quelle storie, per poterne così riprendere lo stile, sia grafico che della prosa, artefatta e quasi anacronistica.

Lo possiamo notare sin dalla tavola d'apertura: idealmente potrebbe anche essere la copertina di una di quelle riviste, con il titolo che conclude la frase della didascalia, una coppia innamorata che si bacia sullo sfondo e la sfortunata protagonista che cerca di non farsi vedere, mentre nasconde le lacrime di dolore, per un amore che sente di non poter raggiungere, un traguardo della vita irrealizzabile.

Già, la nostra protagonista.

Joan Peterson, una dolce e bella ragazza che, sullo sfondo degli Anni '50, è in cerca sia di un lavoro che del vero Amore, con la maiuscola d'ordinanza. Troverà entrambi quando Marla, la sua migliore amica, gli presenterà George, che prima la assumerà come segretaria, salvo poi diventare suo marito.

Il loro è un rapporto che sembra impossibile: George infatti è il fidanzato di Marla, e i sentimenti che Joan prova per l'uomo, sempre più forti col tempo che passa, le fanno provare dolore ed imbarazzo. Ma quando George le confessa di ricambiarli, tutto sembra cambiare, e un paio di mosse del destino li metteranno l'uno di fronte all'altra, sino ad una proposta di nozze sancita con un bacio.

Un bacio appassionato come quello che Joan sta scambiandosi con Kit, nei ruggenti Anni '70. Un giovane musicista squattrinato che sogna di vivere della sua Arte e dei suoi ideali e...

Ok, un attimo... Chi accidenti è Kit? Che fine ha fatto George?

Capisco il vostro smarrimento, è lo stesso che ha colpito anche me la prima volta che ho preso in mano Love Everlasting, controllando di non essermi perso, chissà come, qualche pagina.

Ma no, è tutto esattamente come deve essere, portandomi verso il secondo termine utile per aiutarmi a definire questa serie: "Mistero".

Arriva all'improvviso, ma si sviluppa piano, l'enigma contenuto all'interno di questo enorme calderone pieno di stereotipi "rosa". Inizialmente, sono gli echi di ciò che abbiamo letto poco prima, quasi uno strascico che ci fa dubitare che quello raccontatoci non sia un semplice racconto romantico, ma che nasconda, ovviamente, molto altro.

Da abile narratore, Tom King centellina le informazioni, lasciando che, sia noi che la stessa Joan, iniziamo a notare uno schema in questi salti di palo in frasca, di scenario in scenario, passando, sempre repentinamente, dagli hippies ai cowboy, pronti a sfidarsi a duello per il cuore della bella Joan, che rimane sempre uguale, cambiano solo vestiti e sfondo intorno al quale muoversi, e iniziare a capire che le cose non stanno andando come dovrebbero. Sta diventando pazza o qualcuno la sta manovrando a suo piacimento?

Ad esempio, è un fatto che ogni volta che dice le due famose paroline e che lo spasimante di turno le propone di unirsi per la vita, ecco il brusco risveglio in un altro tempo e luogo, a ricominciare tutto daccapo, mentre il suo subconscio inizia a non poterne più.

E allora, perché non provare a spezzare questa maledizione, questo perverso ed infinito "Cupid Day", scappando nella direzione opposta all'amore, sino allo stremo delle forze, sino a cadere svenuta per terra, sotto il sole cocente del deserto?

Riaperti gli occhi, Joan si trova davanti un cowboy. No, non uno dei due contendenti per la sua mano, bensì un misterioso uomo con la bandana sul volto, un bandito, che difatti le ruba la vita, sparandole addosso, mentre le sussurra che "L'Amore è Eterno".

The End? Manco per sogno.

A voi il piacere di scoprire dove, quando e in quali panni Joan si ritroverà, ormai consapevole di essere prigioniera di un gioco perverso, del quale fatica a capire il motivo, e altrettanto si può dire di chi si ritrova a sfogliare questo volume, avidamente in cerca delle stesse risposte.

Gli unici a possederle sono i due autori, sceneggiatore e disegnatrice, ben intenzionati a tenersele volutamente strette, e a farlo con un sorriso diabolico sul volto.

Concedendosi, a vicenda, di dare il loro meglio, ognuno nella propria area di professionale competenza artistica. Perché Tom King fa quello che adora fare quando è in piena ispirazione, lasciare le dita correre sulla tastiera, usare le parole come armi per agganciare il lettore, per guardare ad un modo passato di scrivere ed aggiungerci di par suo nuova linfa e personalità, innestando, in una cornice da "Romance Comics", un'interessante riflessione sui sentimenti, sugli stereotipi e sulla ricerca di un qualcosa che troppo spesso diamo per scontata, ma che non sempre fa rima con "realizzazione personale".

Spesso, infatti, l'illusione di un palpito, il desiderio quasi ossessivo dello stesso, ci condanna a ripetere sempre lo stesso copione, a camminare in tondo lungo orme già percorse da altri, e così, questo articolato viaggio, tra il pop e lo storico, si tinge di una sfumatura particolare, che ti fa vedere oltre la semplice gabbia delle vignette, per capire come anche il modo stesso di parlare d'Amore sia cambiato col tempo, salvo poi rimanere uguale, spesso e in ultima analisi.

Si riconoscono schemi, si sorride della loro ingenuità, e quando meno te lo aspetti, sei finito in una... "Trappola d'Amore".

Chi conosce l'ormai corposa produzione fumettistica di King, sa bene quanto lo sceneggiatore di Batman, Human Target e Visione ami usare personaggi e storie d'intrattenimento per raccontare altro, scavare nella profondità di temi e concetti solo suggeriti, e che invece lui ama poi portare alla luce in tutta la loro tensione drammatica.

Qui avviene lo stesso, con un sottotesto psicologico, che cresce come un rampicante, intorno ad una cornice di leggerezza sentimentale e mistery, non soffocandone la lettura, ma accompagnando il lettore in un percorso che ha davvero ancora molto da dire, senza perdere un colpo o annoiare anche solo per un istante (negli States siamo già a 8 numeri realizzati e si continua).

Essendo un "creator owned", si respira quella libertà artistica di un'idea inseguita senza le restrizioni di paletti dovuti a copyright vari, con il piacere di "torturare" la protagonista mettendola sempre più alle strette, costringendola in un angolo mentre la pazzia inizia a bussare alla porta della sua mente, indovinando i cliffhanger in cui, al termine di ogni capitolo, richiudere la povera Joan, mentre il candidato di turno le stringe teneramente la mano.

Gli fa eco Elsa Charretier, una delle matite più interessanti degli ultimi anni, dalle eleganti figure femminili, allieva ideale del compianto Darwyn Cooke, in una scuola che annovera nomi come quello di Chris Samnee. Un tratto leggero solo in apparenza, ma che con le giuste linee riesce a descrivere infinite pose e stati d'animo, un'essenzialità che è segno pieno e denota padronanza della tavola e del suo essere mezzo espressivo, dinamico, inventivo.

Aiutata in questo dalla tavolozza di Matt Hollingsworth, la Charretier si presta alla stravaganza dell'impianto narrativo, adattando via via la ricerca iconografica, di ambienti e vestiti da mettere addosso a Joan e ai coprotagonisti, tra i vari "salti temporali", in modo che poi, quando la "stranezza" si prende con prepotenza spazio e occhio del lettore, l'effetto risalti in tutto il suo stupore e dramma.

Come un cartoon stiloso dai toni pop, il disegno della Charretier è la giusta scelta per Love Everlasting. Un disegno che non avrebbe sfigurato nelle testate che ho citato in apertura, ma che sa tenere testa alla sfida di consegnarci una prova matura e dalle tematiche accese.

Non fatevi ingannare, e in questo e nel prossimo volume (touché, ancora una volta ho ceduto alla tentazione di "portarmi avanti") prestate particolare attenzione a come riesca, con interessanti incastri di vignette e di particolari, a costruire la tensione di un mondo, quello di Joan, che crolla sempre più a pezzi... Sì, ma quale mondo esattamente?

Eh, perché tra minigonne e serate in discoteca, magioni signorili e divise da cameriera, cabaret e soldati di ritorno dal fronte, nulla è certo in questa avventura, e anche quando penserete di avere un'idea della soluzione, potrebbe essere quella sbagliata.

Love Everlasting è una perfetta "Lettura Seriale", perché non solo su carta, ma anche sul piccolo schermo riuscirebbe a conquistare il pubblico, per il suo essere piena di svolte impreviste dal ritmo vorticoso, una protagonista che seguiresti sino alla fine (qualunque essa sia), e le sorprese vanno a braccetto con la violenza, perché rosso è il colore della passione... e del sangue, coi proiettili che cadono sul pavimento come petali di una margherita in un gioco tra ingenui amanti.

La variant cover di Terry e Rachel Dodson.

E chissà che, come spesso accade, queste mie parole non possano rivelarsi profetiche, ritrovandomi un giorno ad annunciarne l'adattamento per questa o quella piattaforma streaming (avrei anche l'attrice perfetta in mente, ma non dirò chi).

Perciò, vedete di non mancare a questo appuntamento "al buio" tra gli scaffali della libreria, con il bel volume Bao e con Joan Peterson, perché la sua è una storia che conquista.

E di cui è facile... innamorarsi!

Il Nerdastro

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