The Tumbling Onigiri in the Town, un nuovo viaggio nell’universo di panpanya

Il sesto volume dei panpanya works, tra rane parlanti, negozi di antiquariato e strane mappe

“Un onigiri che rotola… pensavo che queste sbadataggini succedessero solo nelle favole.”

A settembre, quando parlavamo di Guyabano Holiday, ci dicevamo speranzosә che arrivassero in Italia i due nuovi volumi di panpanya. Star Comics non ci ha delusә neanche questa volta e già da qualche giorno potete trovare in libreria The Tumbling Onigiri in the Town, sesto volume dei panpanya works. Questa raccolta prende il titolo dall’ultimo degli undici racconti che contiene: si rifà a una famosa favola giapponese in cui il protagonista insegue uno dei suoi onigiri che, caduto a terra, inizia a rotolare giù per una collina. Per quanto corra, l’anziano signore non riesce a recuperarlo e alla fine l’onigiri finisce dentro un buco. Il buco però è in realtà l’ingresso di una tana di topi e le creaturine, riconoscenti per il pasto arrivato all’improvviso, decidono di ricompensare il loro benefattore-per-caso con una cassa piena di tesori.

Come nella favola del vecchio signore, la bambina-senza-nome – protagonista di tutte le storie di panpanya – incrocia per caso un tizio che rincorre un onigiri ruzzolante e che poi risale il pendio con una cesta probabilmente piena di tesori.

Sicura che nella città ci sia la famosa tana dei topi, la bambina-senza-nome inizia a studiare tutte le possibili pendenze e i diversi modi di rotolare di diversi oggetti: lattine vuote, palline da baseball, monetine e poi (per evitare di sprecare cibo) modellini di onigiri. Il risultato della ricerca è sorprendente: data una serie di oggetti con una specifica forma – la lattina vuota ad esempio – questi seguiranno sempre lo stesso percorso e si fermeranno sempre nello stesso punto. Quindi, basta lasciare rotolare un oggetto per trovare il posto in cui si raccolgono tutti gli oggetti simili che vengono perduti per strada… e basta lasciar rotolare un onigiri per trovare la tana dei topi, giusto?

Beh, che sia vero o no, poco importa: nelle città di panpanya tutto è possibile e l’inaspettato è sempre dietro l’angolo. Ogni volta che la bambina-senza-nome inizia una ricerca, un lavoro, un viaggio, davanti a lei si srotola una storia inattesa e inimmaginabile: il più insignificante dei dettagli, se osservato con la giusta attenzione, può essere il primo indizio di una concatenazione di eventi, oggetti e creature che mostrano universi nascosti appena oltre il velo della quotidianità.

La bambina-senza-nome non conosce scetticismi ed è pronta a farsi sorprendere e a scoprire qualcosa di nuovo ogni volta: avreste mai pensato, ad esempio, che un semplice incarto di caramella potrebbe diventare un piccolo tesoro d’antiquariato per chi verrà tra molti decenni? O che dei pali con degli indirizzi in mezzo al nulla siano utili per chi si ritrova a consegnare la posta in un quartiere sotterraneo?

Le storie di panpanya sono così: istantanee di stupore e meraviglia che si rivelano solo nel momento in cui prestiamo abbastanza attenzione alle piccole cose di ogni giorno, quelle a cui siamo talmente tanto abituatә da non riuscire più a vederle realmente.

Claudia (aka Clacca)







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