Guyabano holiday, il viaggio di panpanya nelle periferie del surreale
“Quel viaggio fu frutto di uno strano destino, ma il piacere della scoperta e il sapore del guyabano sono diventati qualcosa che sarà difficile da dimenticare. Inoltre, ho anche realizzato che il mondo è pieno di misteri banali.”
Arrivati al quinto volume dei panpanya works, conosciamo bene ormai il gusto per il surreale e il fantastico di questo misterioso/a autore/trice (di lui/lei invece non sappiamo praticamente nulla e questo non fa che rendere le sue opere ancora più fascinosamente misteriose), quindi non mi si accusi di cattiva fede se la prima cosa che ho fatto, dopo la lettura del volume, è stata una ricerca su Google: ebbene sì, il guyabano esiste ed è proprio uguale a quello che a un certo punto vediamo raffigurato nel fumetto.
L'anonima protagonista di Guyabano holiday – presente in tutte le storie di panpanya – è più simile a un'attrice che interpreta il ruolo di protagonista che a un personaggio vero e proprio, con i suoi tratti appena abbozzati, senza nome e senza un'età definita, di cui non vediamo mai la famiglia né sappiamo con certezza che tipo di scuola frequenti. In alcune storie, anzi, la vediamo alle prese con improbabili lavori – si ritrova ad assaggiare il misterioso frutto per caso, o meglio, a berne il succo da una lattina comprata per caso in una piccola bottega di un quartiere di Tokyo, un negozio specializzato nei cibi esotici, e da quel momento diventa una habitué del succo di guyabano... almeno fin quando non sparisce improvvisamente da ogni negozio!
Stregata dal sapore di quel frutto che non aveva mai neppure sentito nominare e incuriosita dall'imprevisto ritiro dal mercato di ogni prodotto a esso collegato, comincia a fare ricerche su ricerche sul guyabano, nella speranza – soprattutto! – di riuscire ad assaggiare il frutto fresco. Peccato però che il posto più vicino in cui trovarlo sembra essere nelle Filippine.
A questo punto entra in scena un altro dei personaggi-attori tipici delle storie di panpanya – l'uomo con la testa simile a uno strano incrocio tra uno scafandro e un'ocarina – che (quando si dice la fortuna...) sta proprio per partire per le Filippine e le propone di accompagnarlo per andare alla ricerca del guyabano.
È qui che comincia davvero la storia, il racconto dettagliato, attento e curioso di un viaggio che si snoda tra stradine e vicoli affollate di risciò, automobilisti spericolati e cani randagi dall'aspetto miserevole, tra i numerosissimi negozietti e bancarelle o nei grandi centri commerciali.
L'anonima bambina col caschetto guarda affascinata ogni angolo, prende nota di tutto quello che la incuriosisce, osserva ogni piccola differenza con il mondo in cui è abituata a vivere, dalle piccole differenze dei disegni sui segnali stradali ai prodotti in vendita nei combini, trasformando il mistero banale del guyabano in un appassionante diario di viaggio, quasi un'etnografia urbana in cui tutto diventa scoperta o risveglia lontani ricordi.
Guyabano holiday è la storia che dà il titolo al volume ma non è la sola: cinque sono i racconti che la precedono e otto quelli successivi, tutti perfettamente allineati allo stile di panpanya, la messa in scena di realtà surreali e oniriche – sensazione accentuata dal particolare stile dei disegni, dettagliatissimi negli sfondi ed essenziali per i personaggi – che mantengono però il tono calmo dello slice of life e che hanno quasi sempre a che fare con una qualche strana scoperta della bambina col caschetto.
Che si tratti di piccioni di dimensioni fuori dalla norma, di stoloni di patate chilometrici o di diari inventati, ogni volta ci troviamo a passeggiare tra le strade di quartieri sospesi a metà tra la realtà e il sogno o l'invenzione di una mente immaginifica.
Questo quinto volume di storie di panpanya conferma il suo talento di narratore/trice di un fantastico che non ha bisogno di inventare chissà quali mondi impossibili per stupire e affascinare: panpanya distorce appena un po' il reale e da quella piccola piega dà vita a storie che hanno il sapore del sogno o di una bugia a cui, per una volta, credere non può che farci che bene.
Guyabano holiday è anche l'ultimo – per il momento – dei titoli di questa collana annunciati da Star Comics, ma in realtà in Giappone sono pronte altre tre raccolte che speriamo possano arrivare presto in Italia: Feet scraping aquarium (Ashizuri Suizokukan) che è in realtà il primo volume della serie, pubblicato nel 2013 e che ha dato popolarità a panpanya, anche grazie alla nomina per il Taishou Award. Ai cinque volumi che abbiamo già potuto leggere in italiano (An invitation from a crab, Pillowfish, Animals e The second goldfish), si aggiungono Rolling town of rice ball (Omusubi no Korogaru Machi) e Fish society (Sakana Shakai). Incrociamo le dita e speriamo che vengano presto annunciati anche nel nostro paese.
Claudia Maltese (aka Clacca)