Hugo è gay - Un futuro migliore è possibile

Hugo e Augustin, due facce della stessa medaglia


2000. Hai appena compiuto 14 anni. E ti senti diverso. Gli altri ragazzi non si comportano come te.

È questo l’incipit della nuova edizione di Hugo è gay. Nella pelle di un giovane omosessuale, del francese Hugues Barthe, pubblicato da ComicOut nel 2021.

La prima versione del 2006 s'intitolava Nei panni di un giovane omosessuale ed era nata con l’intenzione di essere un racconto leggero sulle difficoltà dell’adolescenza per essere utile a chi poteva vivere male certe problematiche.

“Riletto anni dopo non ho potuto fare a meno di notare quanto fossero invecchiati alcuni elementi” scrive l’autore nella postfazione. Per questo motivo Barthe ha deciso di ampliare la storia creando il personaggio di Augustin, un adolescente del 2021 che appare magicamente nella vita di Hugo senza preavviso perché “ho sentito che avevi bisogno di compagnia”.


In effetti il libro si apre con Hugo che - dopo una serie di considerazioni - si sente confuso e in preda all’incertezza. Ha solo 14 anni e deve ancora scoprire sé stesso.

Grazie alla presenza di Augustin, la storia di Hugo si rivela a noi lettori come un viaggio nel tempo. Emblematico lo scambio tra i due sul significato dell’acronimo LGBTQIA+, sullo smartphone e sui social media, sulle leggi che determinano e sanciscono diritti. “Mi vorresti far credere che nel 2021 due uomini hanno il diritto di sposarsi tra di loro?!”, chiede stupefatto Hugo al suo omologo venuto dal futuro.

Assistiamo ad una presa di coscienza, ad una vera e propria ricerca di sé che va oltre lo sguardo degli altri, che va oltre la confusione - “sei davvero gay?”. Fino a quando “per la prima volta in vita tua ti senti innamorato”. Fino al coming out e a tutto quello che comporta. Perché “tu ti senti molto meglio”.


Da quel momento la vita di Hugo prende la direzione giusta: “non ti sei mai sentito libero come dopo il coming out”.

Il lettore segue la vita di Hugo fino al 2021 attraverso un percorso personale che è al tempo stesso comune a tanti, nella consapevolezza che tanto è stato fatto in termini di diritti ma che ancora molto resta da fare.

Il volume è in bianco e nero, con disegni molto semplici e efficaci e un’impostazione della pagina divisa in vignette libere dai classici riquadri.

Senza dubbio uno strumento molto utile per parlare a tutti di omosessualità, con chiarezza e anche con un pizzico di ottimismo di cui abbiamo assolutamente bisogno.

Francesca Capone 




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