Il terzo numero di Kalya, il fantasy Bugs ideato da Cantone & Lamberti

Tre è il numero perfetto… per confermare le prime buone impressioni!

«Siamo sopravvissuti, non abbiamo vissuto! Entrambi sapevamo cosa volesse dire sopravvivere ancor prima di incontrarci… E questo non mi basta più! Sono stanca di vivere improvvisando ogni giorno, senza sapere cosa fare, dove andare… Senza sapere chi io sia!»

In questi giorni trovate in edicola il terzo volume di Kalya, la serie fantasy ideata da Leonardo Cantone e Luca Lamberti che ormai abbiamo imparato a conoscere.

Se il primo era un volume introduttivo, che serviva come una sorta di bussola per permettere al lettorǝ di orientarsi nel mondo di Theia, il secondo dava finalmente il via vero e proprio alle avventure della giovane Kalya e del suo compagno d’avventure Tagh il goblin.

Questo terzo numero si pone in diretta continuazione con il secondo, seguendo una struttura diversa da quella di Samuel Stern, la prima serie da edicola di Bugs Comics, con il quale è difficile riuscire a non fare paragoni, per quanto le due storie siano diversissime tra loro. Se le trame del Rosso di Edimburgo si sviluppano in episodi in qualche modo autoconclusivi anche se collegati tra loro, Kalya sembra prediligere una trama meno frammentata, che pure è impossibile definire lineare: la storia si sviluppa in un mondo per noi sconosciuto, funestato da un morbo misterioso, reduce di un passato – neanche troppo remoto – in cui gli dei lottavano tra loro, intere razze morivano e altre nascevano.

È un mondo che ancora cerca il suo equilibrio, un mondo in cui incontriamo i più alti, nobili ideali di pace e i più miserabili sotterfugi di chi pensa solo a ottenere e far crescere il proprio potere. La razza umana non è la sola: elfi, goblin e gjaldest convivono, e non sempre nel più pacifico dei modi.

La storia di Kalya è intrecciata a tutto questo, a relazioni di potere, a conflitti politici, ad ambizioni personali, a lotte tra razze diverse.

La nostra giovane eroina sembra finalmente vicina a scoprire qualcosa di più sul suo passato, sulle sue origini: a metà tra un essere umano e un gjaldest, Kalya è una creatura la cui stessa esistenza è un mistero. Al momento, sembra essere l’unica – proprio in virtù delle sue origini così peculiari – capace di maneggiare l’Alkest (se non vi ricordate cos’è, è arrivato il momento di ripassare il primo post che abbiamo scritto su Kalya) e quindi – forse – di curare l’intero continente dal Morbo Pallido.

Per la prima volta i disegni non sono di Luca Lamberti, che qui ha curato solo il layout e ha passato il testimone per i definitivi a Matteo Leoni. Un cambio di penna che non abbassa di un millimetro il livello di cura a cui i primi due volumi ci avevano abituati: le tavole sono ricchissime di dettagli, sia nelle ambientazioni che nei personaggi, che sono rimasti perfettamente riconoscibili e come sempre, disegnati prestando la massima attenzione alla loro espressività.

Siamo ancora all’inizio della serie, ma possiamo confermare le prime impressioni: Kalya è una serie validissima, un fantasy puro con un eccellente world-building, un’ottima caratterizzazione dei personaggi e – almeno fino ad adesso – idee chiare su come articolare questa storia così complessa.

E, per chi scrive, è stata un’immensa gioia vedere nelle edicole nostrane un prodotto come questo: un fantasy che non ha paura di presentarsi per quello che è senza dover necessariamente strizzare l’occhio a un pubblico di giovanissimǝ, con una protagonista femminile non confinata a una serie prevalentemente femminile, che non gioca col fanservice e che punta tutto sulla qualità di trama e disegni. E scusate se è poco.

Claudia (aka Clacca)



Kalya #3 - L'unione necessaria
Bugs Comics, gennaio 2023
Cover di Elena Casagrande

Soggetto e sceneggiatura: Luca Lamberti e Leonardo Cantone
Layout: Luca Lamberti
Disegni: Matteo Leoni


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