Letture seriali: Sottopelle 1 di Caterina Bonomelli
Usare la matita come fosse un bisturi: è quello che fa Caterina Bonomelli con il suo Sottopelle, nuovo arrivato nel catalogo di Edizioni BD, dopo l'esordio su TacoToon.
E tenere tra le mani questo volume, sentirlo tra le dita, aumenta una strana ebbrezza che mi ha piacevolmente scosso, colpito nel mio quinto senso e mezzo di lettore, restituendo ad una seconda e terza occhiata sensazioni sempre più vivide, carnali.
Forse perché anche io, come i followers della protagonista su Pentagram, mi sono fatto incantare dalla bellezza della figura in copertina, non intuendo quanto si potesse trovare dietro quella mano insanguinata, con l'autrice pronta a prendermi in contropiede. Riuscendoci, senza apparente sforzo. In verità Sottopelle nasconde sin troppi livelli di struttura, di impegno, anche stilistico, che mi spingono a segnarmi il nome dell'autrice perché qui c'è un talento che non può passare inosservato.
Ma chi è l'affascinante figura in copertina? Il suo nome è Morana Corvi, professione influencer, sensuale macchina da social acchiappaclick e attenzioni, dove ogni sua mossa diventa occasione per volare di post in post a colpi di hashtag, che salgono tra le tendenze.
Una voce che riesce ad urlare sopra il vasto mare del web, e che Morana usa anche per farsi ambasciatrice per i diritti delle creature magiche, di cui lei stessa fa parte in quanto strega.
E proverbialmente, chi troppo in alto sale... e la caduta è di quelle che fanno male, che ti fanno finire riversa in una pozza del tuo stesso sangue in un fosso, mentre il tuo fidanzato ti sta morendo accanto. Così, per Morana, inizia un cammino di riabilitazione, di lontananza da quel mondo che costantemente l'ha tenuta sotto l'obiettivo e dietro uno schermo, condannata a tornare dove per lei tutto ha avuto inizio: la pacifica isola di Sentimento. Un paradiso che per lei è stato un vero inferno, dove vive una persona che aveva giurato a sé stessa di non voler più rincontrare.
Con queste premesse, verrebbe quasi ovvio e facile definire Sottopelle un Urban Fantasy, ambientato nell'oggi più oggi, fotografia in filtro fantastico del tempo presente.
Lo chiami Veflix invece di Netflix, lo chiami Pentagram invece che Instagram, ma quelle schermate, quel digitale che si mischia all'analogico del disegno ci restituisce una realtà quotidiana, attuale, finta come la verità e vera come la finzione.
A questo aggiungiamoci un lessico "da strada", inteso come quello che potreste sentire passeggiando vicino ad un locale qualsiasi in una città qualsiasi nel mondo appena fuori dall'uscio di casa. Realistico, colloquiale, altra barriera della sospensione dell'incredulità gestita a dovere, per rendere ancora più sottile l'equilibrio tra due mondi.
Così, in una Sentimento che sembra una di quelle isolette al largo delle coste italiane, dove il tempo si è fermato e dove ruderi di una vecchia zona industriale si stagliano contro un paesaggio da cartolina autunnale, ecco muoversi controvoglia una Morana restia ad accettare la sua condanna, in quella clinica gestita da suo fratello Yacov. Questo metterà in moto la nostra storia, con la sua Magia e il suo Mistero, uniti da rosse scie di sangue.
E nel creare la propria cosmogonia personale, Caterina Bonomelli si dimostra creativa con accenni deliziosamente disturbanti, come i fantasmi che accompagnano la protagonista, delle figure avvolte in un lenzuolo, come nel miglior cartone animato, ma che hanno, con il loro mutismo, la capacità di trasmettere una silente inquietudine, oltre che di riservare al lettore una delle sequenze più particolari di tutto il volume, sia nelle parole usate che nell'uso del colore, rendendo chiaro come nulla sia stato lasciato troppo al caso.
C'è il Divino che fa rima con Negromanzia, ci sono figure archetipiche che come scheletri si stagliano su creature di puro immaginifico, e poi ci sono i corpi, statuari, perfetti, tatuati.
Dove ogni goccia d'inchiostro serve a nascondere cicatrici ben più profonde. Come quelle di Orione, un altro dei protagonisti, e il cui rapporto con Morana non vi anticipo volutamente, che dietro un aspetto angelico nasconde un animo tormentato, non solo dalla malattia, ma anche dai segreti che si porta dentro, e che potrebbero avere ben a che fare con il Mistero al centro di tutto, la morte di Lennox, il fu fidanzato di Morana...
Ecco, qui sta la vera essenza di Sottopelle, il nascondere continuo, il dover dolorosamente far emergere, prima che la pentola a pressione che abbiamo al posto del cuore possa esplodere, andando a devastare un mondo che a sua volta cela molto, ma molto altro.
Ci sono traumi, dolori, abusi che è bene che non vengano alla luce, realtà che uno scatto social non potrà mai davvero svelare, con i flash e il glamour a mascherare drammi, solitudini che nessuna brama di effimera fama potrà mai davvero soppiantare. Nostalgie di una vita che si pensava di essersi lasciati alle spalle, fantasmi di un passato, stavolta senza lenzuolo, rappresentati da ricordi e da posti che non cambiano mai.
Questo tratto in particolare, al culmine di un crescendo, è stato quello che più mi ha colpito di questo fumetto. Certo, il Fantasy. Certo, il mondo di influencer, social, Onlyfans eccetera, ma soprattutto ad essere prepotente è la volontà di creare qualcosa di forte, dall'impronta drammatica, come a rendere chiaro al lettore che quei disegni non sono solo pregevole estro artistico, ma nascondono una rude natura al loro interno, creativa ed umana, non banale.
L'autrice non prende nulla a cuor leggero; il lavoro, nella costruzione della tavola, persino nel modo in cui i balloon assumono forme e cromie diverse a seconda dell'interlocutore (chiunque o qualunque cosa esso sia), è metodico, attento nelle scelte che propone, nella storia e le sue rivelazioni (criptiche, per lasciare quella sana voglia di continuare), così come nell'uso di un colore acceso, sporco a tratti, viscerale nelle sensazioni che provoca, specchio di quelle disegnate.
Ma questo non vuol dire che "Sottopelle" sia solo un racconto cupo, violento, tenebroso, senza alcuna luce, fatto di creature fantastiche che vivono per le nostre strade e comunicano con incantesimi e smartphone: di quando in quando, sempre intuendo quando la storia ha bisogno di un piccolo respiro che solo un sorriso sa regalare, ecco dipingere le reazioni dei personaggi con dei piccoli doodles, piccole variazioni "pucciose" di quei personaggi che un attimo prima alzavano un metaforico dito medio contro il mondo.
Come nella vita, Caterina Bonomelli sa che le persone, non importa se streghe o vampiri, sono composte da uno spettro di emozioni difficili da incasellare con efficacia nei loro sbalzi, ma Sottopelle è la dimostrazione che è possibile.
Realtà, Fantasia, Dramma, Emozione, Divinità, Mistero: nuovamente, il fumetto indipendente trova vie particolari e multiformi per farmi innamorare, per uscire dai canoni e crearne di nuovi, rendendo chiaro quanto la Nona Arte viva di questo, di immaginazione fortemente personale, figlia delle proprie influenze e visioni.
E sono contento che Edizioni BD dia a opere come queste un palcoscenico di carta, dopo aver calcato quello digitale. Quanti più lettori avranno modo di cogliere l'occasione di scoprire qualcosa di nuovo e così valido, tanto meglio è per quel Fumetto che tanto amiamo.
Ma basta sentimentalismi, torniamo al primo volume di Sottopelle.
Che colpisce, conquista e lascia un segno, lo lascia davvero.
Ogni pagina è uno spettacolo. Da amante di un certo tipo di segno, quello di Caterina Bonomelli è favoloso, nei corpi, nelle espressioni, soprattutto quelle più dure, ruvide, accese ed urlate, che con una protagonista come Morana sono un ironico status quo.
Una di quelle matite che spero di vedere presto in altri ambiti, e magari alle prese con ben altri personaggi.
E a differenza di Morana, io non sono un influencer, giusto un umile scrivano che qui su Gli Audaci prova, con le sue parole, a consigliarvi questo libro.
Così, fate finta che questa recensione sia una storia su Inst.. Pentagram, dove con stile accattivante vi invito a scoprire una nuova magia da padroneggiare, e che non vi lascerà indifferenti, anche solo se amate il bel disegno: vi basterà fare un salto in fumetteria e concedere al Fumetto italiano una nuova, particolare occasione di incantarvi!