Letture seriali: The Gentleman's Hotel

Wild Horror West


Una leggera brezza attraversa la prateria, sollevando per aria delle foglie, quasi fossero mosse da un pensiero senziente e maligno. Un uomo, volto coperto e sguardo di ghiaccio, giunge a cavallo in quella che appare, ai suoi e ai nostri occhi, come una cittadina fantasma, un tempo nota come Falling Rock. Si guarda intorno, scrutando tra la polvere e la paura nascosta tra le vecchie assi, mentre si avvia verso un edificio fatiscente, e un cartello semi crollato sulla facciata reca la dicitura The Gentleman's Hotel...


Inizia così l'omonimo fumetto che Sergio Bonelli Editore ha appena mandato alle stampe e che trovate in libreria e fumetteria, nuova collaborazione tra la casa editrice di Via Buonarroti e lo scrittore americano Joe R. Lansdale, dopo il ciclo di Deadwood Dick.
Lì abbiamo avuto un western duro, sporco e cattivo. Qui altrettanto, con l'aggiunta di una forte componente Horror.
Non sono nuovo all'argomento e al genere (penso alla precedente Lettura Seriale dedicata a Two Moons), così come non lo è la SBE, e la memoria corre al leggendario Magico Vento, sopratutto alle sue prime, tese ed inquietanti avventure.

Ma Jebediah Mercer, reverendo e pistolero, non è un personaggio "eroico" come lo era Ned Ellis, anzi, proprio nello stile di Lansdale, è un personaggio dai toni acidi, che ha in sé oscurità che lo corrodono, che lo pongono lungo un contorto cammino di redenzione, con l'unica, religiosa, certezza che il Male deve essere estirpato.
Ad ispirare lo scrittore nella sua creazione tutto un immaginario weird, dal cinema ai romanzi, che trova appiglio anche nei fumetti, in particolare quelli di Jonah Hex.
Del resto Lansdale ha un rapporto pieno, e mai conflittuale, col mondo delle nuvolette parlanti, avendo scritto sceneggiature e storie per lo stesso Hex, ma anche per Batman o per la Marvel.


Non è quindi strano vedere Mercer intraprendere questo percorso che lo porta a confrontarsi ora con demoni e balloons. Già in passato, aveva incrociato il suo cammino coi comics, in un adattamento del popolare romanzo Dead in The West (da noi, La Morte Ci Sfida), firmato da Neal Barrett Jr. e Jack Jackson.
Stavolta si tratta di un racconto, anch'esso molto amato dagli appassionati lettori di Lansdale e graziato dal segno grafico di uno straordinario Daniele Serra.

Il compito di trasportare la prosa in didascalie e dialoghi spetta al bravo Luca Crovi (il cui multiforme ingegno - sceneggiatore, romanziere, saggista e redattore in Bonelli - è ben noto a chi segue con passione la Nona Arte), che cerca e riesce nella non facile impresa di restituire al lettore di fumetti tutta la tensione di questa cupa novella, senza tradirne la fonte.


È però il disegnatore sardo ad ottenere la giusta ribalta, firma eccellente che ha già lavorato con nomi come Stephen King e Clive Barker (basta cercare le sue opere per Tommyknockers e Hellraiser, per farsi un'idea).
Anche quella di Serra non è una matita nuova alle Letture Seriali: quasi un anno fa, vi parlai delle sue Murder Ballads, adattamenti in vignette di popolari "ballate assassine".

L'Orrore, il suo Nero e quel Bianco che ne rimane vittima, l'Oscurità che si ammanta di Arte, pennellate che descrivono un abisso mai privo di bellezza, per quanto funesta e funebre, evocavano allora un che di romantico, mentre stavolta è il duro sfondo della Frontiera ad animare la storia, a dare un palcoscenico ad una sfilata dell'orrore, strano e distorto, se pensiamo al genere reso grande e popolare, qui in Italia, da un certo Tex Willer.
Anche il Ranger non è nuovo alla Paura, ma al The Gentleman's Hotel non alberga un Mefisto: qui l'arcinemico è la Morte stessa, è un sacrilegio che sa di maledizione, quello che si muove tra le ombre di Falling Rock, e solo la pistola di Mercer e l'incontro con una ragazza dal passato difficile, potranno venirne a capo.
È lo stesso Lansdale a volere Serra sul progetto: lui per primo ne ha suggerito il nome alla Bonelli, e scelta non poteva essere più oculata e mossa da migliori intenzioni.


Crovi imposta la tavola e la scansione degli eventi, mette in bocca ai personaggi parole dure, come lo era la vita in quelle terre pericolose, dove antiche credenze potevano rivelarsi oltre e peggio di una qualche superstizione da ragazzini, dove ferali bestie sono pronte a ghermire e uccidere e dove anime senza pace ripercorrono, notte dopo notte, le stesse, identiche, malinconiche e dannate azioni.

Ma è il pennino intinto nel nero inchiosto di Serra a dare al tutto una sorta di inquieta eleganza, fatta di suoni che non si possono udire e di brividi sottopelle che non si possono spiegare. Assi che scricchiolano, sguardi che si caricano di riflessi argentei alla luce di una luna piena e sanguigna, boschi che diventano teatro di massacri, mentre l'unica nota di colore è data dal tenue azzurro di spettri senza nome e futuro.

È un Western atipico, quello di Jebediah Mercer, dove al "Mezzogiorno di Fuoco" si sostituisce piuttosto una "Mezzanotte d'Inferno", di quelle dove l'ultima speranza è data da un proiettile benedetto di una fede cieca e del legno di quercia, e dalla convinzione che l'alba possa porre, se non proprio fine, almeno sollievo alla dannazione.


Tutto questo vuole restituirci The Gentleman's Hotel. Il formato da libreria permette di apprezzare appieno il lavoro grafico di Serra, l'essenzialità solo apparente del tratto, ricco nelle linee e nelle ricercate sfumature, che prende lo scuro e lo modella in una nuova essenza grezza.

Rendendo il suo Westen "suo", appunto. Trovando la giusta armonia tra il proprio personale sentire, quello della storia e un genere che ha un immaginario ben preciso, codificato e proprio per questo con fondamenta solide abbastanza da accettare nuovi, strani e sorprendenti ospiti nelle sue stanze, sempre aperte a chi desidera belle storie.

Anche quando la scena è violenta, assassina, con arti strappati e corpi smembrati che danzano nell'aria, mentre una bestia partorita da recessi infernali dilania poveri malcapitati: Serra non indugia nel grand guignol, ma anzi lascia che la sua perizia grafica doni al tutto una ritmata, muta eleganza (ripeto questo termine, perché trovo che calzi benissimo con la macabra eccellenza del tutto), solo teoricamente in contrasto con lo sporco e la rozzezza dell'insieme. Unendo urla disumane a spari e azione, in un ritmo sempre ben calibrato, anche nei momenti di pausa, dove è il dialogo a farla da padrone: tutto si sposa felicemente.


Nella bella intervista in coda al volume, Lansdale vedrebbe bene un adattamento in live action del suo anti-eroe, e questo fumetto ne sarebbe un perfetto concept album o storyboard, una perfetta guida alle inquadrature e alla regia di un possibile, probabile e - perché no? - sperato film.

Serra e Crovi mettono infatti la loro esperienza per consegnarci sì un'esperienza horror, sì un'esperienza western, ma anche, con quel gioco delle parti che sa muovere la Fantasia, un'esperienza cinematografica.

Il modo in cui i personaggi sulla scena si muovono, i loro gesti, le loro espressioni - siano esse un sorriso a mezza bocca, un preciso gesto delle mani, come anche occhi sgranati di puro terrore o di sorpresa - sono autentici, vivi, racchiusi spesso in piccole vignette all'interno di altre, "picture in picture", direbbero quelli bravi.

C'è davvero molto per cui rimanere colpiti, davvero molto per cui vale la pena non lasciare questo tomo a scaffale, ma farlo proprio, con la segreta speranza che non sia l'unica e ultima volta che vedremo il revedendo Mercer.


Da sempre, Bonelli è fucina di storie di ogni genere, e banco di prova per autori e artisti di spiccata Qualità: The Gentleman's Hotel ne è ulteriore prova, perché quando il Fumetto sa esprimersi con questa efficacia, sa farsi specchio di molteplici ispirazioni diverse ed incanalarle in qualcosa che sia più di un "semplice" adattamento, è lì che capiamo quel potente abbraccio che si stringe tra Fantasia e Arte.

Disse lui, calandosi la falda del cappello sugli occhi, e iniziando la sua cavalcata verso l'alba, cavaliere mai stanco di nuove letture.
(Lo so, molto John Ford, ma non ho saputo resistere!)




The Gentleman's Hotel
Sergio Bonelli Editore, settembre 2022
Copertina: Daniele Serra

Sceneggiatura: Luca Crovi (da un racconto di Joe R. Lansdale)
Disegni: Daniele Serra


Tutte le immagini © 2022 Sergio Bonelli Editore.

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