Alabaster 1 - Osamu Tezuka
È facile immaginare che un autore del calibro di Osamu Tezuka abbia incontrato sempre e solo fama e successo ma in realtà non fu così. Nonostante fosse uno dei maestri più famosi e amati dell’intero panorama fumettistico giapponese e non, intorno agli anni ’60 per Osamushi comincia un periodo nero: comincia a essere visto come un retaggio del passato, un vecchio modello da superare per dare spazio ad artisti più giovani e a idee più innovative.
Quelli sono anche gli anni in cui nasce e si sviluppa il gekiga, non un vero e proprio genere ma un contenitore di generi e storie accomunate dal fatto di rivolgersi a un pubblico di lettori più adulto di quelli che fino ad allora il mercato aveva tenuto in considerazione. Dal canto suo Tezuka, che fino ad allora aveva praticamente definito i concetti stessi di shounen e shoujo (cioè i manga per giovani lettori, il primo più indirizzato a un pubblico maschile, il secondo a quello femminile), risponde all’aria di cambiamento con alcune delle sue opere più apprezzate: inizia a scrivere quello che è forse il più importante dei suoi lavori, La Fenice, ma anche, tra la fine di quel decennio e l’inizio degli anni ’70, opere come MW, Kirihito, Vampires e Alabaster.
Crudele e spietato, Alabaster è un villain perfetto con un suo scopo preciso seppur malato e perverso e un passato traumatico che l’ha portato a diventare ciò che è.
Dietro il suo volto sfigurato, dietro Alabaster stesso si cela James Block, formidabile atleta di origine afroamericana, dotato di un’eccezionale forza fisica e uno straordinario talento negli sport che gli erano valsi svariate vittorie in campionati più o meno importanti, fino alle sei medaglie d’oro alle Olimpiadi. Nonostante il successo, la forza, il talento, James era un ragazzo timido e dal cuore tenero, innamorato perdutamente di una famosa attrice, la bella – e bianca – Susan Ross.
Per quanto avvicinarla gli sembri impossibile, James e Susan iniziano a uscire insieme e l’amore di lui non fa che crescere, fino al giorno in cui le propone di sposarla: Susan rifiuta, prendendosi gioco del colore della sua pelle, rivelando che quella frequentazione serviva solo a farsi vedere in giro accompagnata da un campione olimpico. Il trauma è troppo forte per James che, impazzito dal dolore e dall’umiliazione, se un attimo prima era travolto dall’amore adesso non riesce che provare altro che il desiderio di vendicarsi di Susan. Nello scatto d’ira uccide un uomo e al processo la stessa Susan testimonia contro di lui, accusandolo di averla perseguitata e costretta a frequentarlo.
Senza indugiare troppo – e anche qui, il colore della sua pelle gioca un ruolo rilevante – il giudice lo condanna a cinque anni di galera. È in cella che James inizia a progettare la sua vendetta contro Susan ma soprattutto è qui che incontra il vecchio scienziato che gli rivela di aver costruito un congegno che riesce a rendere invisibili gli esseri umani. Per James è la soluzione: cancellare la sua pelle scura che gli ha portato solo dolore e sofferenza. Ma, una volta libero e in possesso del congegno, qualcosa va storto.
James è sì riuscito a rendere invisibile la sua pelle, ma solo quella. Il suo volto adesso è un intricato schema di muscoli e vasi sanguigni, una visione mostruosa e ripugnante, il viso perfetto per un uomo deciso a vendicarsi non solo di Susan ma del mondo intero, un uomo il cui unico scopo è estirpare dal mondo ogni forma di falsa bellezza.
La trama si infittisce con la comparsa di altri personaggi, la dolce Ami, nipote dello scienziato inventore del raggio che rende trasparenti e anche lei vittima degli esperimenti del nonno ma, a differenza di Alabaster, rimasta completamente invisibile a eccezione degli occhi. Diventerà la protetta di Alabaster, insieme ad altri quattro ragazzi che verranno aiutati a evadere dalla prigione e aiuteranno il nostro a mettere in atto i suoi piani. A cercare di contrastarli arriverà Rock Holmes, agente dell’FBI in trasferta in Giappone, il cui crudele edonismo farà rivalutare al lettore persino la spietatezza di Alabaster.
Se il nostro uomo trasparente infatti agisce seguendo una logica e una morale – per quanto insana e deviata – Rock Holmes è mosso solo da un irrefrenabile amor proprio che è quasi un’ossessione e un totale disprezzo per chiunque altro.
Alabaster non brilla nei suoi meccanismi narrativi, anzi, pecca in alcuni passaggi troppo veloci e raccontati in modo semplicistico (mentre in alcuni momenti ci si dilunga in spiegazioni fin troppo dettagliate, se l’avete già letto avete sicuramente pensato all’improbabile lezione di fisica sui “proiettili” usati dal protagonista), ma resta un’opera fondamentale per comprendere l’incredibile versatilità di un autore che a buon diritto merita il titolo di Maestro e Dio dei Manga, un artista che ha saputo prendere e reinterpretare ogni linguaggio, dal più ingenuo e infantile al più maturo e impegnato: romanzo storico, fantascienza, fantasy, romance, noir, antiche leggende… non c’è genere che Tezuka non abbia esplorato e fatto suo.
Alabaster è una delle tante tessere che compongono il meraviglioso mosaico del vastissimo repertorio di storie e personaggi di Tezuka: un personaggio controverso che, forse per quell’inspiegabile fascinazione che proviamo per i villain, riesce a conquistarci con il suo fascino grottesco e minaccioso fin dalla prima pagina.
Osamushi Collection
Testi e disegni: Osamu Tezuka