Letture Seriali: Sweet Paprika vol. 3 (Sex and The Devil)

Una comedy in rosa travolgente


Sex and The Devil.
E sopratutto l'importanza di chiamarsi Mirka Andolfo: se siete qui, è perché amate il Fumetto, e se lo amate, penso di non dover spiegare lo status di star internazionale ormai raggiunto dalla brava fumettista italiana.
Il suo lavoro con i Supereroi (ormai il suo nome in DC Comics è certezza), i suoi progetti personali come ControNatura e Mercy, entrambi pubblicati con successo da Image Comics oltreoceano, senza dimenticare i recenti sforzi come co-sceneggiatrice, e mi riferisco a Deep Beyond (di cui vi ho già parlato in questa mia umile rubrica in occasione del lancio del primo volume), per quella stessa etichetta "Astra" di Star Comics che vede nel suo catalogo anche l'ultima, personale fatica della Andolfo, ovvero Sweet Paprika.


Giunta al termine col terzo e ultimo volume, si rivela come una piccola corsa, spiritosa, travolgente ed erotica, una comedy in rosa, che ben presto diventerà anche una serie animata (e così, anche stavolta, il discorso "Letture Seriali" è salvo!).

Paprika è quella che, in mancanza di termini migliori, potremmo ben definire una "Workaholic", una diavoletta così dedita al lavoro e al successo personale da non avere tempo per le questioni di cuore, figuriamoci concedersi distrazioni sentimentali.
È un capo duro, inflessibile, e i suoi sottoposti alla Infernum Press, la casa editrice del più colossale bestseller erotico del secolo (che sta anche per diventare un film e il cui autore è l'ex fidanzato di Paprika), ne sanno qualcosa, costretti a soddisfare ogni suo più piccolo capriccio, che in confronto la Miranda Priestley di Meryl Streep è uno stinco di santa.

Paprika vestirà sì Prada, ma solo per sé stessa, non ha bisogno di nessuno, anche se nelle fredde notti solitarie, il pensiero di avere qualcuno al suo fianco si insinua, ricordandole quel dito accusatorio che la società è così brava a puntare, se pensi solo ai successi in campo lavorativo, ma poi non hai un compagno per la vita.


Ma la Nostra non si vede come una "perdente", sopratutto poi se chi le fa le avance è un completo screanzato, insulso, cascamorto di un angelo fattorino come il giovane Dill (per le amiche, Dill-Do), uno che tiene gli occhiali da sole anche di notte. Parliamo pur sempre di una diavolessa di una certa bellezza, classe, eleganza e raffinatezza, Satana Maledetto!

Eppure, questi due potrebbero avere in comune più di quanto credono, vittime di ombre genitoriali opprimenti ed ipocrite, e per scoprirlo non c'è modo migliore che andare a letto insieme... ma non fraintendete, in questa commedia degli equivoci, tutto può accadere, ed infatti accade, per il divertimento ilare di un pubblico di lettori smaliziati, tra triangoli, riunioni di lavoro che sfociano nella passione e viaggi in una Napoli che non rappresenta una cartolina, quanto un omaggio amoroso a sé verso una città unica al mondo.

Dopo i toni importanti di ControNatura e le montagne dove la neve incontra il sangue e l'orrore di Mercy, la Andolfo ha deciso di "prendersi una pausa", di divertirsi con qualcosa di leggero, come ai tempi del suo Sacro/Profano. Riprende da quel fumetto non solo la tematica "Angeli & Demoni", ma anche e soprattutto il gusto per la comedy pura.
Così, due personaggi che per molto tempo hanno fatto capolino tra i tanti sketch che la disegnatrice posta sui social, ottengono una ribalta con un capo, un intermezzo e una coda, il tutto in perfetta armonia, per tre piccoli volumetti cartonati tutti da scoprire d'un fiato.


Si capisce quanto la Andolfo si sia divertita a realizzare la storia di Paprika e Dill ad ogni pagina, e questo, di riflesso, rende l'opera irresistibile anche per il lettore.
Qualcuno più cinico potrebbe etichettare il finale come "scontato" (penso ci sia un girone apposito dell'Inferno per quelli così), ma la verità è che questa mini è andata esattamente dove doveva, nel modo in cui doveva, riuscendo a dire quello che doveva, senza una vignetta di troppo o una sequenza spinta di meno.

È una comedy che sa parlare un linguaggio moderno, senza fronzoli, senza ricercare altro che il sorriso e con la volontà, vincente, di sapersi rivolgere alle donne come agli uomini, quelli reali, quelli là fuori che vanno a lavoro e poi, magari in pausa, entrano in libreria e rimangono colpiti da una copertina così colorata e da personaggi così stilosi.

Tenendo sempre a mente il non volerli ingannare, il non volersi ingannare. Non si nasconde dietro volgarità eccessive, fanservice tanto per, quanto piuttosto cerca di far leva su un lessico quotidiano, quello che non disdegna la citazione da scovare (e ce ne sono davvero diverse - nel primo volume, ad esempio, una doppia da Amici Miei) e il gioco di parole.

E tra i retini e i tocchi di rosa (opera di Gianluca Papi), che venano i disegni dal tratto ormai riconoscibilissimo e unico dell'artista, si cela un erotismo speziato e mai volgare.
Si parla di emancipazione, di potere femminile, di successo professionale ottenuto a caro prezzo, in primis personale, di riconoscimento e gratificazione, anche tra le lenzuola, e di tabù generazionali, verso quel sesso (oddio, ho scritto "sesso", adesso l'algoritmo mi darà la caccia), che secondo molti è ancora sinonimo di pruriginosa vergogna, invece di considerarlo uno dei pochi veri catalizzatori universali del genere umano, anche se qui hanno le corna, le code e le ali.
Del resto, Phoebe Waller-Bridge insegna, anche se qui non c'è l'Hot Priest, quanto l'Hot, molto Hot, Angel.

Ecco, già che ci siamo, in caso in libreria e fumetteria, durante la pausa di cui sopra, potreste indulgere nella confusione e nel dubbio amletico: ma la Hot Paprika che sarebbe, di preciso?
In quest'edizione parallela, il Fumetto ec-cita sè stesso: è la stessa storia, lo stesso plot, gli stessi dialoghi della "Sweet", ma con un orgoglioso VM18 a fare la differenza tra le varie sequenze. Se nell'edizione regolare il tutto è sempre giocato sul "vedo-non vedo-vedo" come erotismo insegna, nella "Hot" le cose si fanno più piccanti, le situazioni più esplicite ma senza sfiorare il pornografico, semmai diciamo materia per HBO.

(Avendo collezionate e lette entrambe, assicuro che è davvero divertente vedere come la stessa scena cambi di registro, mantenendo la sua leggerezza, da un volume all'altro)


Perché la citazione del titolo a Sex and the City l'ho scritta apposta. È indubbio infatti che, tra le tante bussole su cui ha puntato l'ispirazione della Andolfo, ci sia anche la serie televisiva con Sarah Jessica Parker (e parlo dell'originale, più che del suo moderno sequel).
A come certi argomenti, proprio partendo dalla rivoluzione che fu quel serial, siano oggi considerati meno pruriginosi che in passato, a patto, non scritto ma fortemente voluto, che siano trattati con la dovuta intelligenza, per una malizia di testa più che d'istinto.

È davvero divertente, Sweet Paprika, e sono sicuro che, adattato nel modo giusto, possa esserlo anche sul piccolo schermo, con la sua natura sfiziosa di chi sa non prendersi sul serio, ma non per questo ha la benché minima intenzione di farsi ridere dietro.
Dietro le corna e le ali, dietro le espressioni cartoonesche alternate a quelle più serie e con gli occhioni sgranati di chi vorrebbe dire "Ti Amo" (o sentirselo dire), ci siamo sopratutto noi, con le nostre pulsioni, le nostre idiosincrasie tutte particolari, i nostri peccati, le nostre personali vergogne e sopratutto la nostra voglia di vivere le emozioni e i sentimenti nella loro pienezza, che la Andolfo sa raccontare bene, padroneggiando in modo invidiabile uno storytelling lineare, pulito e sempre pienamente comprensibile e spendibile.

Sweet Paprika non è certo un manuale per le relazioni, non vuole dare una risposta alla grande A, e anzi, nascondendosi dietro la grande S, ci fa capire che questa può anche esistere senza l'altra, ma che al tempo stesso, come per tutte le cose, troppi estremi non fanno bene a nessuno, neanche alla più inflessibile delle diavolesse sexy.
Perché in fondo, Paprika non è una che scrive Diari sentendosi stretta tra Orgoglio e Pregiudizio, preferendo il soliloquio con noi lettori (perché la quarta parete e pure la quinta le vanno strette), sapendo anche che spesso la verità non è che non gli piaci abbastanza, ma forse che gli piaci sin troppo, ed è proprio in quel momento che iniziano i problemi.
Paprika e Dill sono più da "Mangia, Prega, Ama"... ok, magari "Prega" non tanto, ma avete capito che intendo!



Sweet Paprika vol. 3
Astra - Star Comics, 2022

Testi e disegni: Mirka Andolfo
Retini: Gianluca Papi

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