Letture Seriali: Marjorie Finnegan

La ladra temporale di Garth Ennis e Goran Sudžuka

Criminale, e felice di esserlo.

Potrei ben riferirmi alla Marjorie Finnegan del titolo, ma visto che i Saldatori hanno optato per un Ladra Temporale invece dell'originale Temporal Criminal (nessuna critica, suona meglio e si evita la rima involontaria), i dubbi svaniscono subito.

Sto parlando di Garth Ennis, il corrosivo autore britannico di Preacher, The Boys e uno degli scrittori seminali per quanto riguarda la gestione di Frank Castle, The Punisher.
Potrei usare l'abusata frase che "non ha bisogno di presentazioni", perché nel suo caso, se si amano i comics, è proprio così. Il suo stile è diretto, scurrile alle volte, sempre da cazzotto allo stomaco, inventivo, pronto a ribaltare anche il concetto stesso di citazione, sempre dichiaratamente folle, sopra le righe e incurante delle convenzioni.

E ora arriviamo al volume Saldapress, a questo bel cartonato che raccoglie l'intera mini AWA Studios scritta appunto da Ennis, per i disegni del partner in crime Goran Sudžuka, con cui aveva già lavorato in Discesa all'Inferno (altra perla proposta da Salda) e artista ben noto ai lettori di Y - L'ultimo uomo, ma anche a chi frequenta DC Comics e Marvel.
Qui il disegnatore croato vira il suo stile su un tratto più "cartoonesco", aiutato dai colori sempre solari di Miroslav Mrva e che...

Vedo che vi ho persi dietro la bionda in salopette che campeggia sulla copertina: in effetti non posso darvi torto, tutti le stanno dietro, specialmente la Polizia Temporale.
Marjorie è bella, attraente e sempre col sorriso sulle labbra, anche mentre falcidia un sacerdote durante le onoranze funebri del Grande Ramesse all'ombra delle piramidi. Decisamente non è Doctor Who (anche se viene citato in un modo che vi lascio il piacere di scoprire) e invece di una cabina telefonica blu, Marj preferisce viaggiare insieme a Tim, una testa mozzata che gestisce tutta la parte tecnica dei Viaggi nel Tempo.

Quegli stessi Viaggi nel Tempo che sono per Marjorie occasioni per scorribande e ruberie varie (che bei tempi, quelli in cui faceva coppia criminale con Dina, la velociraptor!), e che ora la stanno mettendo ancor più nei guai del solito, visto che un diavolo suo ex e il Signore del Male hanno messo in piedi un piano per vendicarsi e sovvertire l'ordine delle cose, mentre sua sorella, agguerrita tempopoliziotta, le sta dando la caccia...


Lo vedo dalla vostra espressione: vi sta scoppiando la testa per le troppe pazzie lette in così poche righe, ma è tutto qui, raccolto in volume, gentilmente offerto da uno scrittore che, ancora una volta, si è divertito come un pazzo a fare ciò che gli riesce meglio, da buon artigiano dei Fumetti quale sa essere (o un Maestro, per citare la collana Salda).
Ne avevamo parlato in occasione della Lettura Seriale di Fight Girls di Frank Cho, ricordate? AWA Comics sta per Artists, Writers, Artisans, ovvero Artisti, Scrittori, Artigiani, menti creative e talenti lasciati liberi di seguire la propria indole, senza paletti di sorta.

E quando mai Ennis se li è posti? Lasciato a briglia sciolta, le dita scatenate sulla tastiera, il Nostro imbastisce un omaggio ad uno dei temi più cari della narrazione fantastica e ci mette dentro di tutto: battutacce, sesso, curve da pin-up, origin story perverse, teste mozzate, fucili a canne mozze, velociraptor pronte a fermare risse sotto le docce, frecciate a tema politico, ultimi uomini sulla terra, e persino - il che è incredibile, a modo suo - una sorta di spiegazione logica a come si possono risolvere le anomalie e le distorsioni nel continuum. Logica e pratica, pronta a risolvere in una battuta annosi problemi come battiti d'ali di farfalla e morti non previste. D'altronde, la bravura di uno scrittore si evince anche da quanto è bravo a levarsi dall'impiccio creando i suoi stessi Deus Ex Machina.


Ma Marjorie Finnegan non è solo questo. Perché quel figlio di buona donna di Ennis (detto come fosse un complimento, so che apprezzerebbe), in una storia pazza e scatenata di furti temporali, non finisce pure per piazzarti una satira bella affilata sulla Religione?
Voi siete lì che vi state chiedendo perché la protagonista va in giro in salopette oppure ad inarcare il sopracciglio per quanto poco affascinante sia il Signore del Male di questa storia (non aspettatevi Tom Ellis, per intenderci) e lo scrittore vi mette davanti, prima con brevi cenni, poi con tutta la forza dei cazzotti che la sua penna sa imprimere, una riflessione su come l'oppio dei popoli sia corruttibile, malleabile sino a deformarsi in qualcosa di ancora peggiore.
Insomma, siamo venuti per le risate a denti strettissimi, quasi a stridere, e finisce che ci ritroviamo per le mani uno di quegli argomenti di discussione che facciamo notte e ancora stiamo a dibatterne?

Eppure lo sapevamo, no? Con Ennis la prospettiva si sovverte, che quello che pensavi fosse un racconto di supereroi, tradisce invece un'anima ribelle, pronta a mostrarti le peggiori nefandezze che si possano nascondere sotto un costume, e quello della religione è un tema sin troppo caro allo sceneggiatore, che fa rima con predicatore.
Così è in Marjorie Finnegan: tra le volgarità assortite e i giochi di parole sconci (non oso immaginare i sudori freddi che devono esser venuti alla traduttrice Chiara Balestri nel trovare il modo di mantenere il mood acceso dei dialoghi senza far perdere loro forza), le sparatorie e i balletti seminuda al ritmo di Starman di David Bowie, ecco che il Signore del Male ti illustra il suo piano, e ti fa capire come aver inventato la ruota sia solo la seconda miglior invenzione dell'uomo.


E anche considerando la sua natura VM18, la "serialità" di Marjorie la vedrei bene come prodotto animato, più che live-action. Forse a tradire questo mio desiderio è il disegno di Sudžuka, che con la sua impronta cartoonesca, smussa e rende ilare cose che altrimenti richiederebbero molto più pelo sullo stomaco per esser trovate divertenti.
Magari a parlare è solo quel sottile timore che una trasposizione in live action possa far perdere all'irriverenza il suo potere, eppure, proprio in questi giorni, i Ragazzi sono tornati su Prime Video, pronti a dimostrare che Ennis "dal vivo" può essere adattato (e ci metto in mezzo anche Preacher, giusto per non farlo sentire escluso).

Comunque sia, non preoccupatevi: tutto questo parlare di serialità non è un indizio su un potenziale finale aperto. Marjorie Finnegan ha una chiusa e una fine... per ora.
Perché, nella sua spassosa semplicità, è un personaggio che funziona benissimo, che vorresti vedere tornare quanto prima in azione, pronta a raccontare e raccontarsi, con un orizzonte di guai da combinare infinito quanto il Tempo stesso, forte di un'indipendenza e di un carattere che, con pochi movimenti e battute circoscritte, sa subito presentarsi come definito, iconica bionda con la salopette da meccanico (lo ammetto, questo dettaglio della salopette mi si è proprio fissato in mente). Quindi spero con tutto il cuore di lettore di comics in una "seconda stagione" per Marjorie.

Pronta a gridare a squarciagola quanto non voglia che il mondo sia un posto più serio di quello che si pensa, perché "evasione" ha anche un'accezione positiva, per quanto sembra che sin troppo spesso vogliamo dimenticarcene. Il suo creatore l'ha presa dannatamente in parola... trovandomi completamente d'accordo!



Marjorie Finnegan - Ladra temporale
Saldapress, 2022

Testi: Garth Ennis
Disegni: Goran Sudžuka
Colori: Miroslav Mrva

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