Mermaid Prince di Kaori Ozaki
“Io sono un uragano”
Kaori Ozaki torna in Italia – questa volta per J-Pop – con un’adorabile raccolta di storie brevi, Mermaid Prince, il cui titolo è preso in prestito dall’ultima storia, la più lunga delle tre che compongono il volume.
La prima storia, Ametsukigahara, mi ha davvero stupita. L’autrice prende alcuni dei più classici cliché della commedia romantica adolescenziale – l’allontanamento dall’amica del cuore, l’incontro con il suo ex, il viaggio senza meta, la chiacchierata in riva al mare – e ribalta ogni aspettativa che da lettori abbiamo imparato a costruirci nei tanti anni di letture del genere: no, non nascerà un amore questa volta, o meglio, non nascerà un amore romantico.
La nostra protagonista imparerà molto di più da tutto questo. Inoltre la gioia con cui vive il suo corpo – non semplicemente il corpo che ha e che deve tenere lontano dall’affamato sguardo maschile e preservarlo per il grande amore e neppure il corpo-materia separato dall’anima-spirito, ma il corpo che è, il corpo vivente in cui l’esperienza del mondo si incarna e attraverso cui la realtà stessa viene costruita – è qualcosa che raramente si trova nei manga per adolescenti, soprattutto per il pubblico femminile, in cui di solito si danno lezioni di morale mostrandoci fanciulle timide e castigate o ribelli che prima o poi si redimono o vengono punite per quello che fanno.
Giorno di neve, il secondo racconto, è più un breve intermezzo tra le due storie più lunghe ma nonostante la sua brevità riesce a confermare l’ottima impressione data dal primo.
Protagonista è una bibliotecaria che si ritrova, in un giorno di neve, a ospitare un giovane padre e suo figlio, un piccolo, scompigliato adorabile bambino che si appassiona immediatamente alla lettura di un libro sui fiori. Ma chi sono in realtà i due misteriosi vagabondi?
Senza dilungarsi in spiegazioni, in appena una ventina di tavole Ozaki mette in scena una favola dolceamara intrisa di magia e di mistero sul nostro rapporto con la natura.
La terza storia è la più lunga e, come già detto, dà il titolo all’intera raccolta. Mermaid Prince sembra mettere insieme i topoi delle due storie precedenti: le difficoltà dell’adolescenza da un lato e il rapporto magico e misterioso con la natura dall'altro.
La terza storia è la più lunga e, come già detto, dà il titolo all’intera raccolta. Mermaid Prince sembra mettere insieme i topoi delle due storie precedenti: le difficoltà dell’adolescenza da un lato e il rapporto magico e misterioso con la natura dall'altro.
Arrivato da poco in una piccola isola a sud del Giappone, Mugi sembra non riuscire ad andare d’accordo con i suoi compagni. È un ragazzino dall’aspetto fragile e delicato, silenzioso, incapace di ribellarsi ai dispetti dei compagni, l’esatto opposto di Matori, una ragazza energica e vivace, almeno in apparenza. Da quando Mugi l’ha sorpresa sull’orlo delle lacrime e l’ha consolata, Matori non lo lascia solo un attimo, sicura che quel ragazzino delicato, che si brucia subito al sole e non sa nuotare, sia un principe azzurro. Il giorno in cui il cognato di Mugi si perde in mare però, Mugi dimostra tutto il suo coraggio e insieme a Matori scoprirà il segreto nascosto dietro quella che sembra essere niente di più che una sciocca storia per affascinare e spaventare i turisti…
Non conoscevo quest’autrice dal tratto moderno, pulito ed elegante eppure capace di caratterizzare con cura i suoi personaggi, e la lettura di questo volumetto è stata una piacevolissima sorpresa: che si tratti di ambientazione scolastica o di rivisitare antiche leggende, Ozaki è stata capace di dare alle sue storie un’atmosfera e un tono completamente diversi da quelli che solitamente troviamo negli shoujo manga, ha saputo stravolgere alcuni dei temi più comuni del genere – la fine di un’amicizia, il primo amore, le relazioni familiari o scolastiche difficili – facendone qualcosa di nuovo, capace di brillare di una luce che appartiene solo a lei.