Benvenuta, Revue Dessinée Italia!

Giornalismo a fumetti, fatto seriamente

Tante considerazioni si potrebbero (e dovrebbero) esprimere su La Revue Dessinée Italia, a partire dall'idea che sia un progetto di graphic journalism davvero ambizioso, nuovo e impegnato. Un'impressione confermata dalla lettura del primo numero (da giugno in libreria).

Per la cronaca, questa nuova rivista trimestrale non è semplicemente la riproposizione italiana della Revue Dessinée d’oltralpe, con la traduzione delle storie francesi (pur presenti in queste pagine, accanto alle storie inedite, in un caso anche nella forma di un'interessante co-produzione italo-francese per affrontare un tema ostico e bilingue come la TAV). No, è qualcosa di più e anche solo rileggere i nomi di giornaliste/i e fumettiste/i che hanno partecipato permette di rendersene conto.

Lorena Canottiere, Grégory Mardon, Alberto Puliafito, Éliane Patriarca, Sergio Rossi, Giorgio Pandiani, Francesca Mannocchi, Paolo Castaldi, Emanuele Racca, Ferdinando Cotugno, Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi, Paolo Valsecchi, Lorenza Natarella parlano di tematiche variegate e importanti come la TAV Torino – Lione, l'emergenza climatica, il calcio sociale, la nuova pornografia, il narcoterrorismo e la rinascita del territorio.

È bello comunque pensare che ci possa essere un'informazione libera, indipendente, non legata alle (il)logiche del clickbait o alla ricerca forsennata di follower, né agli interessi economici delle inserzioni pubblicitarie, ma dichiaratamente estranea a queste dinamiche. Ed è decisiva anche la scelta di coinvolgere professionisti di prima grandezza come Francesca Mannocchi (già autrice di Libia insieme a Gianluca Costantini) e altri gionalisti, evitando di affidarsi esclusivamente al talento di chi si occupa della nona arte notte e giorno (nomi coinvolti ovviamente a vario titolo e in prima linea, spesso per i disegni ma non solo).

Sì, perché le inchieste vengono realizzate a fumetti, un linguaggio dalle enormi potenzialità, versatile, immediato, trasversale. Se diamo uno sguardo alla varietà degli stili di disegno, anche non esclusivamente realistici (penso alle tavole di Lorenza Natarella, ad esempio) ci si può rendere conto di dove è possibile spingersi nell'esplorare la narrazione in varie forme, non per forza ricalcando la realtà ma reinterpretandola anche dal punto di vista visivo.

In più, ho particolarmente apprezzato la scelta di presentarsi con una cover firmata da un artista a tutto tondo come Andrea Serio e di concentrarsi con la sua eccezionale illustrazione su qualcosa di bello: la scoperta di una nuova distesa di coralli (in un momento storico in cui chiunque cerca un barlume di speranza contro l'incombente emergenza climatica).

Per inciso, per una volta, non doversi per forza "appoggiare" alla risonanza mediatica di nomi come quello di Zerocalcare per fare graphic journalism (non che ci sia nulla di male, ma credo sia giusto cercare nuove strade), conferma l'idea che il fumetto abbia raggiunto un'età matura, una tappa della sua evoluzione in cui può permettersi di non dover per forza rincorrere il successo, cavalcare l'onda, bensì provare a essere l'onda.

(Quello da libreria in particolare, come dimostrano i dati appena diffusi dall'AIE, presenta un andamento talmente promettente in questo periodo storico da riuscire a trainare l'intero mercato librario e nel caso della Revue la scelta della pubblicazione libraria potrebbe mostrarsi vincente.)

Insomma, ben vengano gli inserti musicali (sul compianto maestro Morricone) o cinematografici (su Daunbailò), ma il cuore di questo progetto, insperato come una pioggia estiva e ben accetto come un regalo inatteso, sta nel provare ad approfondire le tematiche del nostro presente e darne una chiave di lettura diversa. A fumetti.

Con l'auspicio di riuscire a farlo davvero, ogni tre mesi, sempre con la potenza espressiva dimostrata in questa prima, brillante uscita.

Il Sommo (Giuseppe Lamola)


N.B. La tartaruga nell'immagine rappresenta l'idea che l'informazione possa cercare il tempo della riflessione, dell'approfondimento e dell'analisi senza farsi prendere dalla velocità di consumo della nostra società contemporanea.


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La Revue Dessinée Italia nasce dall’iniziativa di Massimo Colella, responsabile dell’agenzia Francese La Bande Destinée, specializzata nella comunicazione tramite i fumetti e le animazioni. Per finanziare il progetto de La Revue Dessinée Italia, nel 2021 La Bande Destinée ha realizzato un crowdfunding che ha riunito 500 contributori e ha creato una filiale in Italia, la società LRDI Srl insieme a tre soci: Andrea Coccia, giornalista indipendente e co-fondatore del Media indipendente Slow News, Lorenzo Palloni (fumettista) e Alessio Ravazzani (fumettista e grafico editoriale) entrambi membri del collettivo Mammaiuto.

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