Letture seriali: Deep Beyond

Profondo Blu


Guardando la copertina del primo volume di Deep Beyond, a risaltare, forse anche più dell'inquietante immagine, è il nome di Mirka Andolfo.

La fumettista è una firma sempre più importante non solo nel nostro panorama, ma anche e soprattutto sul palcoscenico internazionale. Non è un caso infatti che questa serie, prima ancora di venir proposta da Star Comics nella sua etichetta Astra, ha incatenato per 12 albi i lettori americani, che l'hanno letta in anteprima grazie a Image, ormai una seconda casa per l'artista (è sempre l'editore d'oltreoceano a proporre sue opere come Mercy e Sweet Paprika negli States).


Stavolta la Andolfo non è autrice esclusiva, bensì "solo" ideatrice e co-sceneggiatrice con David Goy, lasciando che siano le matite di Andrea Broccardo (formatosi sulle pagine di Star Wars: Doctor Aphra e sul tie-in di Empyre dedicato agli X-Men) ad imprimere su carta una storia ricchissima di idee, riferimenti e colpi di scena.

Ho inserito "solo" tra virgolette, non a caso: la narrazione di 
Deep Beyond trascina da subito il lettore in un turbinio di situazioni, per una trama che - e lo si percepisce già da queste prime pagine - voleva essere raccontata, come a voler sfogare tutto un immaginario di genere che attendeva solo di dispiegarsi sulla pagina.


Ricordate il "Millennium Bug"? Nel calderone fantastico-distopico ideato da Andolfo e Goy, diventa il punto di non ritorno per l'umanità. Nel 2085, il 31 Dicembre non viene più ricordato come Capodanno ma come "Giorno della Rimembranza", ovvero quando la Terra è caduta in mano a una misteriosa forza, biologica e letale, capace di ridisegnare la natura e rivoltarla contro di noi, costringendo i pochi esseri umani rimasti a vivere e prosperare (per quanto possibile) all'interno di colonie, con l'Oceano come nuovo orizzonte da scoprire ed insediare. Ma si sa, le profondità del mare sono vaste come quelle dell'universo, e questa frase, come scopriranno i nostri protagonisti, è molto meno poetica di quanto si possa anche solo lontanamente immaginare...

Da subito si viene catapultati in medias res: le spiegazioni sono poche, gli eventi molti di più e senza un attimo di respiro.


Le spiegazioni arrivano, veloci, frammentarie, e sta al lettore unire tutti i puntini, man mano che il "cast principale" ci viene presentato. Non si perde tempo in chiacchiere, e questo, nell'economia di questo solo primo volume, potrebbe sembrare un difetto.

Ma la verità è che Deep Beyond mantiene letteralmente fede al suo stesso titolo: sotto la superficie c'è davvero molto altro, troppo, per lasciare che gli spiegoni (che comunque ci sono, che comunque arriveranno a tempo debito) possano minare il ritmo rutilante.

Potrebbe non sembrare, da questi primi quattro capitoli, ma ciò che hanno creato Mirka Andolfo e David Goy è una storia ampia, che fa del colpo di scena e del non sapere mai cosa si nasconde dietro il proverbiale angolo, una sfida continua, e vincente.

Quindi, fidatevi se vi dico che questo è "solo l'inizio", e i personaggi, quelli principali, quelli importanti, troveranno modo di definirsi pagina dopo pagina, basta che lasciate loro il tempo per raccontarsi, senza pretendere, qui, ora e subito, pregressi che, ve lo posso garantire, sarebbero solo zavorra fine a sè stessa.

Come il rapporto tra le sorelle gemelle Pam e Jolene. Intorno alla sparizione della prima, prende il via il mistero, sulla determinazione della seconda a ritrovarla il perno su cui ruota il nostro sfogliare avidi di sapere. Ma se sulle prime saremo disorientati come Paul, altro nostro protagonista da tenere d'occhio (nonché ex di Pam), ritrovatosi coinvolto suo malgrado in questa discesa negli abissi, poi capiremo che puntare su troppi dettagli e flashback sarebbe stato, appunto, solo zavorra.

Utile magari per scendere nel profondo degli abissi, ma non altrettanto quando si vuole che una storia voli quanto più in alto, libera di arrivare dove vuole e deve, e questo, come nel migliore dei casi, lo sanno solo gli autori.


Fa indubbiamente "strano" vedere le matite della Andolfo solo nelle variant cover riprodotte all'interno del volume, ma Broccardo fa comunque un lavoro eccellente, ricordando solo per una indiretta influenza il tratto della disegnatrice, e lasciando invece che sia il proprio personale stile a definire le cose fondamentali: i volti dei protagonisti e i mostri che affronteranno.

Come ho detto, in Deep Beyond trovate di tutto: amore, morte, distopia, intrigo, fantascienza, flashback, mostri e tutto un coacervo di influenze, tra le più disparate.

Da Death Stranding a Abyss di James Cameron, da Low e Oblivion Song, passando per... ok, questa forse è meglio che non la dica altrimenti potreste indovinare il prossimo plot twist!

Ma soprattutto Broccardo non dimentica l'elemento chiave: un ottimo senso dell'azione e del cinema, che rende di fatto questo fumetto un'ottimo esempio di ciò che intende questa mia rubrica, Letture Seriali.

Perché tutto questo non sfigurerebbe se, al posto del logo di Arancia Studio ci fosse una grossa N accompagnata da un ormai familiare TuDum.

Se amate la Sci-Fi, le storie post-apocalittiche, con la tecnologia che può diventare la nostra miglior alleata così come il cardine della nostra sconfitta, se siete pronti ad empatizzare con personaggi che vogliono andare oltre il trito cliché, se per voi la narrativa di genere è prima di ogni cosa fuga dalla realtà, allora Deep Beyond fa al caso vostro. A patto però che sappiate fare due cose: dare fiducia ai suoi autori e portare pazienza sino al prossimo volume!




Deep Beyond volume 1
Edizioni Star Comics - Astra

Testi: Mirka Andolfo e David Goy
Disegni: Andrea Broccardo
Colori: Barbara Nosenzo


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