Il Mecenate Audace: Naufraghi

Il presente da affrontare e il passato che ritorna

Ad un anno di distanza da Le Figlie di Ys, ReBelle Edizioni pubblica la sua seconda graphic novel, questa volta importando un fumetto spagnolo pubblicato originariamente nel 2016: Naufraghi, di Pablo Monforte (designer e illustratore di Valencia, qui in veste di sceneggiatore) e Laura Pérez (fumettista e illustratrice di Valencia, che si è occupata dei disegni).

Se Le Figlie di Ys racconta una leggenda bretone con principesse, incantesimi e mostri marini, Naufraghi è invece una storia che a tutti sarebbe potuta succedere. Il fumetto si muove in due piani temporali: la Madrid degli anni Ottanta e la Barcellona degli anni Novanta. In entrambi i periodi assistiamo alle vicende dei due protagonisti: Alejandra, aspirante scrittrice e fan del romanzo a puntate “Naufraghi”, pubblicato da una fanzine che circola nella sua università, e Julio, che è invece l’autore di quel romanzo. I due si conoscono da studenti e vivono tutto quello che c’è di bello della tarda-adolescenza e dell’amore, anche se questa relazione non dura a lungo. Alejandra e Julio si ritroveranno dieci anni dopo, cambiati dall’avvento della vita adulta, ognuno a modo suo.

La storia non è lineare: infatti il passato e il presente si alternano in continuazione, svelando pezzo per pezzo la relazione tra Alejandra e Julio e la loro quotidianità. Il fumetto segue passo per passo i motivi che hanno spinto i due personaggi ad avvicinarsi e poi, con l’incombere della vita adulta, ad allontanarsi. Si tratta di un tipo di storia già letto e riletto, sentito e risentito, visto e rivisto, che però a qualche lettore potrebbe comunque piacere, specialmente se avrà modo di apprezzare riflessioni come questa:

“Un altro giorno di incertezza. Di caos. Mi piace. Perché questa città non è grigia. Sembra ma non lo è. La verità, invece, è che tutti i colori del mondo si sono dati appuntamento per mescolarsi qui. Il problema sono le proporzioni con cui lo hanno fatto.”

Quello che alcuni lettori potrebbero considerare malinconico e poetico, però, potrebbe essere percepito come noioso da altri, specialmente in coloro che non riusciranno a trovare una connessione con i due protagonisti.

Il punto di forza di Naufraghi, però, è il disegno: le tavole sono pulite e ordinate, con un tratto che da una parte sintetizza le forme e dall’altra non rinuncia ai dettagli per descrivere strade, persone, ambienti e atmosfere. Anche il colore svolge una funzione importante, come il lettore percepirà dopo le prime pagine: infatti i toni del seppia vengono usati per raccontare un passato nostalgico e idilliaco, mentre invece gli azzurri colorano il tempo presente.

Naufraghi è una storia del tempo che passa inesorabile e di quello che succede in quel tempo, indipendentemente dalla tua volontà: non c’è un sentiero giusto o uno sbagliato, ma l’importante è non illudersi di poter tornare indietro.

(Vanessa e Marco)


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