Visibile parlare, tra fumetto e illustrazione
Visibile parlare: la Divina Commedia illustrata nelle collezioni della Magna Capitana è il titolo della mostra della Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia, inaugurata a dicembre 2021.
L’iniziativa, in collaborazione con l’associazione Presidi del Libro, la Provincia di Foggia, il Teatro Pubblico Pugliese, l’Istituto Treccani-Agenzia di Puglia, nell’ambito del PiiiLCultura in Puglia, il Piano Strategico della Cultura della Regione Puglia, è dedicata a Dante e all’illustrazione libraria.
La Biblioteca ha voluto soffermarsi sulla fortuna dell’apparato iconografico della Divina Commedia nel corso dei secoli; infatti la Commedia è immaginazione visiva, parole che descrivono “immagini” nel tentativo di rendere il lettore partecipe dell’esperienza che Dante ha avuto nel suo viaggio oltremondano.
Un vero e proprio ‘visibile parlare’, per dirla con il verso del X Canto del Purgatorio. Non è un caso, dunque, che sin dai primi codici trecenteschi le immagini compaiano a illustrare, commentare, interpretare l’opera, in una tradizione che continua tuttora. Dal manoscritto originale di Boccaccio sulla vita di Dante, alla riproduzione del primo manoscritto illustrato della Commedia di cui si conosca con sicurezza la data (1337); dall’edizione Manzani del 1595 curata dall’Accademia della Crusca fino all’edizione dedicata all’imperatrice di Russia Elisabetta Petrowna, con 106 incisioni in rame a piena pagina; dall’edizione ottocentesca detta machiavelliana con 101 illustrazioni del poema alle cento cartoline realizzate da Attilio Razzolini con la tecnica rinascimentale della miniatura su cartapecora, fino alle celebri illustrazioni di Gustave Dorè, pubblicate per la prima volta in Italia tra il 1862 e il 1869, che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo: le opere in mostra rappresentano una selezione del ricchissimo patrimonio della Biblioteca di Foggia.
Particolare attenzione è stata riservata alla contemporaneità con le edizioni illustrate da artisti del calibro di Renato Guttuso, Salvador Dalì, Mimmo Paladino, Robert Rauschenberg e Amos Nattini, e con le pubblicazioni di illustratori e disegnatori italiani e stranieri quali Seymour Chwast, Gabriele Dell’Otto, Paolo Barbieri, Go Nagai e Roberto Abbiati.
Rielaborano Gustave Dorè sia Lorenzo Mattotti per l’Inferno, con i suoi pastelli materici, combattivi, i colori accesi per lo più primari, che Moebius con le sue chine acquerellate che ci restituiscono un Paradiso mistico e inafferrabile, mentre Milton Glaser sceglie la stampa monotipo, tagliando forme di carta inchiostrate a olio a loro volta poggiate su un plexiglas già inchiostrato per il Purgatorio. Le loro opere sono state pubblicate alla fine degli anni Novanta dall’editore Nuages e nel 2014 per la BUR Deluxe.
Gabriele Dell’Otto per i tre volumi pubblicati dalla Mondadori ha dipinto cento tele in cui lo stile grandioso, quasi epico, l’uso sapiente del chiaroscuro, il contrasto dei colori, l’anatomia perfetta dei personaggi e la costruzione sorprendente della scena insieme al dinamismo tipico del fumetto contemporaneo danno un risultato di rara potenza.
Paolo Barbieri, riconosciuto come il più grande illustratore fantasy contemporaneo, ha lavorato sull’Inferno prima per la Mondadori e poi con una versione più completa per la Sergio Bonelli, scegliendo degli estratti che lo hanno maggiormente ispirato, reinterpretando i grandi personaggi e i luoghi dell’Inferno, con disegni a matita e le illustrazioni in digitale che puntano ad ottenere un effetto pittorico.
Profondamente legato alle illustrazioni di Gustave Doré e alla tematica del dualismo tra bene e male, Go Nagai con il volume Omnibus della J-Pop rende prodigioso l’incontro tra la cultura grafica giapponese e quella occidentale.
Continui rimandi al mondo contemporaneo, con un effetto straniante ma al tempo stesso pertinente, si ritrovano nelle illustrazioni di Roberto Abbiati nel volume A proposito di Dante: cento passi nella Commedia con disegni della Keller edizioni che rievocano l’iconografia classica con un rigoroso bianco e nero.
Uscita negli Stati Uniti nel 2010, la Commedia di Seymour Chwast (Quodlibet) è ridotta ma fedele ai contenuti e ai significati, in un riassunto grafico con diagrammi e cartografie stile infografica. Illustrazioni irruenti, ironiche e strutturalmente essenziali che ci mostrano Dante in impermeabile, cappello, occhiali da sole e pipa, Virgilio in completo nero e bombetta e Beatrice con un caschetto biondo platino.
Assolutamente fuori dagli schemi il volume della BeccoGiallo Dante a tempo di rap, in cui i due rapper Murubutu e Claver Gold, il docente di letteratura Patrick Cherif e il disegnatore Ernesto Anderle (aka Roby il Pettirosso) rileggono la Divina Commedia a tempo di rap, a riprova della capacità di Dante di trattare nella sua opera temi trasversali che possono essere sempre attuali.
Molto interessanti anche per un uso didattico L’Inferno di Dante: graphic novel (edizioni Il Viandante) e il Purgatorio di Dante in graphic novel (Chiaredizioni) scritti da Cristiano Zuccarini e disegnati da Ernesto Carbonetti.
Zuccarini, docente di letteratura italiana al liceo, nonostante la scelta sia caduta sui canti più noti in ambito scolastico ha avuto un approccio rigoroso al testo. Le illustrazioni di Carbonetti, molto evocative, completano questi volumi rendendoli molto originali nella loro impostazione grafica.
Dante Alighieri scrisse il suo poema in volgare perché voleva che potesse raggiungere tutti, non solo i dotti, e le illustrazioni e i fumetti si confermano un tramite assolutamente adatto alla contemporaneità.