La mostra dedicata a Paolo Bacilieri
Un percorso dedicato all'arte sublime e allo sguardo "attento, curioso, attivo, penetrante" del fumettista veronese, a cura di Luca Raffaelli
A Paolo Bacilieri piace indagare. Lo fa da sempre con i disegni, come quando scrive i suoi fumetti, ad esempio Barokko: investigatore privato e protagonista di un cinico hard boiled urbano, ambientato nella Roma metropolitana. O quando disegna sceneggiature altrui, come ad esempio quella di Vincenzo Filosa per Bob 84, un noir a fumetti ambientato in Italia, che richiama alla memoria i polizieschi anni Ottanta e i manga d’autore. Bacilieri sa che la realtà, se la guardiamo attentamente, può raccontarci molto. E non sa cosa si perde chi ha fretta, chi ha gli occhi abbassati, chi pensa ad altro. Il Bacilieri della fine degli anni Ottanta e quello di oggi hanno lo stesso sguardo, sempre attento, curioso, attivo, penetrante. Barokko era stato creato nel 1988 per “A Suivre”, la prestigiosa rivista francese di Casterman, dove trovavano spazio alcuni dei maestri assoluti dell’avventura a fumetti. Le pagine sono davvero un piccolo mondo zeppo di informazioni. I personaggi hanno il volto segnato dal loro passato, e ogni segno ha qualcosa da dire, gli ambienti sono pieni di oggetti che Paolo ci invita a riconoscere, per attivare circuiti di memoria, reminiscenze empatiche. E poi gli esterni: pubblicità, cartelli, lampioni, nebbie, panchine, architetture. Ogni oggetto ha la sua storia, in un gioco di rimandi, e di approfondimenti senza fine. Il Bacilieri di oggi non è cambiato. Forse mette meno neri e grigi scuri ma la voglia di coinvolgerci è la stessa, e così quella di perdersi e di farci perdere nelle sue tavole. Deve mostrarci la morte di un tecnico del suono negli anni Ottanta a Milano? Intorno al cadavere sparge un’infinità di oggetti che riempiono lo spazio come in una tavola di Jacovitti. Chi ha vissuto quegli anni ritrova i Revox, le custodie delle audiocassette, le cuffie, i nastri, i cavi. Tutto vero, tutto catalogabile. E questo tutto parla a voce alta. E poi, un po’ nascosto (che quasi bisogna andarlo a cercare come nelle vignette della Settimana Enigmistica), videocassette con su scritto Sanremo e Domenica in, e poi riviste giapponesi, e poi la torre Velasca di Milano e poi il Pantheon. Ma ancora di più i corpi, le posture e, di nuovo, i segni sul viso. A Bacilieri non basta l’essenziale, non basta raccontare bene. Sa che certe informazioni sono importanti sia per chi le sa cogliere, sia per il lettore distratto. Tanto i segni della vita (e del suo stile) arrivano. Magari in un secondo tempo, magari mentre stai con gli occhi bassi a pensare ad altro. Però arrivano.
Paolo Bacilieri nasce a Verona nel 1965. Studia al Liceo Artistico Statale di Verona e poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si diploma nel 1990. Vive a Milano; pubblica il primo fumetto nel 1980. Tra le opere principali ricordiamo: -Le tresor des Imbalas (Casterman 1988) -Barokko (Casterman 1993, BlackVelvet 2004) -Durasagra-Venezia über alles(R&R 1994, BlackVelvet 2006) -Phonx(Blue, Coniglio Editore, 1995) -The SuperMaso attitude (Phoenix, 1996) -Zeno Porno (Kappa Edizioni, 2005) -La magnifica desolazione (Kappa Edizioni, 2007) -Canzoni in A4 (Kappa Edizioni, 2008) -Napoleone (Rizzoli, Lizard, 2010) -Phonx (BlackVelvet 2011) -Adiòs muchachos(Casterman 2011, Rizzoli Lizard 2012, Verlag Schreiber&Leser?2012, Norma 2012) -Sweet Salgari (Coconino Fandango 2012, Delcourt 2013). -FUN(Coconino Fandango 2014, SelfMadeHero 2017) more FUN(Coconino Fandango2016) -Palla (Hollow Press 2016) -Tramezzino (Canicola, 2018) -Ettore&Fernanda (Coconino, 2019) Dal 1998 scrive e disegna fumetti per la Sergio Bonelli Editore, ho collaborato alle serie Napoleone, Jan Dix, Dampyr, Le Storie, DylanDog.
Ha vinto numerosi premi, tra i quali: Premio Albertarelli (ANAFI 1986), Premio Yellow Kid (Roma 2003), Gran Guinigi (Lucca Comics 2006), Premio Boscarato miglior libro italiano 2012 (Treviso Comics), Premio U Giancu 2012, Premio Micheluzzi (miglior disegnatore 2015, 2018), Gran Guinigi Miglior Storia Breve, Lucca 2017). Dal 2014 tiene un corso di Fumetto Autoriale per gli studenti del 3 Anno presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia.
TRICROMIA ILLUSTRATOR'S INTERNATIONAL ART GALLERY
Nata nel 1990, da trenta anni promuove illustratori e fumettisti con passione e spirito giocoso. Non si è mai accontentata dell’evanescenza di una mostra, sempre “a tempo determinato”, mettendo in atto una cura costante nell'immortalare il movimento delle immagini che si posano sulle pareti bianche della galleria per poi prendere altre direzioni, volare altrove. Artisti quali Mattotti, Muñoz, Toppi, Pericoli, Altan, Mannelli, Ricci, e tanti giovani emergenti, sono stati scoperti e presentati da Giuseppina Frassino che nella galleria, la cui storica sede è stata per anni in Via di Panico prima e poi in Via della Barchetta, ha intriso la vita artistica romana di eventi e mostre dedicate al mondo dell'illustrazione. Tricromia ha fatto un ulteriore investimento in favore degli artisti, diventando editore d’arte. Insieme agli autori ha deciso di “fissare” la bellezza dei loro disegni in pubblicazioni, libri, principalmente, ma anche scatole preziose, carte e taccuini d'autore e persino un teatrino. Il primo progetto grafico dei libri di Tricromia è stato di Stefano Ricci, ora il design è affidato a Sara Verdone che cura tutta l'immagine grafica della galleria.
di Giuseppina Frassino
Per info: 339 7856006
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