Letture seriali: Le Sorelle Gremillet - Il Sogno di Sara
Crescere, che fatica!
Capita, alle volte, che degli amici mi chiedano di consigliare loro letture con cui far avvicinare i figli alla nobile arte del Fumetto.
Fuori dal solito Topo, insomma, qualcosa che li catturi, con storie e personaggi adatti a loro, simili a loro e in cui potersi rispecchiare.
Ecco, Le Sorelle Gremillet, edito da Tunué e firmato da Giovanni Di Gregorio e Alessandro Barbucci, potrebbe essere una gran bella risposta a quella domanda.
Perché i due autori, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore, dipingono (è proprio il caso di dirlo) un racconto di formazione, tra fiaba, storia familiare e metafora, destinato a catturare i più giovani, a cui palesemente si rivolge, ma senza deludere l'adulto che ci si approccia senza cinismo.
Fuori dal solito Topo, insomma, qualcosa che li catturi, con storie e personaggi adatti a loro, simili a loro e in cui potersi rispecchiare.
Ecco, Le Sorelle Gremillet, edito da Tunué e firmato da Giovanni Di Gregorio e Alessandro Barbucci, potrebbe essere una gran bella risposta a quella domanda.
Perché i due autori, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore, dipingono (è proprio il caso di dirlo) un racconto di formazione, tra fiaba, storia familiare e metafora, destinato a catturare i più giovani, a cui palesemente si rivolge, ma senza deludere l'adulto che ci si approccia senza cinismo.
Come ci insegnano la Pixar e il Sensei Miyazaki, tra le fonti d'ispirazione di questo fumetto d'autore, è facile pensare che una storia per ragazzi non abbia nulla da dire ad un adulto, mentre spesso più è vero il contrario.
Le Sorelle Gremillet sono tre ragazzine. Sara, la primogenita, è risoluta e vorrebbe capire cosa sono questi sogni che, notte dopo notte, la tormentano. Cassiopea, la figlia di mezzo, inizia a sentire nel petto i primi turbamenti del cuore, ancora intrappolata tra la fanciullezza e l'adolescenza che sta per arrivare. Lucille, la piccolina di casa, è un'amante dei gatti e come unico amico ha Yurei, il felino domestico.
Vivono con la loro madre, una donna che fa di tutto per essere presente nonostante il lavoro, e forse è anche la chiave del mistero racchiuso nelle immersioni oniriche di Sara.
Vivono con la loro madre, una donna che fa di tutto per essere presente nonostante il lavoro, e forse è anche la chiave del mistero racchiuso nelle immersioni oniriche di Sara.
È un racconto "furbo", quello imbastito dai due fumettisti. Perché sa catturare la fanciullezza delle protagoniste in pochi tratti, e con la sua trama, semplice ma che sistema tutti i pezzi sulla scacchiera con la dovuta calma, intrigare sino alla spiegazione finale.
I disegni di Barbucci hanno il sapore di un tempo sospeso, di una cittadina, a metà tra Francia e Italia, che potrebbe anche essere la nostra, con queste ragazzine dal cuore grande quanto i loro occhi e tanta voglia di crescere e avere risposte.
Senza dimenticare di parlare un linguaggio a misura di piccoli lettori, anche a livello visivo, con tante piccole citazioni sparse qua e là tra le vignette, per rendere le Gremillet più "vere".
Il tratto è leggero ma mai buttato via, c'è attenzione, bravura nel saper sfruttare il colore come una tavolozza mai invadente, quasi come le illustrazioni di un libro per ragazzi, perso e ritrovato in soffitta.
Senza dimenticare di parlare un linguaggio a misura di piccoli lettori, anche a livello visivo, con tante piccole citazioni sparse qua e là tra le vignette, per rendere le Gremillet più "vere".
Il tratto è leggero ma mai buttato via, c'è attenzione, bravura nel saper sfruttare il colore come una tavolozza mai invadente, quasi come le illustrazioni di un libro per ragazzi, perso e ritrovato in soffitta.
Ne ho ammirato ogni tavola, colto le sfumature di una storia che ha un suo significato molto poetico, dolceamaro persino, e faccio perciò il mio plauso a Giovanni Di Gregorio e Alessandro Barbucci.
Resta la curiosità di sapere cos'altro hanno in serbo per le loro tre Sorelle, visto che Oltralpe siamo già al secondo volume, ma lo preciso subito: Il Sogno di Sara non ha un finale aperto, anche se appare chiaro sia il primo di una ideale trilogia (il secondo succitato è dedicato infatti a Gli Amori di Cassiopea).
Nel consigliarlo, mi rivolgo proprio ai genitori: regalatelo ai vostri pargoli e, perché no, leggetelo anche voi. Sono sicuro che Le Sorelle Gremillet saprà creare un bel ponte, composto da quel piacere di scoprire insieme una bella storia!
Le Sorelle Gremillet - Il sogno di Sara
Tunué, 2021
Testi: Giovanni Di Gregorio
Disegni e copertina: Alessandro Barbucci