Il Mecenate Audace: Arciòn
Nel
caso di Arciòn, l'ottavo Finestrino,
l'autrice Louseen Smith (nome d'arte
di Luisina Ilardo) è una giovane fumettista che si è fatta le ossa in diverse
autoproduzioni e fanzine, pubblicando anche una storia breve nell'antologia di
Diabolo Edizioni Materia Degenere 2.
Nata in Argentina e arrivata in Italia in seguito a diversi spostamenti in giro
per il mondo, Louseen ora vive a Riccione,
la città che ha deciso di raccontare in questo fumetto. Infatti il nome antico
di Riccione era Arcione, "storpiato" in Arciòn dal dialetto
romagnolo.
In un'atmosfera color arancio che sa di crepuscolo, nostalgia e meditazioni, il fumetto si apre con la fuga di tre gatti per le vie di Riccione. Attraverso il loro sguardo scopriamo il "dietro le quinte" di una città nota per attirare famiglie e turisti durante la stagione estiva, ma che è anche abitata da persone che vivono lì da sempre o che comunque considerano Riccione la loro casa.
Tra
anziane signore chiacchierone e lavoratrici stagionali, Arciòn è una finestra sul passato e sul presente di una città che
non è solo vacanze e frivolezze, e lo fa non solo attraverso i ricordi dei suoi
abitanti ma anche con un approccio quasi onirico:
a volte questa Arciòn sembra sospesa in un sogno, che però diventa reale
attraverso i gesti quotidiani dei suoi abitanti. L'autrice, attraverso un
disegno morbido e sintetico ma non minimal, descrive sia gli angoli più
"urbani" di Riccione che la quotidianità
della sua gente, soffermandosi su quei piccoli gesti che ne caratterizza la
vita e il lavoro.
Arciòn racconta una Riccione diversa da quella dell'immaginario estivo, accennando ad un passato fatto di Antichi Romani e di ricordi risalenti al Fascismo. Non è però solo la storia di Riccione, ma anche di una ragazza che cerca in quella città un posto da chiamare "casa".
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