Senza fine (Coltello Comics)

Nove storie, tante firme, un'antologia ricca di spunti


Senza fine
è un nuovo tassello di un percorso molto interessante intrapreso da Lorenzo Coltellacci (e dai suoi tanti e validi collaboratori) con Coltello Comics: accanto ai volumi autoprodotti monografici, dar vita a volumetti antologici. Così, dopo Senza tema, hanno dato alle stampe questo recente volumetto costituito da nove storie racchiuse dietro la cover eloquente e immaginifica di Antonio Pronostico e tutte, in vario modo, connesse con il concetto espresso nel titolo.

In apertura Marcella Onzo (su soggetto di Sebastiano Afeltra) realizza, con Bugiardo, uno squarcio di quotidianità che si sviluppa in una partitella tra ragazzi, nella ricerca di qualcuno o qualcosa (il "cosa" si scopre poco prima della fine) e nella telefonata di un passante. Il tutto ritratto con stile elegante ai disegni e ponendo l'accento, nei dialoghi, su un marcato realismo: un ottimo inizio per l'antologico.

Segue L'armadio di Lorenzo Coltellacci (testi) e Federico Arrigoni (disegni), il racconto poetico di un nuovo inizio, della necessità di lasciarsi alle spalle il passato e di affrontare i mostri celati nell'armadio (che rappresentano le paure più recondite), per abbracciare le responsabilità che una nuova condizione (una nuova scuola, ma anche un nuovo lavoro o un'inedita condizione di vita) porta con sé. Una storia breve ma intensa.

In Coin-Op, forse uno degli episodi migliori dell'antologico, Riccardo Atzeni, in veste di autore completo, rievoca la gioventù passata tra videogame al bar con nomi improbabili dati alle mosse di Street Fighter, sport per tentare di socializzare e lotta (persa) al bullismo e alle discriminazioni. Un affresco sincero e narrato con leggerezza, che racchiude in appena 6 pagine un'intera giovinezza.

Seguono il Loop di Salgaja, una storia brevissima di un ballo al mare in loop continuo, interrotto da un passante, e la divertente Staffetta di Stefano D. Alfieri, che ritrae una piacevole scena svelando nel finale il retroscena.

Fa da contrappunto la storia seguente, Focolare domestico di Andrea Frittella (con scale di grigi di Sara Colella), un episodio drammatico, cupo, tristemente realistico e sin troppo frequente di violenza tra le mura domestiche, raccontato con un linguaggio duro e senza edulcorazioni.

In Arché di Elisa Castellano prosegue la via del dramma con un racconto apocalittico e a tratti splatter sulla fine dell'umanità (o meglio sulla sua presunta fine, considerata l'innata propensione dell'uomo a trovare il modo per sopravvivere): un altro episodio oscuro che conduce a riflessioni intriganti.

Alle porte del sonno di Gabriele Bitossi e Michelle Reviglio è un percorso accidentato tra sogno e realtà nella mente di una cameriera condotta verso la disperazione da una vita infausta, un orrore a cui sarà costretta a porre fine.

In chiusura Desiderium di Marta Goldin riprende uno scenario distopico mostrandoci solo le ombre di due uomini e un cane a caccia, una caccia per seppellire le ultime stelle del cielo e cercare una via di salvezza. Una storia surreale e suggestiva soprattutto per l'approccio grafico non convenzionale.

Si tratta insomma di nove modi differenti di esprimere il concetto di "senza fine": che si tratti dei continui conflitti dell'esistenza, dell'ironia della sorte o del destino dell'umanità intera, a volte ci sono elementi che proseguono all'infinito e che sembrano non avere davvero una conclusione. Come le belle storie, del resto: ne vorremmo sempre di nuove e non smetteremmo mai di leggerle.

Il Sommo Audace - Giuseppe



Senza fine
Coltello Comics, 2021
AA. VV.


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