Julia #273 - Myrna: addio, mia amata

Il ritorno di Myrna Harrod e il rapporto tra il fumetto seriale e la pandemia

Fa un po' un effetto straniante leggere il numero di Julia di giugno. 

Finora nel raccontare il presente, le testate Bonelli di ambientazione odierna (come Martin MystèreDylan Dog e Dampyr, senza dimenticare le uscite seriali librarie come Il Confine) non hanno fatto esplicito riferimento alla pandemia al punto da renderla uno scenario particolarmente presente nelle storie, optando piuttosto per un intrattenimento in grado di distogliere lo sguardo del lettore dalle notizie che hanno caratterizzato la stringente attualità dell'emergenza sanitaria.

Con Myrna: addio, mia amataGiancarlo Berardi - con il contributo di Maurizio Mantero alla sceneggiatura e di Steve Boraley ai disegni - sceglie invece la spiazzante e complessa via del realismo, mostrando le mascherine sui volti e aggiungendo nei dialoghi discorsi su positività e tamponi, soffermandosi così sugli effetti della pandemia sul contesto sociale di Garden City.

A ben vedere questa scelta porta avanti un discorso di realismo e di trattazione degli argomenti di attualità che ha spesso caratterizzato la testata nel corso degli anni, coerente dunque con le scelte stilistiche operate dall'ideatore di Ken Parker e dai suoi collaboratori. Va detto altresì che la pandemia non è il tema centrale della storia e che viene trattata con una certa delicatezza e con il ricorso a problematiche che è facile sentir vicine, come quelle poste da Julia Kendall nel sentirsi rasserenata dal suo essere rimasta negli States accanto a sua nonna in quanto una lontananza di migliaia di km durante la pandemia da Covid-19 le avrebbe pesato come un macigno. 

Quest'albo fa parte della "serie nella serie" dedicata alla serial killer Myrna Harrod e al suo amore morboso e mortale per Julia: un ciclo di storie caratterizzato da un linguaggio più duro, con trame particolarmente drammatiche e intense che dimostrano la tendenza a cercare di approfondire e comprendere la psiche dell'antagonista della criminologa, che ruba le luci del palcoscenico fino a calcarlo come indiscussa protagonista. Un personaggio tridimensionale, difficile, messo in risalto con coraggio e senza troppe edulcorazioni, che narra in prima persona i suoi pensieri e ci fa entrare nel suo mondo, comprese le visioni macabre e i sentimenti distorti.

Segnaliamo anche la cover di Cristiano Spadoni, più esplicita del solito e sempre tesa ad anticipare con efficacia l'atmosfera che caratterizza il racconto, che porta avanti il suo percorso autoriale sulla testata differenziandosi sempre più dal precedente copertinista (Marco Soldi).

Chiudendo l'albo, un pensiero: al di là delle considerazioni fatte finora, questo episodio ci rimarrà nella memoria come testimonianza indelebile di questi mesi, che hanno lasciato segni su tutti noi. E il fumetto, compreso quello seriale e di ampia diffusione come quello Bonelli, riesce a dimostrare anche in questo caso e attraverso storie di questo tipo il suo valore espressivo artistico e rappresentativo del mondo che ci circonda.

Il Sommo Audace - Giuseppe



Julia #273 - Myrna: addio, mia amata

Sergio Bonelli Editore
Giugno 2021

Soggetto: Giancarlo Berardi
Sceneggiatura: Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero
Disegni: Steve Boraley
Copertina: Cristiano Spadoni


Tutte le immagini: © 2021 Sergio Bonelli Editore.


Post più popolari