The Prism vol. 1 - Burn!
Chi apprezza la musica comprende fino in fondo le sensazioni - frutto di un mix tra suoni, vibrazioni e percezioni - che alcuni suoni riescono a generare nel nostro cervello, difficilmente comparabili con altri tipi di esperienza.
È anche per questo che, probabilmente, amare la musica in modo viscerale, ben oltre i limiti della nostra razionalità, è un buon presupposto per entrare in sintonia con le frequenze di Burn!, il primo volume (o meglio, la prima traccia) di The Prism di Matteo De Longis, saga di fantascienza stellare edita da Bao Publishing in cui la musica è protagonista sin dalla copertina, dal concept e dalla trama.
Tante le citazioni musicali, più o meno esplicite, che si stratificano tra queste pagine, ma è l'idea di fondo che ha particolare attinenza con la musica: il concetto che registrare un album possa avere un effetto salvifico, possa fare la differenza al punto da modificare il destino di un pianeta intero.
Oltre alla musica, spicca sin da subito l'approccio distopico che si abbina alla tematica ambientalistica, che fa da sfondo alla storia, insieme al fascino dell'esplorazione dello spazio.
La minaccia per la vita sulla Terra è rappresentata da un nuovo disastro ecologico, una particolare forma di inquinamento acustico denominata S.O.T.W. (Smoke On The Water, ogni riferimento musicale è chiaramente voluto) che sta devastando il pianeta.
La Plexi, la più grande mega-azienda mondiale, decide di finanziare un progetto folle: inviare nello spazio una super-band musicale per farle registrare l’album i cui suoni saranno capaci di far arretrare il fenomeno e salvare il pianeta.
Una storia lineare (e che della sua linearità fa uno dei suoi punti di forza), coinvolgente, che si lascia leggere con estremo piacere e che si è "costretti" a rileggere per cogliere i tanti riferimenti narrativi e visivi che si accavallano in un flusso costante e ammaliante, vignetta dopo vignetta.
Molto interessanti già le prime scene, anticipate ormai più di un anno e mezzo fa nell'albetto promozionale del Free Comic Book Day 2019: in queste pagine si inizia a intravedere la missione sperimentale che coinvolgerà i protagonisti.
Il parallelismo metaforico che viene in mente iniziando a leggere il volume consiste nell'accostare il ruolo della band a quello dello stesso Matteo De Longis, l'autore del fumetto, alla sua prima prova con una lunga saga in qualità di autore completo. Così come i "cosmusicisti" si avventurano là dove nessuno è mai andato a emettere note (e dove nessuno può sentirti urlare, verrebbe da aggiungere), anche per il fumettista questa "avventura nello spazio al ritmo di rock'n'roll" è un modo per sperimentare, per mettersi alla prova e dare sfogo al proprio estro artistico. Una sperimentazione che parte dai segni grafici per rappresentare le onomatopee (idea brillante e innovativa a livello grafico) per giungere allo stile dei disegni che caratterizza le tavole, che mescola vari linguaggi differenti in modo personale.
Laddove può essere notato un richiamo immediato ai manga, per la struttura di alcune tavole e soprattutto per l'approccio nella rappresentazione visiva dei personaggi, è impossibile in molti casi non pensare agli anime, citati in maniera alquanto esplicita; analizzando poi i colori e molte soluzioni visive si può cercare anche un approdo stilistico verso altri territori, dove la grafica e il design puro hanno un notevole impatto, e il tutto si fonde in un amalgama affascinante e autoriale.
Molto interessanti in generale anche le dinamiche delle origini quasi da gruppo di "supereroi", con un (seppur blando) legame alla narrazione del fumetto seriale statunitense nell'incontro tra personaggi dei quali man mano si scopre il background.
Il tutto è abbinato a un dinamismo nella costruzione delle tavole che risulta decisamente appropriato alla storia narrata e al contempo accattivante per il lettore, e a una colorazione riuscita, accurata, moderna.
Il volume è un brossurato con sovraccoperta, arricchito da una postfazione del divulgatore scientifico, attore e scrittore Adrian Fartade (che è anche un personaggio della storia, nel ruolo di "space roadie") e da una grafica curata nei minimi dettagli (la mappa del "White Duke" in seconda di copertina, ad esempio, è favolosa e, come evidenziato dal giornalista Gianmaria Tammaro, l'incastro tra sovraccoperta e copertina è favoloso).
Un'opera che non ci stupiremmo di vedere tradotta all'estero, data la sua natura intrinsecamente internazionale, e che genera notevole curiosità di scoprire come la storia verrà portata avanti.
Perché, come suggerisce Fartade nella postfazione, questo è il racconto delle gesta di personaggi affascinanti nel contesto di un'emergenza ambientale e climatica pericolosamente vicina alla nostra attualità, ma è anche la storia di come l'uomo reagisca a tali avversità, di come riesca a forgiare il proprio destino utilizzando qualcosa di meraviglioso come delle note musicali.
The Prism 1 - Burn!
Bao Publishing, 2021
Testi e disegni di Matteo De Longis