"COPRA - Primo Round" di Michel Fiffe


Il 10 novembre 2012 un piccolo albo autoprodotto fece il suo debutto tra i tavoli del Brooklyn Comics and Graphics Festival. L'autore di origini cubane, cresciuto a Miami, Michel Fiffe presentava così il primo capitolo di COPRA, Raging Wrath. In ventiquattro pagine scritte, disegnate, inchiostrate, colorate e addirittura graffettate a mano, Fiffe introduce una disfunzionale squadra di mercenari, assassini e criminali assemblata dal Governo. Un gruppo di elementi altamente pericolosi e altrettanto competenti, volti familiari ma completamente reinventati, capaci di portare a termine missioni segrete e potenzialmente suicide.


Michel Fiffe ha continuato a raccontare la sua storia lungo altri 36 albi della serie originale e 5 dello spin-off COPRA Versus. Otto anni dopo, l'industria del fumetto è cambiata radicalmente. Eppure la serie che ha preso per la gola il pubblico e afferrato per le corna la scena indie statunitense continua ad essere un punto di riferimento per gli autori indipendenti e ora viene finalmente pubblicata in Italia da Panini Comics in una serie di volumi 100% HD. 

COPRA - Primo Round è soltanto il biglietto da visita di Fiffe, l'introduzione ad un universo fatto di personaggi duri, concreti e sfaccettati, di iper-violenza tutt'altro che raffinata, sfrontata e sbruffona. Trovatisi al centro di un intrigo internazionale e gettati in pasto ai lupi con l'accusa di genocidio (!), i membri della squadra segreta Copra dovranno farsi forza e rimettere insieme la banda pur di scoprire chi li ha incastrati – facendosi strada tra super-villain egomaniaci, killer cyborg e molto altro ancora.

Non è un segreto l'ispirazione principale dietro la concezione della serie. Primo Round presenta ai lettori un colorito gruppo di personaggi che richiama fortemente le atmosfere anni '80 in DC Comics – in particolar modo quelle della Suicide Squad di John Ostrander prima e Kim Yale poi. In questa serie e nel modo che Ostrander aveva di scriverla, Fiffe trovò la ragione per raccontare il fumetto supereroistico action tutto suo, abitato da elementi bizzarri e quasi caricaturali, ricchi di sfumature e carichi di personalità. Ostrander trovò il tempo di rendere umani personaggi di serie C riuscendo comunque a lavorare nei confini concessi dalla DC, raccontando storie di un certo spessore narrativo, tutt'altro che vuote.


Con Ostrander come stella polare, Fiffe reimmagina i concetti cardine della Suicide Squad senza scimmiottare. L'omaggio non cade mai nel vuoto complimento, nel tributo a ogni costo. Ogni individuo è sacrificabile e sostituibile, ma non ci sono bombe impiantate nel cervello. Le missioni sono altamente top secret e il Governo non si pone alcun problema nello sbarazzarsi della squadra alla prima occasione. La dimensione di COPRA è però più terrena e diretta: non ci sono abbellimenti né eventi di portata cosmica (per ora...) a sconvolgerne le trame. L'universo narrativo nel quale è ambientata la storia è soltanto accennato. Quello che accade su carta suggerisce un passato che il lettore dovrà scoprire nei dialoghi, nelle interazioni tra i protagonisti e non andando a rispolverare gli annali della continuity.

Aggiustando la prospettiva e osservando meglio il suo lavoro, Fiffe riesce a far convergere diverse correnti del fumetto supereroistico statunitense in unico prodotto – raccontando con la sensibilità moderna le atmosfere camp e la fantascienza degli anni '60, il fascino della controcultura a cavallo tra i '70 e gli '80, la deriva più sadica e cinica, grim & gritty degli anni '90. Il Fiffe lettore, che assorbe, metabolizza e sogna, incontra il Fiffe autore, che analizza, reinventa e si diverte nel farlo. 

Il dialogo tra i due Michel Fiffe è la storia della fantasia plagiata dal fumetto, dai vari Jack Kirby, Steve Ditko, Klaus Janson, Frank Miller – ma anche Charles Forsman, Kyoko Okazaki, i fratelli Hernandez. Corrotta (in senso buono) dal media, la voce di Fiffe è maturata fino a diventare impetuosa e prepotente, estremamente vivace e creativa, una voce che ha sentito la necessità di raccontare attraverso il fumetto. Un mosaico dai molti tasselli, arricchito dalle sfumature di tutte le influenze principali accumulate in una vita a sfogliare pagine.


Dietro il Fiffe infantile, brutale e sfacciato, amante ed emulo del genere supereroistico, dei suoi schemi e cliché, c'è il Fiffe maturo, che cura i dettagli, li nasconde tra le linee di dialogo. Regna l'eleganza della sceneggiatura – nonostante abbondino le volgarità e i cazzotti sul viso. Come i suoi personaggi, l'autore nasconde il volto dietro la maschera e vive le sue identità serenamente, creando una spettacolare combinazione di ritmi e ambientazioni, formule e aspettative. Ciò si traduce anche tra le pagine di COPRA, in cui la persona che decide di accettare la missione suicida ha estrema importanza: i rapporti di cameratismo tra i personaggi sono essenziali, così come le loro emozioni, sentimenti e motivazioni. I protagonisti sono elementi dotati di abilità uniche e straordinarie ma sono tutt'altro che gusci vuoti, veicoli per l'action fine a se stessa. 

COPRA mostra amore per il media in maniera viscerale e genuina: dai disegni alle chine, dal lettering ai colori, Fiffe controlla e muove i propri personaggi maniacalmente. A primo impatto sembra di trovarsi di fronte ad un quaderno sgualcito, con le pagine stropicciate, all'interno del quale un ragazzino ha dato vita alle proprie storie; ma piuttosto che raccontarle attraverso semplici vignette, Fiffe racconta la squadra Copra con la vèrve dei grandi maestri e l'acume nello storytelling di un veterano dell'industria

Non esistono schemi fissi nelle pagine di COPRA – tutto si adatta a seconda del movimento dei personaggi. Tanto una scena d'azione è disegnata con tre lunghi pannelli orizzontali quanto, nella pagina successiva, il movimento viene frammentato in dodici pannelli che riempiono l'intera tavola. Le pagine si spezzano e scompongono: spiragli su dimensioni parallele vengono aperti ingabbiando i personaggi in vignette sempre più
strette; squarci orizzontali accompagnano l'impeto di colpi devastanti scagliati da robuste mani metalliche e onde di energia solida friggono cervelli, spade sbudellano e sferzano l'aria, proiettili si conficcano nella carne, cerchi concentrici metafisici distruggono le sinapsi. I combattimenti corpo a corpo hanno tempo per respirare, seguendo i movimenti di gambe e braccia mentre le rocambolesche scene d'azione che coinvolgono più personaggi sgretolano le tavole, creando puro caos, controllato dall'attentissima matita dell'autore.


Fiffe illustra come se avesse qualcosa da dimostrare e COPRA brilla anche alla voce character design: sebbene anche qui le ispirazioni siano chiare ed evidenti, ogni personaggio diventa immediatamente riconoscibile. Costumi sgargianti e maschere eccentriche coprono cicatrici, rughe musi duri. Gangster dagli impianti cibernetici lavorano spalla a spalla con scagnozzi di puro cristallo vivente; enormi cervelli in bottiglia dalla vanitosa personalità dividono la scena con giganteschi e terrificanti supercriminali da strapazzo.

COPRA non è per tutti, ma per chi cerca la giusta combinazione di elementi volta a dare uno scossone alle trite e ritrite formule supereroistiche. Seguendo le orme dei suoi autori preferiti, Fiffe rielabora decenni di fumetto muscolare e pomposo grazie alla sua brillante sensibilità autoriale senza sacrificarne l'impeto, l'esplosività, stratificando la lettura in più livelli – dalla più semplice action story all'analisi del genere e dei suoi vizi di forma.


Il Primo Round, i primi sei numeri di COPRA sono davvero soltanto l'inizio di un'opera complessa eppure deliziosamente e volgarmente sincera. Otto anni dopo il suo debutto, la storia congegnata da Michel Fiffe conserva tutta la sua incredibile potenza narrativa e lo charme grezzo do-it-yourself.

Fabrizio Nocerino

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