Il Grande Diabolik 2/2020 - Io sono Eva
Ovvero: come Eva Kant è diventata la donna che conosciamo
Il 2020 è un anno importante per Diabolik. Il 31 dicembre sarà nei cinema italiani il lungometraggio diretto dai Manetti Bros, scritto da Michelangelo La Neve e dai Manetti (su soggetto realizzato insieme a Mario Gomboli) con un cast che comprende Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi e Claudia Gerini.
Ovviamente il personaggio ideato dalle sorelle Giussani, prima ancora del grande schermo, vive sulle pagine della serie regolare, in edicola ogni mese dal 1962, e sulle uscite speciali che regolarmente la casa editrice Astorina dedica al personaggio e ai suoi comprimari.
Molto interessanti risultano spesso le storie de Il Grande Diabolik, uscite di grande formato pubblicate a cadenza quadrimestrale, che propongono episodi inediti o ristampe. L'albo di luglio di quest'anno, intitolato Io sono Eva, è incentrato sul passato di Eva Kant.
La peculiarità di questa collana consiste nel consentire agli autori di realizzare storie di più ampio respiro (170 tavole), concedendo agli sceneggiatori lo spazio per uno sviluppo meno convenzionale delle trame e ai disegnatori una costruzione delle tavole basata su un formato diverso da quello tascabile (tipico della serie regolare), permettendo loro di osare e variare maggiormente con il layout. Inoltre, in casi come quest'albo, alcuni avvenimenti narrati possono risultare particolarmente "importanti" per i lettori della serie, ricollegandosi a episodi già noti e ampliandone la trattazione di eventi specifici o, in alcune occasioni speciali, rivelando dettagli del tutto inediti del passato dei personaggi e introducendo nuovi scenari e comprimari.
In quest'ultimo solco si inserisce Io sono Eva, che approfondisce un periodo finora oscuro del passato di Eva Kant, alcuni anni prima del suo incontro con Diabolik. La storia, scritta da Tito Faraci e Mario Gomboli a partire da un’idea di Andrea Artusi e Mirko Zilio, esplora infatti il periodo in cui Eva era in Sudafrica, senza documenti nè soldi né un progetto per il futuro: un periodo segnato da un incontro con un personaggio affascinante, delineato in maniera molto azzeccata dagli autori, che risulta fondamentale per la definizione dell’Eva Kant che conosciamo (e che non ci dispiacerebbe reincontrare in storie future!). È una storia in grado di appassionare non solo il lettore affezionato, ma anche il fruitore casuale, grazie a una sequela di avvenimenti avvincenti e intriganti.
I disegni di gran parte dell'episodio, ovvero del lungo flashback ambientato nel passato, sono ad opera di Giuseppe Palumbo (il quale ha firmato anche la cover). Il disegnatore lucano realizza l'ennesima prova straordinaria, con il suo tratto inconfondibile che ha fatto ormai la storia del personaggio. Le tavole realizzate da Palumbo esprimono appieno dinamismo presente nelle scene descritte nella sceneggiatura, donando notevole espressività alla raffigurazione dei personaggi e con un ritmo di lettura incredibile, favorito dalla maggior libertà concessa dal formato più grande.
Va citato anche il lavoro di Matteo Buffagni, copertinista della serie regolare, il quale si occupa invece delle tavole del prologo e dell'epilogo proseguendo il suo lavoro affascinante di sintesi stilistica.
Particolare interessante, svelato nella postfazione, è che questa trama era stata ideata inizialmente da Artusi e Zilio per un romanzo Young Adult incentrato sul passaggio di Eva dall'adolescenza all'età adulta, progetto in seguito trasformato (con successo, aggiungiamo noi) in fumetto: una storia che permette di tornare a puntare i riflettori su una donna indipendente, moderna, un'icona della cultura pop che va ben oltre l'ombra del personaggio titolare della testata e che riesce invece a mantenere un suo fascino e una sua autonomia.
Il Grande Diabolik 2-2020 - "Io sono Eva"
Data: Luglio 2020
Editore: Astorina
Soggetto: Mario Gomboli e Tito Faraci
(a partire da un’idea di Andrea Artusi e Mirko Zilio)
Sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Giuseppe Palumbo
Disegni prologo ed epilogo: Matteo Buffagni
Retini: L. Vasco
Cover: Giuseppe Palumbo (colori di L. Bulgheroni)
Lettering: B. Mazzocchi
Il 2020 è un anno importante per Diabolik. Il 31 dicembre sarà nei cinema italiani il lungometraggio diretto dai Manetti Bros, scritto da Michelangelo La Neve e dai Manetti (su soggetto realizzato insieme a Mario Gomboli) con un cast che comprende Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi e Claudia Gerini.
Ovviamente il personaggio ideato dalle sorelle Giussani, prima ancora del grande schermo, vive sulle pagine della serie regolare, in edicola ogni mese dal 1962, e sulle uscite speciali che regolarmente la casa editrice Astorina dedica al personaggio e ai suoi comprimari.
Molto interessanti risultano spesso le storie de Il Grande Diabolik, uscite di grande formato pubblicate a cadenza quadrimestrale, che propongono episodi inediti o ristampe. L'albo di luglio di quest'anno, intitolato Io sono Eva, è incentrato sul passato di Eva Kant.
La peculiarità di questa collana consiste nel consentire agli autori di realizzare storie di più ampio respiro (170 tavole), concedendo agli sceneggiatori lo spazio per uno sviluppo meno convenzionale delle trame e ai disegnatori una costruzione delle tavole basata su un formato diverso da quello tascabile (tipico della serie regolare), permettendo loro di osare e variare maggiormente con il layout. Inoltre, in casi come quest'albo, alcuni avvenimenti narrati possono risultare particolarmente "importanti" per i lettori della serie, ricollegandosi a episodi già noti e ampliandone la trattazione di eventi specifici o, in alcune occasioni speciali, rivelando dettagli del tutto inediti del passato dei personaggi e introducendo nuovi scenari e comprimari.
In quest'ultimo solco si inserisce Io sono Eva, che approfondisce un periodo finora oscuro del passato di Eva Kant, alcuni anni prima del suo incontro con Diabolik. La storia, scritta da Tito Faraci e Mario Gomboli a partire da un’idea di Andrea Artusi e Mirko Zilio, esplora infatti il periodo in cui Eva era in Sudafrica, senza documenti nè soldi né un progetto per il futuro: un periodo segnato da un incontro con un personaggio affascinante, delineato in maniera molto azzeccata dagli autori, che risulta fondamentale per la definizione dell’Eva Kant che conosciamo (e che non ci dispiacerebbe reincontrare in storie future!). È una storia in grado di appassionare non solo il lettore affezionato, ma anche il fruitore casuale, grazie a una sequela di avvenimenti avvincenti e intriganti.
I disegni di gran parte dell'episodio, ovvero del lungo flashback ambientato nel passato, sono ad opera di Giuseppe Palumbo (il quale ha firmato anche la cover). Il disegnatore lucano realizza l'ennesima prova straordinaria, con il suo tratto inconfondibile che ha fatto ormai la storia del personaggio. Le tavole realizzate da Palumbo esprimono appieno dinamismo presente nelle scene descritte nella sceneggiatura, donando notevole espressività alla raffigurazione dei personaggi e con un ritmo di lettura incredibile, favorito dalla maggior libertà concessa dal formato più grande.
Va citato anche il lavoro di Matteo Buffagni, copertinista della serie regolare, il quale si occupa invece delle tavole del prologo e dell'epilogo proseguendo il suo lavoro affascinante di sintesi stilistica.
Particolare interessante, svelato nella postfazione, è che questa trama era stata ideata inizialmente da Artusi e Zilio per un romanzo Young Adult incentrato sul passaggio di Eva dall'adolescenza all'età adulta, progetto in seguito trasformato (con successo, aggiungiamo noi) in fumetto: una storia che permette di tornare a puntare i riflettori su una donna indipendente, moderna, un'icona della cultura pop che va ben oltre l'ombra del personaggio titolare della testata e che riesce invece a mantenere un suo fascino e una sua autonomia.
Il sommo audace
Il Grande Diabolik 2-2020 - "Io sono Eva"
Data: Luglio 2020
Editore: Astorina
Soggetto: Mario Gomboli e Tito Faraci
(a partire da un’idea di Andrea Artusi e Mirko Zilio)
Sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Giuseppe Palumbo
Disegni prologo ed epilogo: Matteo Buffagni
Retini: L. Vasco
Cover: Giuseppe Palumbo (colori di L. Bulgheroni)
Lettering: B. Mazzocchi