Linus #5 - maggio 2020, dedicato a Philip K. Dick



I numeri di linus incentrati su un tema o un autore, sotto l'attuale direzione di Igort, finora hanno dimostrato di funzionare davvero bene e il numero attualmente in edicola ne è la conferma.


Illustrazione di Sergio Algozzino.

La rivista conserva sempre lo spazio per le strip, tra classici (come i Peanuts, Calvin & Hobbes e Perle ai porci) e altri appuntamenti fissi ormai irrinunciabili (come Il mondo di Niger e le gustose strisce di Tom Gauld), ai quali si aggiungono fumetti inediti a puntate (qui ad esempio prendono il via "Paulette" di Wolinski e Pichard e "Dall’altra parte della frontiera" di Berthet e Fromental)
Il cuore è però rappresentato da fumetti, rubriche e articoli che approfondiscono vita e opere di uno scrittore o un fumettista o in generale un artista, da David Bowie ad Andrea Pazienza, da Alan Moore a Woody Allen: un modo per destare curiosità, a partire dalla cover, e per intrattenere in maniera intelligente senza perdere di vista la sostanza.


Il linus di maggio, ad esempio, è dedicato a Philip K. Dick, autore che ha influito come pochi altri sull'immaginario fantascientifico contemporaneo.
Oltre alla splendida copertina firmata da Sergio Ponchione, allo scrittore statunitense vengono dedicate illustrazioni realizzate da Antonio Zeoli, Sergio Algozzino, Josè Muñoz, Cosimo Miorelli e Lorenzo Mò, ma anche interventi scritti firmati da Sergio Brancato, Gabriele Frasca, Lorenzo Miglioli e Loredana Lipperini e incursioni cinematografiche e televisive di Giuseppe Sansonna e Andrea Fornasiero.
Inoltre viene proposto un capitolo tratto da "La svastica sul sole" splendidamente illustrato per l’occasione da Marino Neri con immagini retro distopiche.

Illustrazione di Marino Neri

Le storie a fumetti dedicate allo scrittore statunitense, brevi e gustose, sono varie: "Il sole e l'abisso", breve racconto di Sergio Ponchione che rievoca alcune tematiche care a Dick, "Little K. Dick", deliziosa striscia di Massimo Giacon, "Impostor", dove Paolo Bacilieri con il suo Capitan Biscotto evidenzia l'attualità delle idee di Dick, e "L'amore di Gaspare", splendido omaggio di Simone Pace al concetto di esperienze ed emozioni surrogate.

Per chi non ha la fortuna di conoscere Philip K. Dick, questo numero è un'utile introduzione all'immaginario del "creatore visionario di quegli universi distopici che somigliano tanto alla realtà di questi giorni", come lo definisce Igort nell'articolo introduttivo. Per chi invece già mastica la materia, è un'intrigante integrazione alla lettura delle sue opere.
Per tutti quanti è l'ennesimo numero di una rivista che con rinnovato vigore impreziosisce le nostre edicole.

Il sommo Audace


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