Dampyr #224 - Il Santo venuto dall'Irlanda
Una Lucca magica e orrorifica, sospesa tra passato e presente e tra realtà e fantasia
Il Santo venuto dall'Irlanda, numero 224 della serie regolare di Dampyr, è un episodio speciale per più di una ragione.
Innanzitutto si tratta di una storia a colori, evento ormai sempre più frequente in Bonelli quando si vuole sottolineare l'importanza di un albo (e non più solo per celebrare particolari ricorrenze come le cifre tonde o gli anniversari editoriali). In questo caso l'esigenza nasce dalla natura peculiare dell'episodio, che ospita splendide tavole pittoriche di alcuni noti illustratori fantasy italiani, che sarebbero state poco valorizzate dalla pubblicazione in bianco e nero.
La storia, scritta dal curatore e co-creatore della testata Mauro Boselli, è stata disegnata da quattro artisti dampyriani, ovvero Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera e Majo (con colori di Romina Denti e Giovanna Niro), ai quali si sono aggiunti appunto ben nove illustratori guest provenienti dall'artist playground di Lucca (l'Area Performance): Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini.
Idea importante e interessante è l'inserimento delle loro tavole come parte integrante della continuità della storia e non come semplici illustrazioni d'appendice. Questo crea un effetto ibrido e sperimentale decisamente interessante, nel confronto tra la normale grammatica bonelliana della narrazione "classica" e l'inserimento di tavole di illustrazioni pure, splash page (o doppie splash page) senza dialoghi che sembrano cristallizzare alcuni momenti della storia e necessitano del loro tempo per essere ben apprezzate in ogni loro dettaglio.
L'episodio è sostanzialmente diviso in due parti: la prima riprende la figura di Taliesin, il Dampyr del passato, e racconta l'origine celtica di San Frediano, mescolando realtà, sogno e fantasia. Tra Vanth (dea della morte etrusca), i Grandi Antichi di H.P. Lovecraft, i draghi e le creature fatate, giugiamo all'epoca moderna dove, nella seconda metà dell'episodio, Harlan, Kurjak e Tesla affrontano alcune conseguenze rimaste in sospeso dalle succitate vicissitudini medievali. Un episodio che, viste le premesse, potrà essere aprezzato maggiormente da coloro che hanno familiarità con la continuity narrativa della serie, ampiamente presente e rilevante nello svolgersi della trama.
Altra particolarità è che la storia è ambientata in buona parte tra le strade di Lucca (in parte medievale, in parte onirica, in parte odierna). Per l'occasione, è stata realizzata una mappa della città, ad opera di Michele Cropera. Il vero aspetto sperimentale è che la cartina ha permesso ai lettori che erano a Lucca Comics & Games 2018 di districarsi tra le vie, i vicoli, le case e i locali che ospitavano una mostra dampyriana itinerante, per ripercorrere i luoghi che appaiono nell'albo. Il lettore aveva dunque la possibilità di leggere la storia di Dampyr negli stessi luoghi in cui avviene, sentirsi egli stesso parte della storia.
Non solo: l'episodio è stato pubblicato in doppia versione, da edicola e da libreria, quest'ultima disponibile in anteprima (prima ancora della pubblicazione dell'albo in edicola) proprio durante l'ultima edizione di Lucca Comics & Games, in un prezioso volume cartonato di 128 pagine.
L'edizione in volume, contenente degli extra che raccontano la nascita dell'albo e approfondiscono le carriere degli artisti ospiti, ha una copertina speciale, opera dell'artista No Curves. Quest'ultimo è conosciuto per l'uso della "tape art", tecnica che impiega il comune nastro adesivo colorato per rappresentare le forme e che si ispira al futurismo, al cyberpunk e ai videogame. Qui No Curves ritrae un Dampyr al contempo inedito e altamente riconoscibile (l'originale dell'opera è stato esposto a Lucca e rivelato durante l'inaugurazione della manifestazione).
Insomma, non solo una bella storia ma anche un'intrigante iniziativa di interattività, che ha coinvolto il lettore su diversi piani di realtà, nonché di commistione artistica tra mondi diversi dell'arte contemporanea.
Dampyr: "Il Santo venuto dall'Irlanda"
NUMERO: 224
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera, Majo, Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini
COLORI: Romina Denti e Giovanna Niro
COPERTINA: Enea Riboldi (edizione da edicola); No Curves (edizione da libreria)
Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.
Il Santo venuto dall'Irlanda, numero 224 della serie regolare di Dampyr, è un episodio speciale per più di una ragione.
Innanzitutto si tratta di una storia a colori, evento ormai sempre più frequente in Bonelli quando si vuole sottolineare l'importanza di un albo (e non più solo per celebrare particolari ricorrenze come le cifre tonde o gli anniversari editoriali). In questo caso l'esigenza nasce dalla natura peculiare dell'episodio, che ospita splendide tavole pittoriche di alcuni noti illustratori fantasy italiani, che sarebbero state poco valorizzate dalla pubblicazione in bianco e nero.
La storia, scritta dal curatore e co-creatore della testata Mauro Boselli, è stata disegnata da quattro artisti dampyriani, ovvero Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera e Majo (con colori di Romina Denti e Giovanna Niro), ai quali si sono aggiunti appunto ben nove illustratori guest provenienti dall'artist playground di Lucca (l'Area Performance): Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini.
Idea importante e interessante è l'inserimento delle loro tavole come parte integrante della continuità della storia e non come semplici illustrazioni d'appendice. Questo crea un effetto ibrido e sperimentale decisamente interessante, nel confronto tra la normale grammatica bonelliana della narrazione "classica" e l'inserimento di tavole di illustrazioni pure, splash page (o doppie splash page) senza dialoghi che sembrano cristallizzare alcuni momenti della storia e necessitano del loro tempo per essere ben apprezzate in ogni loro dettaglio.
L'episodio è sostanzialmente diviso in due parti: la prima riprende la figura di Taliesin, il Dampyr del passato, e racconta l'origine celtica di San Frediano, mescolando realtà, sogno e fantasia. Tra Vanth (dea della morte etrusca), i Grandi Antichi di H.P. Lovecraft, i draghi e le creature fatate, giugiamo all'epoca moderna dove, nella seconda metà dell'episodio, Harlan, Kurjak e Tesla affrontano alcune conseguenze rimaste in sospeso dalle succitate vicissitudini medievali. Un episodio che, viste le premesse, potrà essere aprezzato maggiormente da coloro che hanno familiarità con la continuity narrativa della serie, ampiamente presente e rilevante nello svolgersi della trama.
Altra particolarità è che la storia è ambientata in buona parte tra le strade di Lucca (in parte medievale, in parte onirica, in parte odierna). Per l'occasione, è stata realizzata una mappa della città, ad opera di Michele Cropera. Il vero aspetto sperimentale è che la cartina ha permesso ai lettori che erano a Lucca Comics & Games 2018 di districarsi tra le vie, i vicoli, le case e i locali che ospitavano una mostra dampyriana itinerante, per ripercorrere i luoghi che appaiono nell'albo. Il lettore aveva dunque la possibilità di leggere la storia di Dampyr negli stessi luoghi in cui avviene, sentirsi egli stesso parte della storia.
Non solo: l'episodio è stato pubblicato in doppia versione, da edicola e da libreria, quest'ultima disponibile in anteprima (prima ancora della pubblicazione dell'albo in edicola) proprio durante l'ultima edizione di Lucca Comics & Games, in un prezioso volume cartonato di 128 pagine.
L'edizione in volume, contenente degli extra che raccontano la nascita dell'albo e approfondiscono le carriere degli artisti ospiti, ha una copertina speciale, opera dell'artista No Curves. Quest'ultimo è conosciuto per l'uso della "tape art", tecnica che impiega il comune nastro adesivo colorato per rappresentare le forme e che si ispira al futurismo, al cyberpunk e ai videogame. Qui No Curves ritrae un Dampyr al contempo inedito e altamente riconoscibile (l'originale dell'opera è stato esposto a Lucca e rivelato durante l'inaugurazione della manifestazione).
Insomma, non solo una bella storia ma anche un'intrigante iniziativa di interattività, che ha coinvolto il lettore su diversi piani di realtà, nonché di commistione artistica tra mondi diversi dell'arte contemporanea.
Il Sommo
Dampyr: "Il Santo venuto dall'Irlanda"
NUMERO: 224
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera, Majo, Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini
COLORI: Romina Denti e Giovanna Niro
COPERTINA: Enea Riboldi (edizione da edicola); No Curves (edizione da libreria)
Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.