Letture Audaci: Dylan Dog #382, Extra Pazienza, Capitan America #99
Torna la rubrica delle Letture Audaci, brevi pareri su fumetti di recente uscita. In questa puntata parliamo de Il macellaio e la rosa, albo di Dylan Dog realizzato da Pasquale Ruju e Fabrizio Des Dorides, dei quattro volumi della collana Extra Pazienza presentata in abbinamento a Repubblica e L’Espresso (con inediti e rarità di e su Andrea Pazienza) e di un nuovo numero di Capitan America in cui prosegue la storia distopica realizzata da Mark Waid e Chris Samnee (e in appendice esordisce il Tales of Suspense di Matthew Rosenberg e Travel Foreman).
Buone letture!
Il macellaio e la rosa - Dylan Dog #382 di Pasquale Ruju e Fabrizio Des Dorides (SBE)
Dietro una splendida cover di Gigi Cavenago, l'albo di Dylan Dog pubblicato a fine giugno presenta una storia dall'impianto sostanzialmente classico, sceneggiata da Pasquale Ruju e disegnata da Fabrizio Des Dorides, che parla di una scrittrice di bestseller le cui storie sembrano ispirarsi molto da vicino ai delitti di un efferato serial killer mai catturato.
Se Pasquale Ruju, sceneggiatore che negli ultimi mesi sta imperversando su molte delle pubblicazioni dedicate a Tex, rappresenta una vecchia conoscenza per gli appassionati di Dyd, per Fabrizio Des Dorides si tratta di un (ottimo) esordio alle matite della serie mensile, dopo aver debuttato in Bonelli con Orfani. Nelle sue tavole l'oscurità dei neri e il chiarore dei bianchi assumono forze contrastanti e deflagranti, con un egregio lavoro di inchiostrazione e una risultante sensazione di oppressione che risulta perfetta per le storie dell'Indagatore dell'incubo.
Dal punto di vista narrativo, interessanti le interazioni tra l'ex ispettore Bloch e Carpenter: quest'ultimo, nuovo esponente delle forze dell'ordine, sta assumendo negli ultimi mesi un ruolo tutt'altro che marginale. Da segnalare inoltre che la scrittrice Emily Ray, tra i personaggi principali dell'episodio, ha le fattezze della sceneggiatrice Paola Barbato.
Se dovessimo identificare un difetto in questa storia, che comunque fila via liscia come si conviene ed è globalmente di buona fattura, sarebbe la scelta di colpo di scena finale (che non spoileriamo) che a modesto parere del sottoscritto non è pienamente soddisfacente come il resto dell'episodio.
Extra Pazienza voll.1/4 (Repubblica - L’Espresso)
Dal punto di vista narrativo, interessanti le interazioni tra l'ex ispettore Bloch e Carpenter: quest'ultimo, nuovo esponente delle forze dell'ordine, sta assumendo negli ultimi mesi un ruolo tutt'altro che marginale. Da segnalare inoltre che la scrittrice Emily Ray, tra i personaggi principali dell'episodio, ha le fattezze della sceneggiatrice Paola Barbato.
Se dovessimo identificare un difetto in questa storia, che comunque fila via liscia come si conviene ed è globalmente di buona fattura, sarebbe la scelta di colpo di scena finale (che non spoileriamo) che a modesto parere del sottoscritto non è pienamente soddisfacente come il resto dell'episodio.
Extra Pazienza voll.1/4 (Repubblica - L’Espresso)
"Pazienza non è un Maestro al quale fare riferimento, è un po' di più, un manuale di utilizzo e comprensione del medium fumetto spalancato davanti a chi abbia intenzione di farli o leggerli."
Ratigher
Concepiti in occasione dei trent'anni dalla scomparsa di Andrea Pazienza, questi quattro volumi, ideale completamento della splendida collana Tutto Pazienza presentata dal gruppo editoriale Repubblica - L’Espresso, propongono materiale inedito, rarità, saggi e tante illustrazioni con l'intento di fornire un quadro più ampio possibile di un artista geniale che ha segnato in maniera indelebile il mondo la nona arte.
I primi due volumi, SuperExtraPaz ed ExtraSuperPaz, contengono immagini rare e inedite di varia provenienza, organizzate in modo cronologico. Molte pagine sono occupate da illustrazioni e la lettura risulta abbastanza rapida, anche se spesso si è costretti a ritornare su alcune pagine per riempirsi nuovamente gli occhi di bellezza.
Il terzo volume ospita un saggio, intitolato Fumetti di evasione, in cui Oscar Glioti analizza in maniera molto interessante l'opera di Paz, con il corredo di altre rare illustrazioni.
Infine la quarta uscita ripropone il catalogo della mostra Trent'anni senza, allestita presso l'Ex Mattatoio di Testaccio in occasione del festival Arf (realizzata in collaborazione con il Comicon; avevamo riportato alcune foto dalla mostra qui). Un modo per approfondire il processo creativo con cui Paz arrivava alla tavola definitiva, osservando cancellature, segni di matite rimaste sui fogli originali, bozzetti, sketch e tanto altro.
Insomma, da completisti e soprattutto da appassionati di Andrea Pazienza (che è quasi ridondante, quando ci si dichiara appassionati di fumetto), ci sentiamo di poter affermare che è una bella iniziativa editoriale, ben curata e con un buon apparato redazionale, rivolta forse più a chi già conosce bene Pazienza rispetto a chi volesse accostarsi per la prima volta all'autore. Del resto, di Pazienza non ne avremo mai abbastanza, anche perché, riprendendo le parole di Ratigher (direttore editoriale di Coconino Press, che ha curato la collana): "trent'anni in sua assenza ci preparano ad altri tremila in sua compagnia, perché a Pazienza (e alla pazienza) il tempo verbale che più si addice è il presente davvero infinito del suo capolavoro."
Capitan America #99 di Mark Waid, Chris Samnee, Matthew Rosenberg e Travel Foreman (Panini Comics)
Continua l'avventura di Capitan America, ancora una volta "fuori dal tempo". Scongelatosi nel 2025 dopo essere stato vittima di un piano del gruppo criminale Rampart che, togliendolo di mezzo, ha potuto impossessarsi di un'America privata del difensore della sua libertà, Cap torna agli albori della sua battaglia, ai veri motivi che lo spingono a sollevare lo scudo: la difesa del Sogno, della libertà e della speranza.
Un episodio fatto di sequenze dinamiche e (forse anche troppo) veloci, di strategie e incontri inattesi resi egregiamente da Chris Samnee. Mark Waid farcisce la storia di battute potenti, dal sapore patriottico e rivoluzionario. Il salto nel futuro governato da un tiranno è un pretesto per raccontare un presente nemmeno troppo differente e Cap vuole essere l'esempio da seguire per reagire, anche senza uno scudo in vibranio, al periodo storico che stiamo vivendo.
P.s. Non fate caso alla copertina, bellissima, dal sapore vintage, ma totalmente fuorviante!
Il sommo audace & Fosco