Dampyr #217 - Yossele il muto

Praga, la nebbia, la creatura e le ombre del passato



Proprio nei giorni in cui il numero di maggio di Dampyr (Danse Macabre, che vedrà ai disegni Luca Rossi) sta per giungere in edicola, dopo essere stato presentato in anteprima al Comicon di Napoli, facciamo un passo indietro per analizzare il numero precedente, Yossele il muto. La storia, realizzata da Mauro Boselli e Fabrizio Longo, ha inaugurato una nuova trilogia che si preannuncia davvero molto importante per la continuity dampyriana e che si concluderà a giugno con un episodio disegnato da Corrado Roi.


I primi due terzi dell'albo sono occupati per buona parte da una lunga rievocazione di eventi accaduti nella Praga di diversi secoli fa. Il protagonista, Rabbi Loew, è il creatore di una delle creature più celebri della città sulla Moldava, ovvero il Golem. Entrambi sono già apparsi nella saga di Dampyr, per la precisione nell'indimenticabile numero 5 (Sotto il ponte di pietra), che i conoscitori della serie certamente ricorderanno bene, e nel numero 121 (La casa di Faust). Ma con i due albi citati ovviamente non si esaurisce la rievocazione storico--fantastica del Golem in casa Bonelli. La magica creatura, infatti, tenendo conto solo delle pubblicazioni degli ultimi anni, è stata al centro della narrazione di uno splendido albo de Le Storie, intitolato appunto Golem (il n. 49 dell'ottobre 2016), ma anche di diversi albi della miniserie Martin Mystère - Le nuove avventure a colori. Tutte queste storie riprendevano alcuni aspetti interessanti della leggendaria creatura d'argilla, rievocando ad esempio le sue origini ma anche l'astuto stratagemma usato per renderla inoffensiva.
Questo breve ma necessario excursus sul Golem a fumetti non deve però assolutamente scoraggiare il lettore: non siamo di fronte a un'avventura trita e ritrita, bensì a una riuscita reinterpretazione di elementi letterari per dare origine a una storia appassionante, nella quale vengono rielaborate nozioni storiche in un contesto fantastico e orrorifico perfettamente integrato nella cosmogonia dampyriana.


Una grande importanza infatti viene ricoperta da alcuni tra i personaggi centrali della saga di Harlan Draka. Stiamo parlando di Nikolaus, ma anche del malvagio Nergal e dei suoi agenti dell'Inferno. La lotta tra Nergal e le forze del bene è stata narrata in numerose storie precedenti di Dampyr e rappresenta uno degli elementi di maggior rilievo della continuity dampyriana attuale. Boselli si dimostra ancora una volta particolarmente abile nel riassumerne i punti salienti, senza risultare eccessivamente ridondante, anche grazie allo stratagemma dell'alternanza tra passato e futuro. Notevole anche la costruzione dei dialoghi che coinvolgono alcuni spok, gli spiriti rievocati dal già citato Nikolaus grazie ai suoi straordinari poteri. Proprio nel corso di uno di questi dialoghi con lo spok del Rabbi Loew, viene suggerito un interessante accostamento, quando Dampyr afferma: "Sono un mostro quasi unico, Dottor Loew! Come era unico il vostro Golem!...". La vicinanza tra la figura del Dampyr, figlio di un Maestro della notte e di un'umana, a quella del Golem, probabilmente non è solo figlia di un'affermazione estemporanea. La saga dampyriana si pone infatti alla stregua dei mitici racconti orrorifici del passato, storie che proponevano una riuscita miscela di fatti storici, nozioni folkloristiche e fantasie verosimili e l'ambientazione praghese è l'emblema di questa necessità, considerando l'atmosfera magica della capitale dell'attuale Repubblica Ceca. 
Se vogliamo, un difetto dell'episodio può essere il seguente: a tanta pregevole preparazione del terreno, presente nelle prime 60 pagine circa, corrisponde una più minuta porzione di azione vera e propria ambientata al giorno d'oggi, risultando lievemente sbilanciato nell'assetto portante della trama a favore del lungo incipit.


Un ulteriore pregio di un certo rilievo risiede però nelle tavole di Fabrizio Longo. L'artista, che già avevamo apprezzato ne La porta dell'Inferno (Dampyr Speciale n.12, da noi recensito qui), è ancora una volta decisamente a proprio agio nelle atmosfere che caratterizzano la serie e si districa con discreta agilità tra le varie ambientazioni, conferendo il giusto spessore ai personaggi che è chiamato a mettere in scena. Nella rappresentazione degli spigolosi lineamenti di Nikolaus, ad esempio, Longo sembra rifarsi al grande Luca Rossi, una delle colonne di Dampyr, mantenendo comunque uno stile decisamente personale che coniuga egregiamente una certa classicità con una buona cura dei dettagli.

Una storia che ci lascia insomma fiduciosi verso le evoluzioni future di questa nuova trilogia, nella quale Mauro Boselli ha inteso imprimere nuove direzioni alla saga di Harlan Draka, facendosi accompagnare da un tris di disegnatori d'eccezione.

Il sommo audace



Dampyr: "Yossele il muto"
NUMERO: 217
DATA: aprile 2018
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Fabrizio Longo
COPERTINA: Enea Riboldi






Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.


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