Caput Mundi #2
Questa è una recensione di una storia di vendetta totale, scritta da un
ispiratissimo Giovanni Masi e realizzata dalla talentuosa Francesca
Ciregia la quale, nella seconda parte, cede la matita ad Antonio Mlinaric, autore anch'egli di un buon lavoro. A supervisionare il tutto, garantendo sulla qualità d.o.c. del prodotto, come sempre, Roberto Recchioni.
Fin dalla splendida copertina, di nuovo a figure sovrapposte, Marco Mastrazzo ci rende facilmente intuibile che la protagonista dell'albo sarà
una donna bella, sì, talmente bella da sembrare ai nostri occhi una
meraviglia.
Concentriamoci, per un momento, sull'etimologia delle parole del titolo.
Si parte con "meravigliosa", aggettivo che deriva dal nome "meraviglia": il latino mīrabĭlia significa "cosa da ammirare". Veniamo a
"creatura". Da "creare": un essere vivente che è stato
creato; e questa di creare è prerogativa di un dio, di un demiurgo, di
un "facitore".
Gli elementi "mostruosi", cui fa riferimento il sottotitolo della serie,
sono già tutti presenti nel titolo della seconda storia: la
meravigliosa creatura sarà, al pari del vampiro, dei lupi e
dell'eminenza, il mostro di questo episodio.
La parola "mostro", dal latino monstrum (prodigio), porta con se il tema
di monēre (che significa avvisare, ammonire): quindi il bellissimo
mostro, che vi delizierà tra le pagine che leggerete, prima chiamata
Maria e poi Eva, è un segno divino, un prodigio operato non da un dio benevolo, ma da un uomo sconsiderato: le
conseguenze saranno nefaste per tutti.
In breve, la trama.
Maria rimane totalmente sfigurata nell'incendio che divampa nel suo
condominio, in cui tutti gli altri trovano la morte (se ne faceva cenno già nel corso del primo numero). Lei, grazie alla
tracotanza e alle intraprendenti abilità di un chirurgo estetico di
grande successo, Augusto Valente, può ritornare a vivere
una nuova vita, col nome di Eva, per mettersi alla ricerca degli esecutori
materiali e dei mandanti del rogo che ha distrutto la sua precedente
esistenza e vendicarsi di quanto perso per sempre.
Una storia che si concentra su un dualismo esasperato tra interiorità ed esteriorità, tra realtà e finzione, tra mostruosità e bellezza.
Quando Eva inizia il massacro è, insieme, eccitante e terrorizzante e non si nota alcuna incongruenza nel modo in cui Eva passi dall'essere la fanciulla da salvare e proteggere a quella sfruttata e concupita, fino al ribaltamento totale di prospettiva che porterà all'inizio di una lunga e sanguinosa vendetta.Giovanni Masi imposta la sua sceneggiatura in modo così veloce e fluido che si arriva alla fine delle centoquaranta pagine in un battito di ciglia e, stupiti ma sazi di eros e tanatos, la voglia di rileggere il tutto è irresistibile. Davvero una storia ben scritta, un racconto duro e violento, senza fronzoli né peli sulla lingua. La riuscita dell'aspetto narrativo ci permette di affermare che lo studio di collaboratori di Recchioni sta continuando a produrre autori davvero talentuosi e competenti la cui unica pecca, se così la si può definire, è quella di mostrare uno stile a tratti un po' troppo vicino a quello del maestro (anche se in questo caso siamo certi che ciò sia a causa della revisione finale a opera di RRobe e del fatto che la serie sia nata da una sua idea).
E Pietro Battaglia? Qual è il suo ruolo in questa storia? Diciamo che il vampirone
siculo, per questa volta, se ne sta un po' più tranquillo e
inizia a indagare sulla faccenda solo quando riceve l'ordine dall'eminenza grigia che sembra tenerlo
in scacco.
Sul finale ritorna anche un personaggio che era stato introdotto nel primo numero (recensito qui), sul quale non vi diciamo di più per evitare di rovinarvi la lettura.
Cosa dire sui disegni?
La prova di Francesca Ciregia è di quelle maiuscole, destinate a
restare nella memoria dei lettori come una delle migliori tra la serie inedite della Cosmo.
Lo stile graffiato e oscuro della disegnatrice toscana, già in coppia con Masi in Cuore di tenebra (ne I maestri dell'avventura della Star Comics), riporta alla mente quello del primo Corrado Roi e, di conseguenza, quello
del maestro del brivido, Dino Battaglia. I suoi bianchi e neri netti si sposano bene alla storia e in alcuni passaggi rendono egregiamente la dicotomia che regge l'episodio: strepitose le tavole in cui
possiamo ammirare il formoso corpo di Eva e insieme tremare per la
rappresentazione orrorifica di quello che la donna si porta dentro.
Antonio Mlinaric, forte di uno stile magari più
personale (sebbene ricordi un po' lo Sean Phillips di qualche anno fa), in alcuni punti sembra soffrire un po' per una certa incostanza nel ritrarre i personaggi. Il disegnatore va, tavola dopo tavola, in crescendo, e riesce a trovare
sempre più la sua dimensione riuscendo a rendere il suo tratto - non
molto da fumetto "nero" e dell'orrore - adatto alla storia che
deve rappresentare.
Un progetto che conferma dunque tutte le sue potenzialità e che non mancherà di
sorprendere e soddisfare la curiosità dei lettori che avranno la
costanza di seguirlo mese dopo mese.
Rolando Veloci
Caput Mundi - I Mostri di Roma #2
Meravigliosa creatura
Meravigliosa creatura
Editoriale Cosmo
Ottobre 2017
Da un'idea di: Roberto Recchioni
A cura di: Giulio A.Gualtieri
Revisione Testi: Roberto Recchioni
Sceneggiatura: Giovanni Masi
Disegni: Francesca Ciregia e Antonio Mlinaric
Cover: Marco Mastrazzo