Jupiter's Legacy vol.1

Un nuovo tassello nel revisionismo supereroistico



Risale a poche settimane fa la notizia che Netflix ha acquisito l'etichetta Millarworld, assicurandosi la realizzazione di film, serie tv e serie animate tratte dai titoli di successo ideati da Mark Millar. "Mark è quanto di più vicino possibile a uno Stan Lee dei giorni nostri", ha dichiarato il responsabile di Netflix. In effetti l'universo narrativo che va sotto il nome di Millarworld ci ha regalato negli anni perle più o meno note, da Kick-Ass a Superior, da The Secret Service a Nemesis, alcune delle quali sono già state trasposte sul grande schermo. Negli anni lo sceneggiatore scozzese è riuscito a circondarsi di artisti di prim'ordine nella costruzione di storie interessanti e spesso caratterizzate dal taglio moderno e dal gusto iconoclasta. Non fa certo eccezione Jupiter's Legacy, serie in cui Millar si è avvalso delle matite di uno dei disegnatori più apprezzati della sua generazione, Frank Quitely, realizzando una sorprendente storia supereroistica che rappresenta una tra le sue migliori produzioni degli ultimi tempi.




Il primo volume di Jupiter's Legacy è divisibile in due porzioni, separate tra loro da un colpo di scena alla fine del terzo episodio, un evento decisamente importante nell'economia della storia (che non vi anticiperemo per evitare odiosi spoiler). 
Nella prima parte la narrazione punta molto sull'aspetto delle responsabilità reali di un supereroe nel migliorare la vita delle persone e sulla conseguente necessità o meno di intervenire nelle decisioni che comunemente rientrano nell'agenda politica.   
Tali argomenti, del resto, risultano centrali già in numerose opere fumettistiche postmoderne ed erano stati esplorati in precedenza dallo stesso Millar (e da Warren Ellis prima di lui) in varie serie, a partire da The Authority e passando per il fondamentale Ultimates. In questo caso l’autore scozzese riesce a descrivere bene il senso di onnipotenza, la volubilità e la litigiosità dei supereroi, che ricordano molto da vicino l'iconica caratterizzazione degli dei dell'antica Grecia (citati sin dal titolo).



La seconda parte dell’opera assume invece connotati distopici: coloro che fino a quel momento sono stati descritti come i cattivi assumono il potere, avvalendosi del massimo grado di controllo possibile e costringendo i pochi personaggi positivi rimasti a celarsi nelle estreme periferie. È anche una storia sull'eredità, in quanto sorprendentemente è la generazione dei figli dei più grandi supereroi a dover prendere in mano la situazione.
Il volume non si conclude, lasciando un gran desiderio di leggere la prosecuzione della storia (già pubblicata negli States ma ancora inedita da noi).

Sul fronte grafico, Quitely offre una caratterizzazione dei personaggi decisamente moderna e azzeccata. Coadiuvato dai colori tenui di Peter Doherty, che non sovrastano mai la scena e descrivono bene i vari aspetti della narrazione, l'artista scozzese si impone per il notevole realismo e per l'espressività degli sguardi, con uno stile che sa essere intimo e dinamico al tempo stesso. 





Non sempre le ultimissime prove di Mark Millar ci hanno soddisfatto appieno (e magari su questo aspetto torneremo a soffermarci presto), ma certamente non è questo il caso. Ricostituendo la coppia già responsabile di bellissime e indimenticabili storie di The Authority (e, nel caso fortuito in cui non doveste sapere di quali storie parliamo, vi invitiamo senz'altro a correre ai ripari), viene qui proposta un'intrigante e soddisfacente escursione nel revisionismo supereroistico, inoltrandosi in territori politici e sociali realistici e non banali.
Non ci resta che scoprire come andrà a finire.


Il sommo audace




"Jupiter's Legacy"
Editore: Panini Comics
Data: 2016

Testi: Mark Millar
Disegni: Frank Quitely
Colori: Peter Doherty

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