Special Exits

Storia degli ultimi anni di vita



Mi ha colpito molto questo graphic novel, realizzato come un fumetto d’altri tempi, per le tematiche che affronta. Parla di malattia e di morte, del decadimento fisico e psichico tipico degli anziani. Racconta in maniera dettagliata la paura e l’impotenza anche da parte di chi cerca di aiutare e di capire come gestire un cambiamento importante senza creare troppi squilibri. Insomma parla di vita vera, questo Special Exits edito da Eris.

La trama è semplice: Lars e Rachel sono due anziani coniugi che vivono a South Los Angeles negli anni 80 - 90. Inizialmente cercano di nascondere alla loro figlia Laura che ormai non sono più capaci di accudirsi a vicenda. La loro disabilità diventa tanto grande che non riescono nemmeno a gestire gli aspetti più semplici della vita quotidiana, come tirare fuori le pentole per cucinarsi un pasto decente. Laura però, consapevole delle esigenze dei genitori,  si prova ad aiutarli spesso interfacciandosi con il loro disagio e l’incapacità di accettare qualsiasi tipo di cambiamento indice di decadimento fisico e mentale difficile da affrontare per entrambi.
Realizzato in bianco e nero con pagine da otto vignette (in una griglia alquanto costante di due vignette per quattro), assomiglia molto ai fumetti degli anni 70. Il tratto preciso senza alcuna sbavatura denota una grande abilità nel disegno. Se ne deduce la professionalità di chi per anni ha disegnato forme umane in ogni posizione, con tratti caratteristici che rendono i personaggi reali. La padronanza del chiaro scuro e dei particolari di ogni vignetta confermano la grande arte fumettistica della disegnatrice.




L’autrice, Joyce Farmer, è nata in California nel 1938 ed è una delle pioniere del fumetto americano. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo, Italia compresa. Special Exits è il suo primo graphic novel e per realizzarlo ha impiegato dieci anni di lavoro, infatti è curato nei minimi dettagli, dai disegni alla storia. Leggendo fra i ringraziamenti, quello espresso nei confronti di una dottoressa di optometria, perché è riuscita a tenere sotto controllo la sua vista per i dieci anni, ho capito quanto l’autrice ha tenuto a disegnare questo graphic novel in cui ha raccontato semplicemente ciò che lei stessa ha passato prendendosi cura dei suoi genitori.
Ha voluto lasciare una testimonianza, che resti impressa, della grande forza d’animo che occorre per accettare, gestire ed aiutare i genitori durante la vecchiaia e le malattie che ne conseguono. Lo ha fatto senza indorare la pillola, senza evitare le situazioni più imbarazzanti, senza tirarsi indietro davanti al decadere dei corpi e della mente. Lo ha fatto con grande coraggio, ma anche con tanta poesia. Basta leggerlo per capire che ci troviamo di fronte ad un graphic mémoir che resterà impresso nella storia del fumetto mondiale.




In chiusura, la citazione musicale che mi sembrava appropriata a Special Exits è di Renato Zero: Nei giardini che nessuno sa.

Senti quella pelle ruvida, un gran freddo dentro l’anima
fa fatica anche una lacrima a scendere giù…
non dar retta a quelle bambole, non toccare quelle pillole
quella suora ha un bel carattere ci sa fare con le anime…
ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
l’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi…
curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare…
e poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora…
e poi… silenzi… e poi… silenzi…

Un saluto. 

Adelaide



"Special Exits"
Testi e disegni: Joyce Farmer

Eris Edizioni
Data: 2016



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