Tumulto

“Viaggio, in moto, alla scoperta di un ricordo importante”




Ho letto la graphic novel Tumulto, pubblicata da Eris Edizioni e realizzata da Alice Milani Silvia Rocchi, che hanno curato a quattro mani sia i testi che i disegni. Nel corso di un'intervista rilasciata recentemente hanno dichiarato di aver lavorato assieme a tutte le tavole, completandosi a vicenda con armonia: se una delle due disegnava il cielo, l’altra dava movimento ai personaggi, e viceversa se una cominciava con uno schizzo, l’altra colorava a matita. Questo è uno degli aspetti che più mi hanno colpito dell'opera, insieme al fatto che sia colorata a matita e che persino i dialoghi nei balloon siano a lapis.



Entrambe le artiste, classe 1986, sono pisane e fanno parte del collettivo La Trama.
Alice Milani ha studiato pittura a Torino e si è specializzata in incisione e tecniche di stampa a Bruxelles. Il suo primo romanzo a fumetti è stato Wisława Szymborska, si dà il caso che io sia qui (BeccoGiallo), biografia a fumetti una delle più apprezzate voci del Novecento.
Silvia Rocchi realizza da tempo fumetti autoprodotti. È autrice per BeccoGiallo delle biografie a fumetti di Alda Merini (Ci sono notti che non accadono mai) e di Tiziano Terzani (L'esistenza delle formiche) e per Rizzoli Lizard de Il segreto di Majorana (su testi di Francesca Riccioni). Nel 2015 ha vinto il premio “Nuove Strade”, assegnato ai giovani disegnatori dal festival Napoli Comicon.
Tumulto è una storia autobiografica che parla del viaggio di due amiche in sella a una moto, intenzionate a raggiungere la Drina. La Drina è un fiume che scorre a confine tra Montenegro e Bosnia-Erzegovina e non sfocia nel mar Adriatico ma va verso nord-est, gettandosi nelle acque del Danubio.   
Dalle prime tavole del volume si scopre che le due amiche facevano parte di una band chiamata appunto Tumulto, che si è sciolta ormai da tempo. Fra le tante canzoni portate a giro per mezza Italia ne avevano scritta una che parlava di guerra, di proiettili sul confine attraversato dalla Drina. Il viaggio in sella alla Virago comincia a Belgrado, dove fanno amicizia con un ragazzo che indica loro la strada e le invita anche a una festa in un paese vicino. Per raggiungere il paese attraversano le montagne e durante un temporale decidono di pernottare in una camera invece che sotto la tenda. Mentre si preparano a dormire hanno una discussione e si viene a conoscenza del conflitto che c’è fra loro: una teneva tantissimo al gruppo dei Tumulto e alle loro canzoni, l’altra invece lo considera solo un gioco di gioventù, di cui invece un po’ si vergogna. Il mattino incontrano un altro giovane che le accompagna al fiume e gli spiega che dalle due rive i serbi e i bosniaci si sparavano, anche se adesso sembra impossibile che le sponde di un luogo tanto bello si siano macchiate di sangue. Dopo avergli fatto ammirare il panorama le invita a tuffarsi nelle acque fresche della Drina ma loro rifiutano: devono compiere una specie di rituale per concludere il loro pellegrinaggio e annullare il passato, quasi una cerimonia degli addii.
Nella prefazione della graphic novel, curata da Eugenio Berra (coordinatore dell’associazione “Viaggiare i Balcani”), troviamo scritto che tra i vecchi abitanti dei villaggi lungo le acque del fiume ricorre un detto: “Non puoi raddrizzare le curve della Drina”Questo, sempre secondo Berra, è il "tumulto" che dà titolo al libro: nell’animo delle protagoniste, nella lotta contro un demone interiore che si tenta di raddrizzare, alla ricerca di un modo per fare pace con se stesse.
Al di là della trama che può apparire semplice, con pochissimi dialoghi e tutti stringati, ho letto questo libro senza riuscire a staccarmene finché non l’ho finito, assorta a contemplare le tavole disegnate magnificamente che raccontano più della storia stessa. Ogni tavola cattura l’attenzione, come un piccolo quadro in miniatura. I paesaggi rendono la bellezza del luogo nelle sue sfumature: sembra davvero di essere in sella a una moto per quelle strade solitarie. 
Mi permetto dunque di fare i miei sentiti complimenti alle due artiste per aver reso onore alla tecnica del disegno a matita, valorizzandola. Spero che questa loro esperienza a quattro mani ci regali presto un altro libro così ben disegnato.
Per concludere con la mia solita citazione musicale, ho scelto un testo di Mogol & Battisti che esprime ciò che hanno suscitato in me le immagini del libro.

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi       
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare
un sottile dispiacere. 
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a morire. 
Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore
come la neve non fa rumore…


Un saluto. 


Adelaide



"Tumulto"

Testi e disegni: Alice Milani e Silvia Rocchi

Eris Edizioni
Data: 2016



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