Il condannato - Le Storie #50

L'intensa storia di William Sinclair narrata da Vitaliano e Pittaluga









Posso dirlo? Superficialmente, prima di leggerlo, Il condannato non mi ispirava particolarmente. E non per la copertina (ennesimo ritratto pittorico magistralmente eseguito da Aldo Di Gennaro), né per gli autori (Fausto Vitaliano e Luigi Pittaluga, che anzi conosco e seguo rispettivamente su Topolino e Julia), né tanto meno per i temi e i luoghi del racconto (interessanti e non banali). No, la mancanza di convinzione a priori era legata a un dato - peraltro soggettivo, lo riconosco -, ovvero che dopo tanti begli episodi di fila de Le Storie, almeno un numero di "pausa", un episodio "materasso", forse era lecito aspettarselo.
E invece...


...Dopo lo splendido Sangue e ghiaccio (di Tito Faraci e Pasquale Frisenda, da noi recensito qui), il suggestivo Notturno Newyorkese (di Samuel Marolla e Max Avogadro) e l'intenso Golem (di Francesco Artibani e Werther Dell'Edera), il poker si completa in bellezza con Il condannato.

Il cinquantesimo numero de Le Storie, ambientato alla fine del Settecento, racconta una parte importante della vita di William Sinclair, giovane ragazzo londinese che si trova coinvolto in un omicidio. La sua condanna prevede la traversata dell'oceano verso i territori australiani, parzialmente ancora da esplorare e decisamente ricchi di sorprese.

L'episodio imbastito da Fausto Vitaliano è un vero e proprio romanzo a fumetti, in cui si respira a pieni polmoni l'Avventura (quella con la "A" maiuscola), che non disdegna momenti altamente poetici e introspettivi e persino una piccola citazione colta nel finale (che non stiamo qui a svelarvi). I temi scelti si caratterizzano per una grande trasversalità e universalità: si parla di capire quale sia realmente il luogo da poter chiamare "casa", di scegliere il proprio destino nonostante le avversità della vita, di capire cosa sia davvero la libertà e che uso farne, di comprendere culture differenti e farne tesoro. La scelta di inserire la voce fuori campo nelle didascalie non appesantisce particolarmente la lettura, anzi, complice il lavoro di Riccardo Riboldi nella scelta del lettering in corsivo (quasi da diario), aggiunge un ulteriore tocco letterario alla narrazione. 

Dal canto suo, Luigi Pittaluga ai disegni aggiunge sobrietà e stile al racconto, come già ci ha abituati sia su Julia che nella recente prova su Orfani. Il suo lavoro risulta particolarmente riuscito nel rappresentare l'emotività dei personaggi, che emerge soprattutto nei primi piani, molto curati. 





A conti fatti, un episodio riuscito, che parte un po' in sordina nelle prime pagine ma risulta man mano coinvolgente, fino a tenere incollato il lettore per capire come va a finire.
Quando una storia così è in grado di emozionarti davvero, il resto passa tranquillamente in secondo piano, e passa il tempo senza rendersene conto.
Ci congediamo con un augurio per le cinquanta uscite de Le Storie, dunque: cento di questi episodi!


Il sommo audace




“Il condannato”
SERIE: Le Storie
NUMERO: 50
DATA: novembre 2016
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Fausto Vitaliano
DISEGNI E CHINE: Luigi Pittaluga
COPERTINA: Aldo Di Gennaro














Per le immagini: © 2016 Sergio Bonelli Editore.


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