NATHAN NEVER a Laterza | intervista a Emanuele Boccanfuso
Come ogni anno, a Laterza (Ta) si svolge un evento a noi molto caro: La Notte bianca a colori. L'evento raccoglie molteplici iniziative artistiche di danza, spettacolo, arte e, tra le altre cose, fumetto. Negli anni precedenti infatti, molti autori si sono avvicendati nel territorio laertino, esponendo i loro lavori e realizzando una tavola-ricordo in edizione limitata ambientata nel Palazzo storico che accoglie l'evento. Ricordiamo Alessio Fortunato con Dampyr, Giuseppe Palumbo con Diabolik, Dante Spada con Tex, Maurizio Di Vincenzo con Dylan Dog.
Nato a Taranto nel 1981, vive a Milano, dove ha frequentato la Scuola del Fumetto, dal 1999. Collabora con alcune riviste della Panini e con la casa editrice inglese "David West Children's Books". Ha collaborato con la rivista Focus Junior e con La Gazzetta dello Sport. Nel 2009 ha pubblicato il fumetto palindromo "ArcasacrA" e nel 2012, insieme ad altri disegnatori tarantini, ha illustrato "L'eroe dei due mari", fumetto sull'annosa questione ambientale a Taranto.
Oltre a disegnare fumetti, realizza storyboard pubblicitari e ha insegnato per diverse realtà legate ai fumetti. Attualmente al lavoro presso la Sergio Bonelli Editore nello staff di Nathan Never.
• Quando hai deciso di diventare un fumettista? Che percorso formativo hai seguito?
Ho avuto questa passione praticamente da quando ho iniziato a leggere o comunque sfogliare libri illustrati. Quindi dai tempi dell'asilo.
I miei primi giornalini, ovvero quaderni a righe che diventavano delle riviste-contenitore con storie a fumetti, interviste ai miei genitori, news ricopiate dai giornali e l'indispensabile rubrica delle barzellette, risalgono al 1989. Me lo ricordo perchè era pieno di ritagli e disegni riguardanti il Batman di Tim Burton appena uscito al cinema. Uno lo conservo ancora, quindi ho le prove!
Nello stesso periodo i miei mi hanno regalato per sbaglio “Il ritorno del cavaliere oscuro” di Miller, credendo di prendere un libro illustrato del film in sala. Vi lascio immaginare i danni che tale capolavoro abbia potuto fare al cervello di un bambino di 8 anni che lo ha letto in un giorno, causa febbre...
Da lì ho sempre disegnato le mie storie brevi fino alla fine del liceo.
La decisione di fare la “Scuola del Fumetto” di Milano era praticamente già presa dopo le scuole medie.
Dopo la “Scuola del Fumetto” è tutto scritto nelle piccole biografie che rilascio per gli eventi. Tante collaborazioni con riviste e pubblicità e, finalmente, l'approdo in Bonelli.
• Chi sono i tuoi "mentori" della matita?
Questo è un anno particolare per il fumetto italiano. Compie 25 anni di vita editoriale Nathan Never, e per festeggiarlo degnamente è stato "invitato" a Laterza attraverso la matita di Emanuele Boccanfuso, talentuoso disegnatore di origini tarantine dal tratto deciso.
Nato a Taranto nel 1981, vive a Milano, dove ha frequentato la Scuola del Fumetto, dal 1999. Collabora con alcune riviste della Panini e con la casa editrice inglese "David West Children's Books". Ha collaborato con la rivista Focus Junior e con La Gazzetta dello Sport. Nel 2009 ha pubblicato il fumetto palindromo "ArcasacrA" e nel 2012, insieme ad altri disegnatori tarantini, ha illustrato "L'eroe dei due mari", fumetto sull'annosa questione ambientale a Taranto.
Oltre a disegnare fumetti, realizza storyboard pubblicitari e ha insegnato per diverse realtà legate ai fumetti. Attualmente al lavoro presso la Sergio Bonelli Editore nello staff di Nathan Never.
• Quando hai deciso di diventare un fumettista? Che percorso formativo hai seguito?
Ho avuto questa passione praticamente da quando ho iniziato a leggere o comunque sfogliare libri illustrati. Quindi dai tempi dell'asilo.
I miei primi giornalini, ovvero quaderni a righe che diventavano delle riviste-contenitore con storie a fumetti, interviste ai miei genitori, news ricopiate dai giornali e l'indispensabile rubrica delle barzellette, risalgono al 1989. Me lo ricordo perchè era pieno di ritagli e disegni riguardanti il Batman di Tim Burton appena uscito al cinema. Uno lo conservo ancora, quindi ho le prove!
Nello stesso periodo i miei mi hanno regalato per sbaglio “Il ritorno del cavaliere oscuro” di Miller, credendo di prendere un libro illustrato del film in sala. Vi lascio immaginare i danni che tale capolavoro abbia potuto fare al cervello di un bambino di 8 anni che lo ha letto in un giorno, causa febbre...
Da lì ho sempre disegnato le mie storie brevi fino alla fine del liceo.
La decisione di fare la “Scuola del Fumetto” di Milano era praticamente già presa dopo le scuole medie.
Dopo la “Scuola del Fumetto” è tutto scritto nelle piccole biografie che rilascio per gli eventi. Tante collaborazioni con riviste e pubblicità e, finalmente, l'approdo in Bonelli.
Ringrazio tantissimo i miei insegnanti Mauro Muroni, Alfio Buscaglia, William Stock e Adriano Benedetti. Insegnanti che ci hanno fatto interessare soprattutto alla Narrazione e non al disegno fine a se stesso, come una Scuola del Fumetto dovrebbe fare. La Narrazione prima di tutto!
Invece come disegnatori che ho seguito nelle letture ci sono un sacco di americani (McFarlane su tutti, che imperava nei primi '90) e, legati alle prime letture Bonelli, impazzivo per Casertano e Castellini.
Fare un elenco dei disegnatori che mi piacciono è veramente impossibile e quindi scrivo solo quelli che mi hanno “intrappolato” in dei periodi di formazione. Poi si scoprono i veri capiscuola grazie alla Scuola e il ventaglio di conoscenze si amplia all'infinito!
• Come sei stato arruolato nel team di disegnatori di Nathan Never?
Ho portato qualsiasi disegno fatto per la Scuola o per lavoro a Glauco Guardigli, attuale curatore di Nathan Never, per quasi 8 anni. A un certo punto mi ha seguito anche Antonio Serra che mi ha fatto fare delle prove più specifiche e, dopo tanto sudore, sono approdato sulle pagine di Agenzia Alfa e, successivamente, sulla serie regolare. Ringrazio Glauco e Antonio per la pazienza!
• C'è una storia di Nathan Never a cui sei particolarmente legato?
Come quasi ogni “neveriano” ti dirà, sono legatissimo ai numeri 18-19 (“L'abisso delle memorie” e “L'undicesimo comandamento”). Una doppia capolavoro sul tormentato passato del Musone. E poi ai numeri 22 e 26 (“Demoni” e “Vampyrus”), che sono i primi NN che ho letto e che mi han fatto stropicciare gli occhi per l'impostazione grafica delle tavole, così nuova in Bonelli. Ma in generale sono legato all'idea di continuity così serrata all'interno della serie, che ti fa affezionare a tutti i personaggi e le loro vicende.
• In Nathan Never #297, "La lunga marcia", insieme a Thomas Pistoia tratti un argomento difficile come la mafia. Come è nata questa scelta? Quanto ti sei dovuto documentare per realizzarla?
Thomas ha sempre sentito il bisogno di scrivere di argomenti di denuncia. Basti leggere il suo blog, gli argomenti dei suoi racconti o poesie o anche solo quello che scrive sui social. NN era forse l'unico personaggio con cui si poteva trattare l'argomento avendo una certa distanza e rispetto delle persone e dei fatti, ma facendo capire che si parlava proprio di personaggi reali ben precisi e che si volevano ricordare proprio loro. Falcone, Borsellino, le loro scorte, i loro famigliari e chiunque lotta in questo preciso momento storico, come Nino Di Matteo a cui il fumetto è dedicato.
Credo che Glauco abbia scelto me perchè sa che trovo il fumetto uno strumento utile anche alla divulgazione di problemi sociali e ho avuto la possibilità di farne uno con “L'eroe dei due mari”, che tratta della piaga ILVA a Taranto. Magari c'era solo uno spazio libero, ma Glauco è un amico e mi piace pensare che sia andata così.
La realizzazione è stata uno strazio. I fatti sono noti a tutti, ma riviverli a distanza di anni guardando video su youtube è stato davvero un colpo al cuore. Lavorare con un tale grado di coinvolgimento non è stato facile...
• Vivi in Lombardia, ma c'è qualcosa, a parte gli affetti, che ti lega alla tua città d'origine, Taranto?
Ti sto scrivendo l'8 di agosto da Milano. Ciò che ti rispondo è, senza dubbio, IL MARE! Soprattutto ora che la possibilità di vederlo e immergermici non parte più da fine maggio e si protrae fino ad ottobre, ma si limita ad un paio di settimane... E poi quell'aria di costante lotta e stoica resistenza che sta pian piano sostituendo l'atteggiamento rassegnato tipico del tarantino.
• Narraci come è avvenuta la realizzazione della tavola per La notte bianca a colori di Laterza (Ta).
Beh, son stato contattato dai ragazzi dell'organizzazione e si son verificate una serie di coincidenze che han fatto sì che si potesse fare tutto in tempi brevi. L'ho fatta praticamente in una giornata! Son stato molto stimolato dal leggere i nomi che mi hanno preceduto e dalla bellezza dell'iniziativa. Spero di essere stato all'altezza!
• A cosa stai lavorando attualmente?
Una storia di Universo Alfa in uscita nel 2017.
Una storia di Universo Alfa in uscita nel 2017.
Info sull'evento La Notte Bianca a colori: qui
Info dal sito SBE: qui
Il work in progress della tavola:
Giuseppe Giuppo Lamola