La scimmia di Hartlepool

Un'amara leggenda su odio e ignoranza 




Rieccomi a parlarvi di un libro a fumetti che ho letto recentemente, dal titolo La scimmia di Hartlepool, opera pubblicata in Italia da Tunué e vincitrice del Premio speciale della giuria a Lucca Comics & Games 2015. L’originale è francese, come lo sono i suoi autori Wilfrid Lupano (sceneggiatore) e Jérémie Moreau (disegnatore). La storia non è comica, non è disegnata in modo buffo, non è accattivante, ma racconta una grande verità, ovvero che l’ignoranza rende l’uomo simile alla bestia.

L'ottima sceneggiatura di Wilfrid Lupano ha tante sfaccettature e i significati di questo racconto sono molteplici. Ci parla di ignoranza, di razzismo, di campanilismo, di dissapori fra nazioni che dovrebbero essere considerate tra i migliori esempi di civiltà occidentale.

Il libro narra una leggenda che si svolge ad Hartlepool, un piccolo paese sulle coste dell’Inghilterra, isolato dalle grandi città. Siamo nel 1814 e vicino alla costa fa naufragio una nave francese. La comanda un ex mercante di schiavi proprietario di una scimmia, che ha prelevato dalle coste africane e tiene a bordo vestita come un soldato. La scimmia e un piccolo mozzo sono gli unici superstiti della catastrofe. Il mozzo si mescola con i ragazzi del paese. La scimmia invece viene scambiata dagli abitanti di Hartlepool per un vero francese, poiché loro non hanno mai visto un simile animale. L’odio che hanno per i mangiarane (così gli inglesi si riferivano ai francesi) fa sì che la scimmia venga imprigionata e sottoposta a sommario processo. Gli adulti sono veramente convinti che sia un francese e reputano il fatto che la scimmia si comporti, appunto, da animale perché secondo loro tutti i mangiarane lo sono. Invece i ragazzi hanno dei sospetti ma l’unico disegno di una scimmia che riescono a trovare, per fare un paragone, è totalmente diverso dall’originale che si tengono i loro dubbi per sé.



Particolarmente interessante il lavoro di Wilfred Lupano alla sceneggiatura. Nella storia trovano posto due personaggi di diversa cultura ed estrazione: uno è dottore e l’altro il piccolo figlio, che nel finale rivelano la loro identità (e qui esce fuori la genialità dello sceneggiatore) e tutto assume un giusto significato (ma non voglio anticiparvi troppo per non rovinare la sorpresa). Lupano tende anche a far passare il messaggio che oggi, come allora, siamo spaventati da chi non conosciamo e  tendiamo ad aggredirlo come se fossimo degli analfabeti, piuttosto che scegliere la via della tolleranza. Quando il piccolo mozzo dice al dottore “La mia casa è ovunque e da nessuna parte”, il dottore risponde “Questo non ti faciliterà le cose. Lo straniero spaventa le persone anche quando si sa da dove viene… Un apolide se la vedrà ben più dura.”


Molto convincente anche il disegnatore Jérémie Moreau nella caratterizzazione dei personaggi del paesino di Hartlepool, disegnati in maniera volutamente rozza, che assomigliano più loro a una scimmia della protagonista della storia. Il locandiere (che è anche il sindaco) ne ha le fattezze e persino il naso. Moreau ha reso benissimo l’atmosfera del tempo e del luogo utilizzando per le sue tavole tutti i toni del marrone e ocra, addolcendo le ombreggiature con l’uso dell’aerografo (e se non si tratta di aerografo è di certo qualcosa che dà la stessa cromatura). Durante il processo, che si tiene sulla spiaggia, ha evidenziato l’importanza dello squallore di ciò che gli abitanti si apprestano a fare aggiungendo ai toni caldi dei marroni il rosso brillante. L’aggiunta di questo colore rende evidenti le scene toccanti del processo e di ciò che ne consegue.
Il disegnatore francese ha reso con le sue tavole più dolce e umano il personaggio della scimmia rispetto agli altri. Mi sono persino commossa nelle tavole in cui la protagonista si ricorda di essere stata un cucciolo libero e spensierato.


Concludendo il libro è davvero bello e disegnato benissimo, anche se lascia un po' con l’amaro in bocca: la leggenda di Hartlepool è triste come certe realtà della vita.

Vi saluto con le solite parole tratte da una canzone, questa volta di Fabrizio De Andrè:
…. soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte …
 Alla prossima. 


Adelaide


La scimmia di Hartlepool

Testi: Wilfrid Lupano
Disegni: Jérémie Moreau
Editore: Tunué
Data: 2015


















Link utili:
https://issuu.com/tunue/docs/hartlepool_issuu/1?e=1726973/11609296
http://www.tunue.com/it/home/287-la-scimmia-di-hartlepool-.html#.V0g7wZF97b0


P.S. Volevo ringraziare gli Audaci per avermi avvicinato di nuovo al mondo dei fumetti: ho sempre tenuto in grande considerazione l’arte di raccontare storie disegnandole, un po’ come facevano tantissimi anni fa i cantastorie di tutto il mondo e questo per me è un modo di ritornare indietro nel tempo.

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