Dylan Dog Magazine 2016

Il folle wedding party e i ricordi di gioventù



Il Dylan Dog Magazine di quest'anno è il secondo del nuovo corso dell'ex Almanacco della paura. Il passaggio a Magazine ha giovato senz'altro alla testata, sia per merito dell'aggiunta di una storia breve di 24 pagine (anche quest'anno caratterizzata dalla tricromia, con l'aggiunta del rosso al canonico b/n), sia per la cura nella confezione. Entrambi gli episodi dylaniati contenuti nell'albo sono sceneggiati da Alberto Ostini, che si cimenta con una commedia horror dal gusto (a)tipicamente british, accompagnato da un disegnatore come Paolo Bacilieri che riesce a stupirci ogni volta. La storia breve finale è un viaggio tra i ricordi di gioventù reso visivamente dall'ottimo talento di Luca Genovese.


Illustrazione di Paolo Bacilieri ispirata alla storia del Magazine,
realizzata per un portfolio di Dylan Dog (a cura dell'Associazione La Nona Arte).

Ne Il mostruoso banchetto l'Indagatore dell'incubo si trova coinvolto nell'inusuale e orrorifica ambientazione di... un matrimonio! Gloria, la ragazza di cui si è innamorato, sta per sposare Lionel, giovane e ricco erede della famiglia Hawthorne. Così Dylan pensa bene di imbucarsi alla cerimonia. E dato che il matrimonio sta per essere celebrato nella ridente cittadina di Wickedford, potrà mai mancare il buon vecchio ex ispettore Bloch con la sua Penelope (vincitrice del premio come miglior personaggio non protagonista per l'impeccabile caratterizzazione)?
Almeno per i primi due terzi, la storia è giocata su toni ironici e situazioni surreali. Prima che l'orrore si manifesti con veemenza, abbiamo infatti il piacere di osservare Dylan in un contesto davvero inedito mentre i vari personaggi interagiscono e si sviluppano in modo congruo. Come accennato nell'introduzione della storia, teoricamente il Magazine sarebbe dedicato alle vicissitudini di Bloch a Wickedford (come avvenuto lo scorso anno, ad esempio), ma stavolta il buon Sherlock si fa rubare la scena dal titolare della testata.


Alberto Ostini, ingiustamente, non è tra gli sceneggiatori più osannati e citati della scuderia Bonelli. "Ingiustamente" perché autore di diversi episodi di Nathan Never dotati di una profondità davvero fuori dal comune. La sua abilità nel tirar fuori l'anima dei personaggi rende le sue sceneggiature sempre vive e in grado di lasciarti qualcosa dentro. Già da anni, l'autore di Cantù aveva mostrato interesse per Dylan Dog, a partire dalla pubblicazione del saggio (dal titolo bellissimo) Indocili sentimenti, arcane paure, da lui curato. In questa storia ritrova la collaborazione di Paolo Bacilieri, con il quale aveva già lavorato su una testata indimenticabile, ovvero Napoleone (e precisamente sul n.39, L'ombra della sera). Sulla biografia del disegnatore veronese non ci soffermeremo nuovamente se non per dire che quest'albo rappresenta per lui in qualche modo il vero esordio su Dylan Dog. Infatti, anche se già circa due anni fa aveva realizzato una storia breve del dodicesimo Dyd Color Fest (Buggysu testi di Carlo Ambrosini, in cui il nostro incontrava il già citato Napoleone in un filosofico team-up imperniato sulla concezione del tempo), è in questo Magazine che finalmente l'autore riesce a dare una sua personale interpretazione dell'inquilino di Craven Road.

Le adorabili licenze che Bacilieri si prende dalla gabbia bonelliana come sempre rendono vive e dinamiche le sue tavole, lungi dal rimanere imprigionate in regole prestabilite. Come un fantasista, l'autore veronese si diverte a imprimere un ritmo e un'atmosfera che rendono la lettura deliziosa.
Bacilieri accentua in alcuni passaggi la componente grottesca del suo tratto, arrivando al caricaturale quando deve ritrarre Groucho o Jenkins (quest'ultimo è una figura particolarmente riuscita). Una rara eccezione di una prova graficamente impeccabile è nella forma forse troppo poliedrica dei capelli di Groucho, in grado di mutare profilo anche all'interno della stessa tavola (vedi ad es. le varie vignette di pag. 53). Si tratta comunque di piccolezze ampiamente perdonabili per un autore che ha dimostrato ormai di padroneggiare il linguaggio del fumetto e destreggiarsi amabilmente tra generi e personaggi diversi senza perdere un grammo della propria impronta stilistica.

Ricordi di un'estate, la storia breve d'appendice, è tenuemente collegata con quella principale: Dylan rievoca alcuni momenti della sua gioventù insieme al fratello dello sposo. L'episodio è caratterizzato dalla tricromia e dallo stile pulito e ben riconoscibile di Luca Genovese, che non nega le sue influenze manga e dimostra un grande senso della narrazione.

A corredo, interessanti articoli e dossier redatti dall'usuale gruppo di redazione: dagli inferni familiari (Gianmaria Contro) agli eserciti di zombie (Luca Barbieri) dai Freak di Guillermo del Toro alla carriera di George Romero (Maurizio Colombo), passando per l'annata di libri, film, serie tv e videogiochi horror (Graziano Frediani, Luca Fassina, Stefano PriaroneGiuseppe Lippi). Questo senza dimenticare la solita storia di due tavole di Susy & Merz che caratterizza tutti i Magazine e a cui, oltre a Giorgio Giusfredi e (ancora lui!) Bacilieri, stavolta ha contribuito l'esperto Maurizio "Dampyr" Colombo con ironici cenni sull'evoluzione della rappresentazione degli zombie nel tempo.





Il bello è che tutta questa complessa bellezza è poco intuibile giudicando esclusivamente copertina, in cui l'eterno Bruno Brindisi ritrae un Dylan dallo sguardo quasi assente, che "di mestiere" spara a un ritornante. Dopo aver letto l'albo possiamo affermare con una certa soddisfazione che c'è ben poco di svogliato o routinario in quest'albo che invece, a suo modo, è molto particolare e soddisfacente. Insomma, un'ulteriore riprova che l'orrore (e la bellezza) può tornare a impaurirti (e ammaliarti) dove e quando meno te l'aspetti.


Il sommo audace




Dylan Dog Magazine 2016
DATA: Aprile 2016
SERGIO BONELLI EDITORE

COPERTINA: Bruno Brindisi (colorazione copertina: Cristina Pajalunga)
REDAZIONALI E ARTICOLI: Gianmaria Contro, Giuseppe Lippi, Luca Barbieri, Maurizio Colombo, Graziano Frediani, Luca Fassina e Stefano Priarone

"Il mostruoso banchetto"

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alberto Ostini
DISEGNI: Paolo Bacilieri

"Ricordi di un’estate"

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alberto Ostini
DISEGNI: Luca Genovese



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