Avengers – Guerra senza fine
Il ventunesimo numero di Avengers – Serie oro ristampa l’ottima storia completa di Warren Ellis e Mike McKone
Credevo di aver letto tutte le storie più importanti di Warren Ellis. Ero persino felice per esser riuscito recentemente a dedicare il tempo appropriato alla lettura e all’analisi del suo splendido ciclo di Moon Knight, disegnato da quell’eccellente rivelazione che risponde al nome di Declan Shalvey. Poi la Panini, in allegato al Corriere dello Sport – Stadio e Tuttosport, ristampa a prezzo ridotto Avengers – Guerra senza fine (Endless Wartime, in originale) e non riesco a resistere. Così, dopo essermi perso la prima edizione cartonata pubblicata praticamente in contemporanea con gli States nell’ottobre 2013, finalmente leggo quest’opera di Ellis realizzata insieme a Mike McKone. Fortunatamente stavolta non me la sono fatta sfuggire!
Il fatto che Warren Ellis scriva relativamente poche storie supereroistiche, cicli ben definiti e selezionati, dimostra che l’autore britannico si riserva il lusso di elaborare fumetti su tizi in costume solo quando ha davvero un’idea buona (seppur con alcune eccezioni, quali il suo recente e non memorabile contributo ad Avengers Initiative insieme a Kelly Sue DeConnick) e da lettore assiduo di comics statunitensi posso garantirvi che questo non è affatto un dato scontato! Una quindicina d’anni fa Ellis aveva letteralmente stregato pubblico e critica con alcuni dei cicli più innovativi e importanti del fumetto contemporaneo, da Stormwatch a The Authority, da Transmetropolitan a Planetary. Questo ben prima di approdare in Marvel con i pur ottimi archi narrativi di Nextwave, Newuniversal, Astonishing X-Men, Thunderbolts e Secret Avengers, fino ad arrivare al recente e già citato rilancio di Moon Knight per All-New Marvel Now! (che ha contribuito a ridare lustro a un personaggio ingiustamente spesso relegato sullo sfondo) e senza citare nemmeno le sue mille altre opere creator-owned (anzi, citiamone cinque: Red, Fell, Trees, Injection e Supreme Blue Rose, per dire!). Traendo le somme, negli ultimi tre lustri molti autori hanno ripreso e sfruttato le idee poste in germe dall’autore britannico, a partire da Mark Millar. C’è da essere contenti quindi che Ellis abbia accettato di contribuire a un progetto importante quale questa prima Marvel OGN (ovvero Original Graphic Novel*), cui hanno fatto seguito nel frattempo volumi come Amazing Spider-Man: Affari di famiglia.
Passando ai disegni, personalmente ritengo che Mike McKone sia più adatto a storie in cui emerge con maggior rilevanza il lato intimistico. Su Exiles o Avengers Academy andava egregiamente nel rappresentare le turbe emotive ed esistenziali dei protagonisti. Infatti in questo Guerra senza tempo il suo apporto alla riuscita della storia non è determinante, non essendo il suo vero e proprio capolavoro. Eppure alcune scene d’azione, come le tavole mute di lotta di Wolverine o di Hulk contro i mostri, sono davvero una bella gioia per gli occhi, sia come inquadrature che come composizione delle tavole. Resta però salda in me la convinzione che dove McKone davvero eccelle è nelle espressività facciali, nel rendere le emozioni, che del resto non sono certo centellinate dalla sceneggiatura. Infine ho particolarmente apprezzato la colorazione di Jason Keith e Rain Beredo, particolarmente adeguata alla storia.
Un volume da avere? Personalmente direi di sì: non è il capolavoro del genere e nemmeno il miglior lavoro in assoluto né di Ellis né di McKone, ma è certamente una storia di rara bellezza e tra le opere supereroistiche maggiormente degne di rilievo degli ultimi anni. Poi decidete voi, se volete attendere la prossima edizione e compiere lo stesso errore del sottoscritto, liberissimi di farlo!
Giuseppe Lamola
Avengers – Guerra senza fine
SERIE: Avengers – Serie oro
NUMERO: 21
DATA: settembre 2015
Panini Comics (in allegato al Corriere dello Sport – Stadio o Tuttosport)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Warren Ellis
DISEGNI, CHINE E COPERTINA: Mike McKone
COLORI: Jason Keith e Rain Beredo
* Come già detto in passato chiudiamo un occhio, anche se a malincuore, sull’uso della definizione “graphic novel” unicamente per il fatto che questa storia è stata pubblicata in un’unica soluzione sin dalla prima edizione, senza essere serializzata in singoli episodi come avviene in genere negli albi Marvel.