ORFANI: Ringo #10 - Animali selvaggi
Accidenti, questa volta abbiamo fatto tardi. Ma nemmeno troppo, siamo ancora in tempo, mancano un paio di giorni all'uscita di Orfani: Ringo #10 e questa sera a casa è l'ideale per leggerlo e parlarvene.
"Cosa vuoi che succeda dopo il numero precedente? Non possono sparare due cartucce potentissime in due numeri consecutivi". Niente di più sbagliato.
"Animali selvaggi" è il gancio sul naso dopo il pugno allo stomaco del mese scorso. Un colpo di grazia, se non mancassero ancora due numeri alla conclusione della serie. Recchioni ci va giù pesante alla sceneggiatura. I ritmi sono sempre forsennati e incalzanti... fosse un film questo Ringo sarebbe davvero avvincente. Una spettrale Milano accoglie il gruppo di fuggitivi, sempre più disperati. Una città malsana e desertificata nella quale i nostri devono vedersela con i morsi della fame, branchi di ferocissimi lupi e uno dei Corvi, Jonas, in agguato. Ma un colpo di scena attende Ringo, quando si ritrova nuovamente faccia a faccia col suo vecchio compagno d’armi. È iniziata la drammatica corsa finale della seconda stagione di Orfani: uno a uno, l’ex-Pistolero, Rosa, Seba e Nuè si troveranno ad affrontare il loro destino. Si chiude un cerchio del quale avevamo avuto indizi nei numeri precedenti. Si spiegano frasi, atteggiamenti, anche gli incubi sembrano avere senso adesso. Quando si decide di mettere in scena una storia come quella che leggerete, la cosa importante è trovare il modo migliore per farlo, senza tirarla per le lunghe ma nemmeno giungendo a conclusioni affrettate e senza spiegazioni. In queste pagine c'è tutto: accuse, processi, rimpianti, e quando tutto sembra risolversi, ecco l'ennesimo colpo di scena che cambia le carte in tavola rendendo tutto più complicato di prima.
"Ringo" è una storia di sopravvivenza, di un insieme di vite ridotte all'osso, dove prevalgono i sentimenti primordiali che però, prima o poi, sono costretti a scontrarsi con i sogni, desideri di un futuro diverso, migliore. È questo che rende la storia così diretta, in ogni numero lo scontro tra quello che i fuggitivi vorrebbero e quello a cui devono (necessariamente) dare priorità, somiglia alle correnti dei cieli. Quando la corrente calda del cuore incontra quella fredda della vita vera, esplodono temporali devastanti, turbini emozionali che portano a grandi sconvolgimenti. E dopo la tempesta la vita non è più la stessa. Ma bisogna andare avanti.
Bella la prova di Luigi Pittaluga ai disegni, che rende i nostri eroi espressivi al punto giusto, ma con sobrietà, senza esagerazioni. Come sempre mettiamo in risalto la prova del colorista, in questo caso Luca Saponti, con il controluce al tramonto di pagina 89 ha guadagnato tutta la nostra stima. La copertina di Emiliano Mammucari entra nell'olimpo delle più belle della serie per suggestione e realizzazione tecnica.
I nodi vengono al pettine, i cerchi si chiudono, la strada si stringe. Mancano due numeri alla conclusione della serie e siamo certi che non mancheranno nuovi colpi di scena che ci metteranno definitivamente al tappeto.
I nodi vengono al pettine, i cerchi si chiudono, la strada si stringe. Mancano due numeri alla conclusione della serie e siamo certi che non mancheranno nuovi colpi di scena che ci metteranno definitivamente al tappeto.
Fosco