Anteprima ORFANI: Ringo #8
La Juric impone al Dottor Fudo di riprogrammare integralmente i Corvi, cancellando tutte le loro memorie passate, per poter ovviare agli errori da loro commessi di recente… Ma Sam, sfuggita alla riformattazione, rivela alla Juric che, in realtà, nelle loro fila si nasconde un traditore… Nel frattempo, Ringo, Seba, Rosa e Nuè hanno trovato rifugio in uno spettrale autogrill abbandonato. Al calar della notte, però, il sonno di tutti e tre i ragazzi è preda di tragici incubi dove è la morte a farla da padrone.
C'è gioia diffusa nel cuore dell'audace scrivente. Quello arrivato alla nostra redazione è un numero che aspettavamo da tempo. Da quando non potevamo nemmeno avere la minima idea della piega che avrebbe preso la trama della serie. Era un numero che aspettavamo a prescindere. Il motivo ha un nome: Paolo Bacilieri.
Proprio lui, il grande narratore per immagini italiano, che ricordiamo per capolavori come Sweet Salgari o FUN per quanto riguarda il mondo delle graphic novel e per il suo eccezionale contributo alla serie Napoleone o Jan Dix o per il recente lavoro su Le Storie sempre in casa Bonelli. Il suo non è un'esordio quindi, in via Buonarroti, ma questa volta è diverso. È diverso il contesto, è diversa la richiesta, è diverso il risultato.
La "Cura Recchioni", che piaccia o no, ha portato grossi cambiamenti in Bonelli e Orfani ne è la prova leggibile. Il contributo di Bacilieri alla serie la rende ulteriormente preziosa, come se l'edizione, il colore, il design, il concept, le riedizioni pregiate da soli non bastassero. Anche l'apporto di grandissimi artisti (apparentemente lontani da personaggi e tematiche della serie?), tra i quali ricordiamo anche Carlo Ambrosini sul numero 3, trasformano Ringo in un prodotto di livello, non solo "commerciale" (che non è il male eh), ma ricco di contenuti di alto profilo, sia nei testi che nel reparto artistico. Si, perchè l'albo non ruota solo intorno a Bacilieri (non ci credete, vero?), ma si fregia degli inchiostri rudi del grandissimo Werther Dell'Edera che narra uno dei due filoni che compongono la trama dell'albo. E se Bacilieri punta su una linea chiara e tagli cinematografici composti ed equilibrati (adorabili le sue vignettine quadrate, o quelle strette e lunghe), Dell'Edera punta sugli effetti speciali, sul dinamismo, sugli espedienti "grafici" e cromatici finalizzandoli alla narrazione prarticolarissima della storia.
Ma un albo di Orfani non sarebbe tale senza il contributo dei coloristi. Qui Stefania Aquaro e Alessia Pastorello si fondono perfettamente con lo stile dei due disegnatori, rendendo il colore prezioso in funzione del disegno e mai fastidioso.
Recchioni alla sceneggiatura si conferma un grande, è inutile negarlo. Intrattiene e incuriosisce, spiazza e non delude.
La fine è vicina, lo sognano anche i nostri eroi nelle notti fredde lungo la strada verso il nord Italia. Riusciranno a raggiungere la salvezza tutti insieme? Quali segreti si celano nelle coscienze dei ragazzi? E quanti assi nella manica avrà ancora la Juric? "Il nostro presente è definito dal nostro passato e determina il nostro futuro", ricordiamocelo aspettando i restanti quattro albi.
Fosco