Ciao Ade.
In occasione di un lutto, è facile farsi trasportare dall'onda emotiva dei ricordi. Questa volta, per chi scrive (Giuseppe L.), non è stato possibile fare altrimenti.
Lo sceneggiatore Ade Capone è scomparso oggi improvvisamente. E quando uno dei primi fumetti che inizi a leggere, dall'età delle scuole medie, è quel suo indimenticabile Lazarus Ledd, questa notizia non può lasciarti incolume.
Con Lazarus Ledd, Capone aveva realizzato una delle serie "bonellidi" più longeve e meritevoli di sempre, circondandosi di disegnatori che di lì a breve avrebbero fatto la storia del fumetto italiano (e non solo) recente. Insieme ad altri giovani autori recentemente scomparsi (tra cui ricordiamo Lorenzo Bartoli), andrà ora nel firmamento dei grandi.
Di seguito, il ricordo di alcuni colleghi del mondo del fumetto che hanno avuto l'onore, il piacere, la fortuna, di conoscerlo, lavorarci, viverci.
Ciao Ade.
"Era il 24 dicembre del 1995. Stavo per sedermi a tavola con i miei. A luglio avevo discusso la mia tesi sul cinema Espressionista e su Nosferatu. Trilla il telefono, mia madre risponde. Dall'altra parte del telefono c'è Ade che mi chiama per propormi di lavorare con lui alla Liberty, una sua piccola etichetta indipendente. Lui lo avevo conosciuto di sfuggita all'edizione estiva della compianta Expocartoon romana, era già l'osannato sceneggiatore di Zagor e soprattutto della sua creatura Lazarus Ledd. Con la Liberty si era messo in testa di mettersi "in proprio" e di proporre le sue idee personali. Una di queste era Erinni, della quale erano già usciti un paio di numeri ma aveva deciso di fare un numero zero e con quella telefonata lo stava affidando a me! Un emerito sconosciuto, all'asciutto delle dinamiche e tempistiche lavorative, ma lui con caparbietà e testardaggine si mise in testa che io ne sarei stato capace. Dopo quella telefonata la mia vita e soprattutto i mesi a seguire cambiarono, l'ansia da prestazione mi bloccò e per fare 16 pagine ci misi quasi tre mesi!!! Misi tutto me stesso in quelle vignette e quello che avevo imparato (e non era molto) fino a quel momento: Riversai l'anima. Quando finalmente finii quell'albo, credevo, ne ero certo che Ade non mi avrebbe più affidato nulla visto il tempo impiegato, ma con mio sommo piacere e sorpresa arrivarono un altro albo di Erinni e il numero zero di Kor One che Ade aveva creato insieme a R. De Angelis. A seguire poi, diversi albi de "Il Potere e la gloria" e finalmente la prima storia di Lazarus per il decennale della Star, una storia ispirata da una canzone di Max Pezzali (grande amico di Ade). Di lì a poco Ade mi fece esordire sulla serie regolare con il numero 63 "Una semplice storia d'amore". Dopo quello, ne abbiamo fatti altri 11. Tanti! Tantissimi Lazarus fest in giro per la penisola. Due anche in Puglia, a Bari e a Taranto nel lontano 2000. Quella volta lo portai a casa dei miei a mangiare una fantastica parmigiana di melanzane. Negli anni, il rapporto non è stato sempre rose e fiori, ci siamo scornati molte volte, era duro Ade, ma è stato forse uno dei periodi più belli della mia vita. Una grande palestra, grande lavoro con il fumetto "sempre in crisi". Ad Ade gli devo tutto quello che son riuscito a costruire...posso solo dirgli GRAZIE! ARRIVEDERCI!"
Alessio Fortunato, via Facebook
Leo Ortolani, via Facebook |
Sento dalla rete della morte di Ade Capone. Eravamo stati colleghi oltre 20 anni fa, ai tempi della Star Comics. Avevamo discusso del nome del suo nuovo personaggio una sera a cena, io ci avevo messo Lazarus, lui Ledd, e così era nata una delle serie italiane più longeve di sempre. Era una di quelle persone gentili e affabili, un professionista, un grande conoscitore del fumetto, uno di quelli con cui raramente si poteva essere in disaccordo.
Non sempre, purtroppo, la storia continua nel prossimo numero. Oppure sì.
Ciao, Ade.
Marco Marcello Lupoi (Panini Italia), via Facebook
Sergio Gerasi, via Facebook |