ORFANI: RINGO #2 - Recensione
Tutto ha un prezzo
La fuga dell’ex Pistolero in compagnia dei giovani ribelli Seba,
Nuè e Rosa prosegue in Nulla per nulla, primo episodio di Orfani non sceneggiato da Roberto
Recchioni (che risulta comunque nei credits dell'albo come co-autore del soggetto). La
scrittura dei dialoghi (e non solo) infatti spetta alla new entry Mauro Uzzeo, vecchia
conoscenza dei lettori di John Doe. Ai disegni troviamo invece Luca Maresca, dopo la
brillante performance del numero 5,
L’uomo col fucile, uno degli episodi migliori della prima stagione.
[Attenzione: quanto segue non è spoiler-free, trattare con estrema cautela!]
[Attenzione: quanto segue non è spoiler-free, trattare con estrema cautela!]
Per una volta, iniziamo parlando dei colori, alla cui realizzazione c'è il ritorno della talentuosa Alessia Pastorello: in alcune tavole tocca livelli di eccellenza davvero notevoli (poveri i nostri portafogli, ci piacerebbe sfogliare l’edizione Bao che prima o poi uscirà di queste tavole, ma non ditelo a nessuno). Come sempre, le scelte cromatiche sono essenziali per Orfani. I coloristi, insieme agli autori, hanno infatti deciso di abbinare specifici colori a ognuna delle varie città italiane che i protagonisti attraverseranno nel loro viaggio, partendo da Napoli nel numero scorso e diretti verso il Nord Italia. Quindi le più fredde sfumature di blu hanno colorato la Napoli del primo episodio, mentre a breve vedremo una Roma permeata da un verde caldo, una Bologna intrisa di giallo asfissiante e così via. In questa Nulla per nulla, invece, è il grigio della copertina di Emiliano Mammucari a pervadere anche le prime tavole dell’albo e a lasciare maggiormente il segno, con quella polvere penetrante che rimembra il Cormac McCarthy di The Road e che di sicuro non è di buon auspicio per il prosieguo di questo viaggio nel nulla post-apocalittico!
Immagini esplicative ad opera di LRNZ sulle condizioni di un'Italia distrutta |
Il grigissimo mondo delineato in questo secondo numero di Orfani: Ringo non fa sconti, è “un’Italia devastata da una distruzione così profonda da condannare i
suoi abitanti per l’eternità” (per come la descrive lo stesso Uzzeo). Forse ancor di più che nella prima stagione, si narra di un contesto in cui tutti potrebbero tradirti, tutti potrebbero venderti al miglior offerente,
nessuno ti è realmente amico. E ogni città è una città fantasma, preda
di ladri e vagabondi. E ogni sicurezza è una falsità, un luogo comune da
correggere.
Sicuramente l'espandersi di quest'affresco post-apocalittico
costituisce uno degli elementi di maggiore interesse della vicenda
narrata e di ciò che ancora dobbiamo leggere nei prossimi episodi.Altro elemento da considerare è l'evoluzione del rapporto tra Ringo e i tre ragazzi (di cui uno, non sappiamo ancora chi, è suo/a figlio/a). Il Pistolero è una figura leggendandaria della rivoluzione contro l'establishment e il potere (rappresentato dalla malvagia Presidentessa Juric) ed è ovvio come ciò eserciti un certo fascino nei tre giovani ribelli. Eppure Ringo rifuita di farsi riconoscere da loro come "eroe" e a maggior ragione di rendere noto il verosimile rapporto di parentela che lo lega a uno di loro.
E non c'è solo questo: cosa ancor più profonda, rifiuta di assumersi le proprie responsabilità di padre. Infatti, un momento della storia è molto esplicativo. Una volta portati i ragazzi in un posto ritenuto sicuro, è intenzionato a lasciare Seba, Nuè e Rosa lì, ed andarsene per la propria strada. Solo che arrivano a scombinare tutto i perfidi Corvi, nostre vecchie conoscenze ora trasformati e diventati scorta personale della Juric (e che indossano tute dal design superbo ideato dal mitico LRNZ). Insomma, qualcuno ha tradito Ringo e i ragazzi e fatto arrivare i malvagi Corvi nel luogo che loro ritenevano una piccola oasi nel deserto. Ma, se non fosse stato per l'improvviso arrivo dei Corvi, Ringo sarebbe davvero scappato? Avrebbe abbandonato i tre giovani ragazzi al loro destino?
La fatica immane mostrata da Ringo nell'assumersi la responsabilità di essere il mentore dei ragazzi, la fragilità che ne deriva, il fatto di non aver mai ricevuto l'amore che ora dovrebbe essere pronto a donare, sono tutte caratteristiche che lo rendono squisitamente umano. Meno spaccone e più profondo.
I Corvi nel design impeccabile di LRNZ |
Un plauso quindi a Uzzeo per essere entrato nella serie con stile e idee.
il Sommo
NUMERO: 2 (Orfani #14)
DATA: Novembre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO: Mauro Uzzeo e Roberto Recchioni
DATA: Novembre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO: Mauro Uzzeo e Roberto Recchioni
SCENEGGIATURA: Mauro Uzzeo
DISEGNI E CHINE: Luca Maresca
DISEGNI E CHINE: Luca Maresca
COLORI: Alessia Pastorello
COPERTINA: Emiliano Mammucari