Reportage da Lucca 2013 - parte 4


La "lunga" fila degli Audaci per Leo Ortolani, ovvero: Quando l'Audacia è premiata!



Incontrare Leo Ortolani è facile, che ci vuole?!
Tutti che si lamentano per le file interminabili, tutti che si lagnano per i pochissimi minuti che il nostro dedica a disegni e dediche, tutti che si strappano i capelli per non essere stati estratti per poter donare il proprio sangue con il quale il mitico Leo disegnerà il suo futuro Dylan Dog (se Recchioni riesce davvero a convincerlo, gli Audaci raccoglieranno fondi per innalzare una piramide in suo onore che si vedrà dallo spazio! Mica come quelle fatte costruire dagli antichi Egizi, eh!). Tutta gente che in realtà non sa quel che dice! Ecco la verità!

Sfigati che non hanno capito come va la vita, in particolare la vita durante Lucca Comics!
Gli Audaci, i quali la sanno lunghissima (quasi quanto Cinzia!), non solo sono riusciti senza il minimo sforzo a stare a venti centimetri dal divino ideatore della saga di Rat–Man senza pagare nessuna tangente a Plazzi e Lupoi (che salutano con affetto e amicizia!), ma non hanno neanche dovuto fare alcuna fila! Ebbene sì! (o almeno così dicono loro…sarà vero?! Mah!)
Gli Audaci possono, voi no! Semplice! Gli Audaci sono fighissimi, voi avete l’alitosi, ecco!
In realtà le cose sono andate come leggerete di seguito, anche se un pizzico di strafottenza serve a diluire e celare la gioia e l’impareggiabile emozione che i nostri inviati hanno provato ritrovandosi del tutto imprevedibilmente a parlare con uno dei loro idoli fumettistici…LEO ORTOLANI!!!!
E ora, leggete in silenzio.
Secondo il Libro del Lucnam, volume 2°, tomo XVI. In quel tempo, la legazione audace guidata dal Sommo Giuppo e comprendente il veloce Rolando, il grullo Biscottacci e il folle Tirami Gigi, si era così divisa la missione: Grullino e Tirami erano addetti allo sbirciamento-adescamento di tutte le Gatte Nere e le Sailor Mars maggiorenni con minigonna ascellare, mentre il Sommo Giuppo e Rolando erano in fila allo stand della Panini per farsi autografare di tutto di più dal maestro Frisenda (di questo vi hanno già raccontato, ricordate?).
Il gentilissimo Pasquale si trovava ospite degli editori modenesi per via della ristampa a colori della serie Magico Vento, ideata da Gianfranco Manfredi (anch'egli presente e gentilissimo con gli inviati Audaci!). Poco prima che fosse arrivato l'agognato turno per Frisenda, esce un tizio che più-Panini-di-così-si-muore (davvero!), il quale urla:
«Aloova vagassi, un attimo di attensione, oooh! Sta avvivando Leo Ovtolani e si sistemevà qui, affianco a Fvisenda. Quindi ancova un po’ di pazienza e poi savà tutto pev voi!»
 
In quel momento potete immaginare quello che è successo! Rolando si girò e il suo sguardo incontrò quello del Sommo. Fu allora che vide Giuppo sgranare gli occhi come quando videro insieme per la prima volta la trasformazione da uomo a uomolupo di Antonio Andolfi nel suo immortale capolavoro La croce dalle sette pietre (o se preferite, L’uomo lupo contro la camorra). A sua volta il Sommo Giuppo vi potrebbe raccontare (magari in un altro post!) della rolandiana eccessiva salivazione e della perdita oltremodo indecorosa di liquidi da parti corporee altrettanto indicibili!
A quel punto i due si misero a fare le lodi del signore davanti a loro che aveva chiesto a Frisenda di disegnargli un Poe con i controfiocchi e allo stesso Frisenda che lo stava realizzando con una cura, una calma e una dovizia di particolari quasi fosse stato l’ultimo disegno della sua vita, quello che lo avrebbe reso celebre e immortale. Ma mica per niente: tutto ciò faceva guadagnare ai nostri inviati minuti preziosi in vista dell’arrivo di Ortolani.


Quando il Poe fu ultimato e il tizio ebbe arrotolato, raccolto e rimesso in bocca la sua lingua (allungatasi a dismisura per lo stupore per la magnificenza di quel capolavoro unico al mondo  che Frisenda gli aveva fatto l’onore di disegnargli), arrivò finalmente il turno degli Audaci. E proprio allora, come per una sincronia perfetta e incomprensibile per le troppo fragili e finite menti dell’uomo, apparve agli occhi dei nostri amici lui, il mitico, il simpaticissimo, il disponibilissimo LEO! «EVVAI!» Proprio lui, Leo Ortolani! «EVVAI!» Col ciuffo sempre meno biondo e più grigio e il pennarello! Ma sì, era lì per loro, per gli Audaci! «EVVAI!»
Fu a quel punto che il Sommo si accorse e fece notare al Veloci che loro si trovavano in fila per Frisenda e non per Ortolani. Ma gli Audaci non sarebbero stati poi così Audaci se si fossero fatti scoraggiare dalla presenza di poche migliaia di nerd pronti a tutto pur di avere un autografo ortolaniano, giusto? E allora mentre un ragazzino, senza salutare né prima né dopo, gridava a Leo: «Fammi il Ratto in posa classica col costume e il mantello. Quello con la mano alzata verso il cielo. No, aspetta. Non con la mano. Fammi l’indice verso l’alto, dai. Oppure fammi il pugno chiuso. Anzi, no! Fammi…..» Giuppo e Rolando, incrociando il suo paterno sguardo, gli hanno fatto l’occhiolino e gli hanno tirato fuori una copia della sua strabiliante variant cover di Capitan America e se la sono fatta autografare. E intanto Frisenda a disegnare il Tex più Audace del West. Poi è stato il turno di un ragazzone brufoloso e sudatissimo che ha chiesto a Leo: «Il Ratto che spia dalla serratura. Quello con la bava che gli cola tutta dalla bocca. Quello che fa: “Iuuhhmm” “Uhmmmm” “Sbavàz”. Quello che dice..……», a quel punto il Veloci, avendo a cuore più la sopravvivenza dell’Ortolani che la dedica, ha richiamato la sua attenzione con un sospiro confidenziale a dire «Eh, so’ ragazzi! Che vuoi farci?!» e gli ha messo sotto il naso una copia di Comics & Science (specialissimo albetto a metà tra la parodia di Voyager e Weird Science) che il nostro ha autografato con simpatia. E Frisenda sempre a disegnare Tex (pure le staccionate!!).
Poi un altro moccioso è arrivato tutto bagnato di pioggia e maleodorante di altro e ha urlato: «Bella zio! Fammi un po’ la Snaccamaroni che sgnacchera i maroni di Entoni mentre arriva Gieson che se la porta via mentre il Magazzi rimane al bar a bere le lacrime che lei aveva versat…………..». A quel punto gli Audaci si sono sentiti in dovere di rianimare il povero Leo che non dava più segni di vita. Per farlo riprendere gli hanno sventolato ben vicino il suo ultimo capolavoro Ratolik, in uscita proprio in quel di Lucca. Il nostro per sdebitarsi ha concesso a Rolando e al Sommo di girare un breve video in omaggio ai suoi salvatori, i prodi Audaci (storia da raccontare ai nipotini!). Il tutto mentre Frisenda disegnava tutte le stelle del carro dell’Orsa Maggiore e tutti i fili d’erba che un foglio A4 possa contenere!!!
Si è andati avanti così per un po’. Quando hanno portato via in barella l’esanime Ortolani, i nostri hanno iniziato a dire a Frisenda: «Senti Pasquale, noi dobbiamo andare, eh! Sì, si è fatta una certa! Va benissimo così, non ti disturbare oltre!» e Frisenda «Nooooouuuu! Aspettate! Devo ancora dare gli ultimi ritocchi e fare il chiaroscuro a mezzatinta in acquerello dei calcinacci della stalla che ho disegnato proprio qui, vedete?, dietro questa collina in fiore, vedete?, effetto vedo-nonvedo! Datemi ancora un po’ di tempo e vi facc*» a quel punto si udì uno sparo. Era stato il Sommo il quale, stanco, spossato, disidratato e affamato, aveva deciso di mettere fine alle sofferenze di Frisenda (e soprattuto alle sue) e di andare via.
Appena usciti, i due ritornarono a respirare aria salubre e non contaminata da sudor nerdinus. Ma non fecero neanche cento passi che il Sommo esclamò: «Ohhhh, Rolandibus! Vedi che bisogna scriversi tutto?! Meno male che ci son qua io, eh! Vedi che non possiamo mica fermarci e sederci adesso, sai?!», al che il povero stanco e affamato Rolando – che già di suo pesa 50 kg – chiese il perché di tanta perversa cattiveria, e il Sommo gli rispose: «Ma cooome?!?! Hai visto che ti sei dimenticato!? Dobbiamo andar a far la fila per Villa ora! Lì ci sarà il macello! È lo stand Bonelli quello, eh! Dai, sbrigati! Veloce! Dobbiamo andare più veloc*».
Si udì un altro sparo. 

[Continua -?- nella prossima puntata]
Rolandoveloci

Di seguito le fasi di lavorazione della variant cover di Capitan America #6 by Leo Ortolani (colori di Lorenzo "Larry" Ortolani)
 
 

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