BATMAN #11
"Custode di mio fratello" e "La caduta di Casa Wayne" chiudono un cerchio.
Si chiude un cerchio, dicevamo, ma molti interrogativi non sembrano trovare una pacifica risposta.
Nel numero precedente lasciavamo il Cavaliere oscuro alle prese con il redivivo Lincoln March, quello che si è rivelato essere suo fratello, o meglio, il fratello di Bruce Wayne, creduto morto per nascita prematura dovuta ad un incidente ad opera della Corte dei Gufi.
Bruce sembra negare l'evidenza, non crede alla storia che l'Artiglio assassino gli sta raccontando ed è deciso a chiudere questa storia di Gufi e complotti una volta per tutte. Infatti i due di battono violentemente tra i grattacieli di una Gotham oscura e polverosa, nella quale Batman deve stare attento sia a non cedere ai micidiali colpi inferti dal "fratello", sia alla pressione psicologica che questo indirizza ai danni di Bruce, smuovendo quelle che sono le solide fondamenta legate al ricordo dei suoi genitori.
Così tra esplosioni, precipitazioni, tuffi nel vuoto, Batman esce vincitore, forse, della battaglia che si conclude dove tutto era iniziato, alla Wayne Tower simbolo della ricostruzione di Gorham.
Bruce ora è stanco e ferito, ma la Corte lo è forse anche di più, per ora è sconfitta.
Il nostro Cavaliere indagherà sulle confessioni di March e le scoprirà smentite dai documenti che registrano la morte effettiva del piccolo fratello solo 12 ore dopo la nascita.
Che le carte siano state truccate? Bruce crede di no, anzi, si afferma in lui l'ipotesi che lo stesso Lincoln March possa essere una vittima del gioco della Corte che lo ha convinto, col tempo, di essere la persona che non è. Certo, una prova del DNA risolverebbe tutto, ma Lincoln è scomparso dopo la battaglia, nessun corpo, nessuna traccia.
Bruce non può fare altro che accontentarsi, deve farlo in questa nuova coscienza che ha della sua Gotham. L'unica certezza rimane la fiducia nei suoi genitori.
Non ci aiutano le affermazioni che ritroviamo nella storia "La caduta di casa Wayne", giunta qui all'ultima parte. Infatti troviamo i riscontri di quanto abbiamo appena conosciuto, ma senza averne piena certezza, infatti anche qui si parla della morte del bambino nato prematuro, ma Jarvis Pennyworth (padre di Alfred, narratore degli episodi) ci racconta anche di "vaneggiamenti" di Martha Wayne, come se il bambino fosse ancora vivo da qualche parte.
Insomma, da buon narratore, il nostro Scott Snyder ha lasciato aperte alla continuty diverse porte.
Snyder chiude un arco narativo sorprendente, con una caratterizzazione del personaggio e dei personaggi, davvero particolare e ragionata, profonda, confermandosi un ottimo caratterista. Perfetti i ragionamenti investigativi del pipistrello, il senso di angoscia e pesantezza del contesto, ovviamente non potevano essere resi visivamente convincenti senza l'aiuto di Greg Capullo, che sembra aver ripreso fiato, e col fondamentale apporto dei colori di FCO Plascencia, capaci di creare le giuste atmosfere, anche cromatiche e mai pacchiane, mai fuori luogo e fuori contesto. Gotham ci appare una città sempre più nera, non solo per la scarsità di luce che l'avvolge.
Un lavoro che soddisfa davvero tutti gli amanti di un pipistrello oscuro, angosciato, quasi grottesco.
Tante sorprese emergono poi dalle preview americane. Grandi ritorni, morti illustri ed il racconto dell'inizio ci attendono all'orizzonte.
Si chiude un cerchio, dicevamo, ma molti interrogativi non sembrano trovare una pacifica risposta.
Nel numero precedente lasciavamo il Cavaliere oscuro alle prese con il redivivo Lincoln March, quello che si è rivelato essere suo fratello, o meglio, il fratello di Bruce Wayne, creduto morto per nascita prematura dovuta ad un incidente ad opera della Corte dei Gufi.
Bruce sembra negare l'evidenza, non crede alla storia che l'Artiglio assassino gli sta raccontando ed è deciso a chiudere questa storia di Gufi e complotti una volta per tutte. Infatti i due di battono violentemente tra i grattacieli di una Gotham oscura e polverosa, nella quale Batman deve stare attento sia a non cedere ai micidiali colpi inferti dal "fratello", sia alla pressione psicologica che questo indirizza ai danni di Bruce, smuovendo quelle che sono le solide fondamenta legate al ricordo dei suoi genitori.
Così tra esplosioni, precipitazioni, tuffi nel vuoto, Batman esce vincitore, forse, della battaglia che si conclude dove tutto era iniziato, alla Wayne Tower simbolo della ricostruzione di Gorham.
Bruce ora è stanco e ferito, ma la Corte lo è forse anche di più, per ora è sconfitta.
Il nostro Cavaliere indagherà sulle confessioni di March e le scoprirà smentite dai documenti che registrano la morte effettiva del piccolo fratello solo 12 ore dopo la nascita.
Che le carte siano state truccate? Bruce crede di no, anzi, si afferma in lui l'ipotesi che lo stesso Lincoln March possa essere una vittima del gioco della Corte che lo ha convinto, col tempo, di essere la persona che non è. Certo, una prova del DNA risolverebbe tutto, ma Lincoln è scomparso dopo la battaglia, nessun corpo, nessuna traccia.
Bruce non può fare altro che accontentarsi, deve farlo in questa nuova coscienza che ha della sua Gotham. L'unica certezza rimane la fiducia nei suoi genitori.
Non ci aiutano le affermazioni che ritroviamo nella storia "La caduta di casa Wayne", giunta qui all'ultima parte. Infatti troviamo i riscontri di quanto abbiamo appena conosciuto, ma senza averne piena certezza, infatti anche qui si parla della morte del bambino nato prematuro, ma Jarvis Pennyworth (padre di Alfred, narratore degli episodi) ci racconta anche di "vaneggiamenti" di Martha Wayne, come se il bambino fosse ancora vivo da qualche parte.
Insomma, da buon narratore, il nostro Scott Snyder ha lasciato aperte alla continuty diverse porte.
Snyder chiude un arco narativo sorprendente, con una caratterizzazione del personaggio e dei personaggi, davvero particolare e ragionata, profonda, confermandosi un ottimo caratterista. Perfetti i ragionamenti investigativi del pipistrello, il senso di angoscia e pesantezza del contesto, ovviamente non potevano essere resi visivamente convincenti senza l'aiuto di Greg Capullo, che sembra aver ripreso fiato, e col fondamentale apporto dei colori di FCO Plascencia, capaci di creare le giuste atmosfere, anche cromatiche e mai pacchiane, mai fuori luogo e fuori contesto. Gotham ci appare una città sempre più nera, non solo per la scarsità di luce che l'avvolge.
Un lavoro che soddisfa davvero tutti gli amanti di un pipistrello oscuro, angosciato, quasi grottesco.
Tante sorprese emergono poi dalle preview americane. Grandi ritorni, morti illustri ed il racconto dell'inizio ci attendono all'orizzonte.
l'Audace Oscuro
BATMAN #11
"Custode di mio fratello"
Testi: Scott Snyder
Disegni: Greg Capullo
Chine: Jonathan Glapion
Colori: FCO Plascencia
"La caduta di Casa Wayne"
Testi: Snyder & Tynion IV
Disegni: Rafael Albuquerque
Colori: Dave McCaig