PERSEPOLIS
Ovvero: vivere a Teheran.
La situazione diventa insostenibile quando l'Iran entra in guerra contro l'Iraq.
Se si vuol parlare (e scrivere) di "Persepolis", risulta inevitabile imbattersi nella vita della sua autrice, Marjane Satrapi. Si tratta, infatti, di un fumetto autobiografico ma è anche il racconto della Storia iraniana, presentata per la prima volta "a strisce" e il risultato è strabiliante.
Primo, perché nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere prima. Secondo, perché a farlo è una donna. Terzo, perché ci presenta gli eventi attraverso occhi diversi.
Marjane vive la sua infanzia a Teheran durante il catartico passaggio dalla monarchia alla Repubblica teocratica attraverso la Rivoluzione islamica. Sin da bambina, vede e ascolta i racconti di chi ha vissuto e combattuto il regime. Sua madre, inoltre, cerca di educarla insegnandole il valore dell'emancipazione (non a caso il titolo originale dell'opera è "Persepolis. Histoire d'une femme insoumise").
Intanto, la Rivoluzione ha portato nel Paese un nuovo regime islamico che non elimina, anzi, inasprisce le regole restrittive riguardanti il comportamento dei cittadini iraniani. Viene introdotto l'obbligo per le donne di indossare il velo e di non vestirsi né truccarsi in maniera "provocante", il divieto di consumare alcolici, il divieto di seguire "mode" occidentali, e persino di ascoltare la musica!
Colpisce il modo in cui la Rivoluzione viene inizialmente percepita (come una speranza verso il cambiamento e una società più giusta e egualitaria) e come essa stessa si trasforma, diventando il peggiore incubo delle iraniane e degli iraniani.
Marjane fortunatamente cresce in una famiglia più "progressista" e mostra subito insofferenza nei confronti di queste restrizioni, ribellandosi agli insegnamenti pro-regime che a scuola cercano di inculcarle e ascoltando musica punk.
La situazione diventa insostenibile quando l'Iran entra in guerra contro l'Iraq.
Marjane viene inviata dai suoi genitori a vivere a Vienna, lontana dalla guerra, lontana dal regime. Ma anche lontana dai suoi familiari, tra cui sua nonna, figura di notevole importanza nella sua vita. La ragazza dovrà ricominciare una vita in un nuova città di un nuovo Paese (occidentale). E non sarà facile, ma tutta una serie di vicende la riporteranno in Iran, dove il regime è ancora molto forte. Si sposerà e divorzierà. Fino a stabilirsi definitivamente a Parigi (dove vive tuttora).
La peculiarità dello stile di Satrapi è il riuscire a intrecciare gli eventi della sua vita con quelli della Storia iraniana. E lo fa attraverso dei disegni che rivelano tutto il suo background d'origine.
E la scelta monocromatica non è casuale: trasmette bene, anzi, meglio il contesto che l'autrice descrive. Si affrontano temi politici,sociali con estrema semplicità (senza cadere nella superficialità), il che rende tutto molto piacevole da leggere, da seguire e da capire. L'opera è stata un successo internazionale, tanto da farne un film, omonimo, che mantiene l'effetto "fumetto", la bellezza dei disegni e della trama.
P.S. Vi segnalo anche la lettura di un'altra graphic novel di Marjane Satrapi:
"Pollo alle prugne", racconto, ambientato nuovamente in Iran, delle vicende di un famoso suonatore di tar che decide di lasciarsi morire dopo aver visto il proprio amato strumento essere distrutto dalla moglie. Anche qui non mancano gli spunti di riflessione sulla condizione iraniana. Lo stile è inconfondibile.
Ma magari ne parliamo un'altra volta...
Alessia Melchiorre
PERSEPOLIS
Testi e disegni di Marjane Satrapi
Edizione Rizzoli Lizard