THOR & I NUOVI VENDICATORI n.155: di Galactus, Re, divinità e Paure

“Thor” è attualmente una delle migliori (se non LA migliore) serie Panini che pubblicano materiale Marvel in Italia.
Potreste subito obiettare che la neonata serie “The Mighty Thor” con cui si apre l’albo sia nata in concomitanza del lungometraggio dedicato al biondo dio di Asgard, e che sia una mera operazione commerciale. Forse, sì. Eppure, se tutte le operazioni commerciali fossero firmate Fraction-Coipel, vivremmo in un mondo migliore. Delle quattro storie presenti in ogni numero (ognuna tratta da una serie USA diversa) ciascuna presenta dei pregi, sia a livello dei testi che a livello dei disegni.
La succitata “The Mighty Thor” è una quintessenza marvelliana infusa in 22 pagine di scontri epici e pura azione, senza dimenticare di approfondire i background dei personaggi. Qui nel quarto episodio, ad esempio, scopriamo di più sul passato di Odino e di Galactus: quest’ultimo, storico nemico dei F4, è ora in lotta contro gli dei di Asgard per la conquista di un magico seme. La narrazione di Matt Fraction scorre veloce e non a caso l’autore del super-mega-crossover “Fear Itself” si auto-riallaccia alla saga scritta da lui medesimo, citando un certo legame tra Odino e un personaggio cardine di “Fear Itself” (che non vi citeremo perché c’è anche chi odia gli spoiler).
Ovviamente è doveroso citare i disegni della superstar Olivier Coipel, autore francese (il cui cognome si legge “Quapé”) già capace di emozionarci con i megaeventi Marvel “House of M” e “Assedio”. Qui il buon Olivier si ricorda la lezione dell’inarrivabile “Re” Jack Kirby, reinterpretandola egregiamente per un pubblico moderno. E se anche non ci affascinassero l’armatura spaziale di Thor o le pose da surfista del Silver Surfer, Coipel ci delizia con inquadrature mai scontate e con volti scolpiti nella carta, egregiamente assistito dalla colorista Laura Martin (altro pezzo da 90 della Marvel recente).

Una tavola dell'albo illustrata da Olivier Coiper

Il divino lungicrinuto illustrato da Olivier Coipel
Ovviamente potrebbe sfasarvi un po’ il fatto che la storia successiva (tratta dalla serie “Journey Into Mistery”) sia ambientata qualche tempo dopo, cioè DURANTE “Fear Itself”. Se però oltrepassiamo quest’ostacolo potremo trovare una serie costellata di personaggi ben calibrati. Nelle tavole ben disegnate da Doug Braithwaite e sontuosamente scritte da Kieron Gillen, spicca la versione fanciullesca di Loki, non meno ambigua né spiazzante della variante adulta a cui siamo abituati. Gillen mette un po’ da parte la vena horror mostrata in precedenza per dare spazio ad intrighi e piani machiavellici. I disegni di Braithwaite ben si adattano alla storia e sono particolari in quanto direttamente colorati sulle matite, senza passaggio delle chine.
Altre pagine legate all’evento “Fear Itself” sono quelle tratte da “New Avengers”, ad opera della coppia Bendis-Deodato (già visti insieme su “Dark Avengers”). Come per altre storie simili scritte dal buon Bendis, la trama intervalla una sorta di pseudo intervista a Mimo con una parte in cui i nostri agiscono nel contesto dell’attacco di Sin. Non è la storia migliore dell’albo, ma non abbassa nemmeno il livello (è sempre Bendis, eh!).
Per chi non lo sapesse, già da circa 3 anni l’albo si chiude con la ristampa ricolorata delle classiche “Storie di Asgard, casa dei potenti dei nordici”. Storia di Stan “L’uomo” Lee e disegni di Jack “Il Re” Kirby, cioè semplicemente i due più importanti autori Marvel di sempre (che, giusto per chi non lo sapesse, hanno creato gran parte dei personaggi Marvel più importanti). Insomma, si tratta di una
decina di pagine magari un po’ “sempliciotte” e datate, con dialoghi altisonanti e nomi improbabili. Sono però anche tavole di Storia del fumetto, cariche di quel pathos e quell’ingenuità che in tanti vorrebbero ricreare nelle storie moderne. Mica poco.
Giuseppe "Giuppo" Lamola

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